Guerriglia a Buenos Aires contro i tagli sulle pensioni, scontri violenti tra manifestanti e Polizia

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Sequestrate armi, anziana manganellata, fotografo sanguinante, 26 feriti tra le forze di sicurezza e un centinaio gli arrestati

Duri e violenti scontri tra manifestanti e Forze di Polizia a Buenos Aires nella piazza centrale antistante il Palazzo del Congresso. Doveva essere un consueto mercoledì di manifestazione contro il taglio delle pensioni attuate dall’economista ultraliberista Javier Milei e il suo governo di austerità, invece è sfociata in una vera e propria guerriglia urbana. La sua politica aveva previsto il crollo economico della nazione a causa della mala gestione amministrativa precedente.

Si legge su ISPI(Istituto per gli studi di politica internazionale) in un articolo di dicembre – “Aveva promesso una “rivoluzione a colpi di motosega” per l’Argentina, ad un anno dall’inizio del suo mandato Javier Milei ha ottenuto importanti risultati dal punto di vista macroeconomico, ma con una povertà che è cresciuta e una classe media che fa fatica ad arrivare a fine mese. Già nel suo primo discorso dalla Casa Rosada il presidente ultraliberista aveva avvisato i suoi connazionali che sarebbero arrivati tempi duri, denunciando il disastro lasciato dal governo peronista che lo aveva preceduto. “No hay plata”, non abbiamo soldi, è diventato il refrain del suo mandato, una cura di lacrime e sangue che si è abbattuta soprattutto sui conti pubblici”.

Oggi gli Argentini stanno pagando lo scotto di quelle nefande politiche, soprattutto le fasce sociali più deboli. Tuttavia Milei aveva avvertito che non sarebbero state tollerate manifestazioni violente, invece tutto il contrario.
Gli animi si sono inaspriti perché gli anziani non solo hanno perso reddito, con le pensioni che in termini reali sono aumentate al di sotto del costo della vita, ma molti hanno anche visto tagliato l’accesso ai farmaci gratuiti.
Per chiarire tutto questo, a metà del 2024 un gruppo di anziani ha iniziato a protestare ogni mercoledì davanti al Congresso, nel cuore di Buenos Aires.
Con il passare del tempo, le proteste divennero più numerose e anche più violente, compresi scontri con le forze di sicurezza che reprimevano i dimostranti che cercavano di bloccare le strade intorno al Parlamento.
Ma nelle ultime settimane i pensionati hanno potuto contare su una protezione insolita: i tifosi di calcio hanno deciso di marciare insieme a loro per difenderli da qualsiasi attacco.

Il clima era teso già dall’inizio della protesta, convocata per le 17.00 (le 20.00 Gmt) ma è degenerato, a causa delle tifoserie ultras come il club River Plate, Boca Junior, Independiente, Racing, Argentinos Juniors, Estudiantes ed altri ancora, a sostegno dei pensionati.
Come spesso accade nelle manifestazioni, persone e gruppi belligeranti si uniscono con lo scopo di sfruttare questi eventi per raggiungere i loro fini di disordine, però qui la situazione è diversa.
La presenza dei tifosi è iniziata con una coincidenza: un incidente tra la polizia e un pensionato che indossava una maglia della squadra di calcio del Chacarita.
Le immagini del pestaggio dell’uomo avvenuto qualche settimana fa hanno spinto i sostenitori del club a partecipare alla prossima marcia.
L’idea ha preso piede grazie a una campagna virale sui social media, che ha invitato i tifosi di tutte le squadre a unirsi alla marcia del 12 marzo.
Ieri la piazza della Capitale si è trasformata in un campo di battaglia dove i tifosi lanciavano cose di ogni genere contro la Polizia, utilizzando anche armi. Al contrario le forze dell’ordine sono intervenute con idranti e squadre antisommossa, che dopo ore hanno represso l’avanzamento. Fra i feriti ci sono vari agenti della polizia locale, uno dei quali è molto grave dopo essere stato raggiunto da uno sparo alla testa, mentre il secondo ferito grave è Pablo Grillo, un fotografo di una testata locale, colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno, riportando una frattura del cranio, secondo quanto riferito dal padre Fabián Grillo.

le drammatiche foto del ragazzo con il cranio fratturato stanno facendo il giro dei social. A fare le spese della repressione delle forze di sicurezza è stata anche una pensionata di 80 anni, caduta a terra dopo aver ricevuto una manganellata e ricoverata con trauma cranico. Diversi video sui social testimoniano anche questo momento. Il ministero della Sicurezza riferisce d’altra parte di 26 agenti feriti, mentre non è stato stilato un bilancio dei danni materiali.

decine di cassonetti in fiamme, una volante distrutta, resti di barricate e migliaia di pietre sull’asfalto erano evidenti in tutto il centro della capitale, dalla piazza del Parlamento, dove tutto è iniziato, fino alla Casa Rosada nell’iconica Plaza de Mayo, dove è proseguita la caccia degli agenti ai manifestanti. Sono state sequestrate armi da fuoco del tipo ‘tumbera’, due cartucce per fucile calibro 12 e un coltello da macellaio.

La giustizia argentina infine ha ordinato “l’immediata liberazione” di tutte le 114 persone (oltre 150 secondo fonti giornalistiche) arrestate in flagranza di reato durante gli scontri tra manifestanti e polizia davanti al parlamento, nel contesto delle mobilitazioni dei pensionati contro i tagli del governo di Milei. Lo riporta Pagina 12.

Secondo la giudice Karina Andrade “essendo in gioco il diritto costituzionale fondamentale di manifestare in modo democratico e quello della libertà di espressione”, fatto salvo “il parere sull’applicazione del diritto sostanziale o sulle indagini che la procura può proseguire nell’accertamento dell’esistenza di condotte criminose” resta preclusa “l’applicazione della procedura di flagranza”.

La posizione della magistratura stride con quella del governo. Su X la ministra della Sicurezza nazionale, Patricia Bullrich, ha infatti dichiarato che “gli oltre cento arrestati rischiano condanne fino a 20 anni di prigione” grazie “alla nuova legge antimafia” approvata del governo.

 



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