«Ora misure concrete sul taglio del 90% delle emissioni entro il 2040»

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Quasi esattamente un anno fa (era febbraio 2024), la Commissione europea ha pubblicato la comunicazione sull’obiettivo climatico per il 2040, Ma nel corso di questi 12 mesi si sono fatti sempre più evidenti almeno un paio di fattori. Il primo: gli impatti della crisi climatica hanno continuato ad aggravarsi in tutto il mondo, con eventi meteo estremi sempre più frequenti e devastanti e con temperature record che hanno fatto del 2024 l’anno più caldo mai registrato. Il secondo: a più di un anno da quell’annuncio di Bruxelles, non si è ancora vista la necessaria modifica della legge sul clima, così come l’ormai atteso Contributo nazionale determinato (Ndc) dell’Ue da presentare nell’ambito dell’Accordo di Parigi. 

Per questo, la “Coalizione per una maggiore ambizione” (un’ampia alleanza di imprese, autorità locali e regionali e gruppi della società civile) chiede ora all’Ue e agli Stati membri di adempiere pienamente ai propri obblighi e di basarsi sul Green deal europeo per affrontare la crisi climatica. L’appello a rispettare gli impegni e ad adottare le necessarie misure per farlo arriva in vista dell’imminente Consiglio europeo e del Consiglio ambiente. L’esortazione ai leader dell’Ue è di sostenere un obiettivo di riduzione netta delle emissioni nazionali di almeno il 90% entro il 2040 e a presentare finalmente un ambizioso Ndc comunitario.

I recenti annunci del Clean Industrial Deal e del Competitiveness Compass ribadiscono l’impegno dell’Ue per la decarbonizzazione, riconoscendo che l’ambizione climatica è un motore della competitività economica e della sicurezza energetica. La Coalizione green fa notare che le imprese, gli investitori e le autorità locali e regionali sono già all’avanguardia in questo senso, investendo in industrie pulite, decarbonizzazione e misure di resilienza. In questo quadro, un obiettivo climatico chiaro e ambizioso per il 2040 fornirà maggiore certezza alle imprese e ai mercati finanziari, ridurrà il rischio degli investimenti e rafforzerà la leadership economica dell’Europa.

«L’ampia coalizione che chiede un obiettivo basato sulla scienza la dice lunga. L’Europa ha una scelta: agire con decisione ora e sfruttare le opportunità della transizione verde, o rischiare di rimanere indietro», dice Chiara Martinelli, direttore di Can Europe. «Un obiettivo ambizioso di riduzione delle emissioni per il 2040 garantirà i co-benefici della creazione di posti di lavoro, della crescita economica, delle tutele sociali, del miglioramento della salute pubblica e della sicurezza energetica ben prima del 2040».

La Coalizione esorta i leader dell’Ue a concordare rapidamente obiettivi ambiziosi e scientificamente allineati per il periodo successivo al 2030. A cominciare da due. Il primo: una riduzione netta delle emissioni interne di almeno il 90% entro il 2040 (rispetto ai livelli del 1990), in linea con le raccomandazioni del Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici. Il secondo: un Ndc ambizioso che rifletta la responsabilità dell’UE in quanto emettitore storico, compreso un obiettivo per il 2035 non inferiore ad almeno il 72,5% di riduzione netta delle emissioni interne.

In vista della Cop30 che si terrà a novembre in Brasile, sottolinea la Coalizione, l’Ue deve riaffermare la sua leadership globale in materia di clima attraverso politiche nazionali ambiziose e una collaborazione internazionale. Il mancato raggiungimento di un forte Ndc dopo aver mancato la scadenza dell’Unfccc, sottolineano le sigle green, comprometterebbe il progresso globale e indebolirebbe la posizione dell’Europa come partner credibile nella giusta transizione.

Dice Monica Frassoni, Presidente dell’Alleanza europea per il risparmio energetico: «Un gruppo vario e ampio di attori, tra cui l’industria e le organizzazioni della società civile, chiede un obiettivo climatico basato su dati scientifici di riduzione delle emissioni di almeno il 90% entro il 2040. L’efficienza energetica è essenziale per raggiungere questo obiettivo, promuovendo al contempo la competitività e la sicurezza energetica. Un’Europa più forte e decarbonizzata inizia con un uso più intelligente ed efficiente dell’energia attraverso tecnologie e soluzioni prodotte in Europa».



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