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Non sarà una manifestazione nazionale, come sembrava nelle intenzioni degli organizzatori, ma lo stesso ci sarà l’inziativa di CasaPound a Padova, il prossimo sabato 15 marzo. Almeno così sembrerebbe, anche se fino ad oggi non sembra sia stata data un’autorizzazione, che deve arrivare dalla Questura. «Nonostante il tentativo di scaldare gli animi ad opera di una ben connotata parte politica, confermiamo la manifestazione di sabato prossimo a Padova, un corteo che partirà da Corso Milano a metà pomeriggio», fanno sapere CasaPound Italia con una nota. Un corteo che però non si dovrebbe muovere, ma andiamo per ordine visto che questo è da qualche giorno il tema politico in città.
«Manifesteremo per ribadire che in questa, come nelle altre città d’Italia – anche se in principio nelle intenzioni degli organizzatori come dicevamo quella padovana avrebbe dovuto accogliere militanti di estrema destra che aderiscono al loro movimento da tutto il Paese – la piazza non è ad esclusivo uso dei centri sociali e della sinistra. L’episodio dell’aggressione vigliacca compiuta in superiorità numerica spropositata in Prato della Valle dai centri sociali, non può essere politicamente sottovalutato. Nel rispetto di chi ha cercato di difendere la propria libertà di espressione pagando del proprio, non ci facciamo intimorire e manifesteremo con lo slogan “Basta con la mafia antifascista”. L’atteggiamento e il metodo mafioso è dato da un insieme di fattori che noi combattiamo da sempre. Le connivenze tra sinistra istituzionale e centri sociali, a Padova come in altre città sono evidenti: aggressori subito rilasciati, coperture politiche e mediatiche ed addirittura una sala pubblica concessa al centro sociale Pedro una sola settimana dopo, per un’iniziativa alla quale hanno preso parte anche dei consiglieri comunali. Ed ora perfino interrogazioni parlamentari per vietare il nostro corteo».
Non sarà comunque un corteo nel senso che non ci sarà una sfilata per le vie del Corso, fermo restando che dell’autorizzazione non si ha ancora notizia. Questo probabilmente anche per questioni di numeri: «Sarà una manifestazione ferma e dura nei principi, ma totalmente rispettosa di quella che è Padova. Non siamo certo noi a devastare i negozi durante i cortei. Invitiamo cittadini, associazioni e movimenti a scendere in piazza in nome del diritto alle proprie idee contro chi pensa di essere il padrone delle città».
«Se per quanto riguarda la manifestazione di CasaPound non c’è alcuna conferma che l’autorizzazione possa essere concessa, lo stesso si può dire per il presidio antifascista lanciato di fronte a Palazzo Moroni. «Sabato 15 Marzo il cuore della nostra città sarà ostaggio dell’organizzazione neofascista Casapound Italia. Con una chiamata nazionale, data la scarsa presenza sul territorio, prova ad avere un minimo di eco mediatico in una città che da sempre rifiuta ogni forma di fascismo. Alza la voce e le difese sullo slogan “la mafia antifascista” una categoria che forse inverte il mittente ed è di certo storicamente ripugnante», fanno invece sapere dal Centro Sociale Pedro. Proprio un episodio accaduto qualche settimana fa, che ha portato al ferimento di un militante di CasaPound dopo essere venuti a contatto con attivisti del Cso in Prato della Valle, è stato il pretesto per CP per lanciare l’appuntamento padovano, che come detto si è ridimensionato ma comunque confermato. «Per questo motivo in quella stessa giornata la Padova migliore, la Padova antifascista scenderà in piazza unita. Un antifascismo che non è fatto solo di radici storiche, ma che impregna a qualsiasi latitudine sociale e politica l’agire collettivo. Un sentire comune che non farà passare inosservata una parata fascista. Ai loro discorsi di odio razzista e xenofobo, alle loro firme per la remigrazione e alla loro retorica del “degrado”, opporremo la vera quotidianità di questa città fatta di realtà, associazioni, collettivi e cittadinə che mettono in pratica espressioni e spazi antifascisti, antirazzisti, transfemministi e anticlassisti», insistono dal centro sociale. «Perché Padova è la città della solidarietà, dei valori partigiani e soprattutto la città che si batte per una società più giusta e che pur nelle differenze è compatta nel dire una sola cosa ai fascisti: non avete mai avuto e non avrete mai un centimetro di agibilità nella nostra città».
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