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Il sindaco Sandro Parcaroli
Maglie più larghe per sale slot e locali che hanno al proprio interno macchine da gioco con vincite in denaro. Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha firmato la settimana scorsa l’ordinanza con la quale dimezza l’orario obbligatorio di chiusura degli stessi, che passano da 8 a 4 ore giornaliere complessive (dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14, prima le fasce orarie protette erano 7-10 e 15-20).
Come si legge nell’ordinanza, la scelta va incontro alla legge regionale del 2023 che prevede «la possibilità da parte degli enti locali, di disporre limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite gli apparecchi previsti dalla normativa statale, prevedendo al riguardo fasce orarie giornaliere fino ad un massimo di sei ore complessive di interruzione quotidiana di gioco a tutela della salute e della quiete pubblica in applicazione dei principi di ragionevolezza e proporzionalità che impongono di contemperare da un lato gli interessi economici degli imprenditori del settore e dall’altro l’interesse pubblico a prevenire fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo».
Parcaroli si è confrontato con le associazioni di categoria e con la Sapar (l’associazione dei gestori di giochi legali di Stato) e quest’ultima aveva chiesto di spalmare le sei ore di legge nella fascia 5-11 per garantire una continuità al servizio. Ma il sindaco è andato oltre, imponendo 4 ore di stop anziché le 6 previste dalla legge regionale
Romano Carancini
L’ordinanza modifica quella firmata nel 2018 dall’allora primo cittadino Romano Carancini, che non manca di attaccare la decisione del suo successore. «Un sindaco che si confronta solo con i rappresentanti delle lobby che riuniscono le imprese dei gestori del gioco di Stato e non incontra invece il direttore del Dipartimento delle dipendenze patologiche dell’Ast di Macerata per capire fino in fondo cosa significa allentare le maglie del gioco nei pubblici esercizi, nei circoli privati, nelle tabaccherie e nei vari esercizi commerciali – tuona l’oggi consigliere regionale dem – un sindaco dimezza da 8 a 4 le ore di divieto al gioco, scendendo ben al di sotto dei limiti massimi previsti dalla legge, e quindi consentendo il gioco per più tempo al giorno nei locali che offrono questo diversivo, senza analizzare le gravi conseguenze che possono derivarne soprattutto per i giovani e gli anziani, cioè le fasce più fragili della nostra comunità. Un sindaco che non comprende che lasciar giocare liberamente alle slot e nelle sale scommesse, per l’intero pomeriggio, preferendo collocare due delle ore ore di divieto dalle 12 alle 14 quando le lezioni a scuola sono ancora in corso, molti locali sono già chiusi e le persone vanno a pranzo, vuol dire favorire senza ambiguità il gioco patologico, in particolare spalancando le porte a brutte opportunità per i giovani. Un sindaco che non analizza i dati positivi post ordinanza 2018 del Comune di Macerata forniti dall’Agenzia delle Dogane e del Monopolio sul contrasto al gioco patologico che annovera Macerata tra le città più virtuose delle Marche».
Secondo Carancini, Parcaroli pecca di superficialità. «Si tratta di un tema che sta assumendo dimensioni sconvolgenti con i connotati di una vera e propria emergenza sociosanitaria che coinvolge intere famiglie, le generazioni più giovani e gli anziani, soprattutto quelli soli che sono più a rischio – prosegue l’ex primo cittadino – è inaccettabile che nessuno della maggioranza delle destre si alzi per marcare una distanza da questa scelta sconsiderata e in contrasto con il principio di legalità. E non possono lavare l’anima del sindaco i pur apprezzabili progetti di prevenzione e consapevolezza eventualmente messi in campo con fondi che a questo tema sono necessariamente dedicati, perché emettere un’ordinanza di favore al gioco patologico come ha fatto Parcaroli vuol dire, da un lato, delegittimare quel lavoro fondamentale e dall’altro, concretamente, distruggere in un attimo un percorso faticoso, graduale, che ha bisogno in primis del sostegno delle istituzioni pubbliche affinché possa portare frutti. Ma ora è chiaro. Sandro Parcaroli ha scelto dove stare: al fianco delle lobby del gioco e contro la salute psico-fisica dei suoi cittadini, soprattutto giovani e anziani. Non a nome mio, sindaco».
Anche il Movimento 5 Stelle maceratese mette nel mirino il provvedimento. «I più colpiti da questa decisione saranno i giovani e gli anziani, categorie particolarmente esposte al rischio della dipendenza – affermano i pentastellati – la nuova regolamentazione consente infatti il gioco per tutto il pomeriggio, eliminando le precedenti limitazioni che proteggevano maggiormente queste fasce di popolazione. È inaccettabile che si permetta alle sale giochi di operare liberamente nelle ore in cui studenti e pensionati, spesso soli, sono più esposti a questa piaga sociale. Le amministrazioni comunali hanno il dovere di tutelare i propri cittadini, promuovendo politiche di contrasto alla ludopatia e incentivando attività ricreative e sociali sane. Questa ordinanza invece va nella direzione opposta, normalizzando il gioco d’azzardo e aprendo la strada a conseguenze sociali ed economiche gravissime per molte famiglie maceratesi. Non possiamo restare in silenzio di fronte a questa decisione scellerata. Continueremo a batterci affinché la tutela della salute pubblica venga prima degli interessi delle lobby del gioco. Macerata merita un’amministrazione che si preoccupi del benessere della sua comunità, non che favorisca il proliferare di fenomeni di dipendenza e disagio sociale».
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