Università di Genova, inaugurato l’anno accademico 2024-25. Delfino: “Nel 2028 ingegneria agli Erzelli”

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All’interno di uno scenario particolare come l’ex chiesa di San Salvatore, in piazza Sarzano, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-25 per l’Università di Genova. Presenti gli esponenti di spicco di città e regione, dalle istituzioni alle realtà economiche, così come i rappresentanti togati di altre università italiane. Il Rettore Federico Delfino ha dichiarato l’apertura dell’anno dopo aver illustrato i progetti e la visione per l’Unige del futuro, e prima di cedere la parola al ceo di Costa Crociere Mario Zanetti, ex studente dell’ateneo e ospite d’onore dell’evento, intervenuto con una lectio magistralis dedicata alla blue economy.  

 

Punto di riferimento – “L’inaugurazione dell’anno accademico – spiega il Rettore – è un appuntamento tradizionale per fare il punto della situazione. Stiamo mobilitando 300 milioni sui cantieri in questo momento solo nella città di Genova, quindi l’Ateneo impatta nella società non solo per le sue attività, formazione, ricerca, divulgazione scientifica e culturale, ma anche come volano di economia, proprio di lavoro. E poi oggi facciamo un focus sulla Blue Economy, la cultura blu dove noi come Università di Genova ci siamo specializzati negli anni sia sulla parte didattica con numerosi corsi di studio, sia sulla parte di ricerca, di relazione con le imprese. Stiamo parlando di un comparto che solo in Liguria mobilita più di 5 miliardi di produzione di valore, con un effetto leva di 1,8 e che spazia da settori tradizionali come la cantieristica, la logistica portuale, l’economia marittima a settori emergenti, le fonti rinnovabili applicate anche nell’ambito blu. L’Università è un driver di innovazione e oggi il nostro ospite è anche rappresentante nazionale di Confindustria proprio sulla Blue Economy: è l’occasione per fare un po’ il punto della situazione e per vedere che prospettive ci sono”.  

 

Le risorse mancanti – “Nel 2024 c’è stata una riduzione di fondi, però nel 2025 gli auspici sono buoni perché il Ministero ha comunicato che il fondo di finanziamento ordinario ritornerà ai valori del 2023 che per noi erano soddisfacenti. Quindi a maggio avremo il quadro più delineato e quindi sono fiducioso anche per quest’anno di poter riprendere con un finanziamento che è coerente con tutta la mole di lavoro che abbiamo messo in campo”.

 

La questione Erzelli – “Finalmente dopo vent’anni siamo arrivati alla fase di cantieri, c’è in nato il cantiere del lotto B, cioè i laboratori, ed è partita la gara per l’assegnazione del lotto A, che è un lotto ancora più importante perché stiamo parlando di un progetto che è solo di opera e cuba 250 milioni. Lotto A riguarda le aule, gli uffici e i dipartimenti e sarà quindi la seconda che partirà, seconda e ultima, e il crono programma prevede che nel 2028, salvo in toppi, saremmo sulla colina degli Erzelli a sviluppare la nostra attività. Sono aree pregiate all’interno del centro di Genova, sicuramente l’Università di Genova non può permettersi di avere due sedi per i dipartimenti di ingegneria e sarà cura dell’Ateneo valorizzarle almeno”conclude Delfino.

 

L’opportunità per il territorio – “La blue economy è una delle parti centrali dell’economia italiana – racconta Mario Zanetti ai nostri microfoni – vale 10% del PIL, oltre 180 miliardi di valore aggiunto. Se poi arriviamo alle persone, parliamo di 230 mila imprese e oltre un milione di occupati. L’Università di Genova è un’eccellenza a Genova e Genova può essere legittimamente la capitale della blue economy. Università, città, istituzioni, tutti nel nostro territorio hanno una grande opportunità di lavorare insieme, per costruire valore e rendere ancora più centrale il ruolo della nostra città in un segmento centrale dell’economia italiana. È importante parlarne, non si parla ancora abbastanza di mare in Italia, forse anche a Genova c’è l’opportunità di parlare di più di mare, c’è l’opportunità di parlare delle professioni del mare, e quindi c’è l’opportunità di parlare dei percorsi di studi che il mare offre, c’è l’opportunità di lavorare tutti insieme per costruire percorsi, costruire centralità e attraverso la centralità poi tutto il resto arriva di conseguenza”.

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