Vitalizi d’oro: milioni di euro per gli ex consiglieri regionali. Ecco chi sono! Facciamo nomi e cognomi!

C’era una volta l’epoca d’oro della politica regionale, quella in cui chi metteva piede nel Consiglio regionale del Piemonte si garantiva un assegno vitalizio che avrebbe fatto impallidire la pensione di un lavoratore medio.

E indovinate un po’? Nonostante riforme, tagli, proclami e indignazioni a comando, il sistema – con qualche aggiustamento di facciata – continua a drenare soldi pubblici a beneficio di una lunga lista di ex consiglieri (e relativi aventi diritto).

Il totale? Milioni di euro ogni anno, sottratti alle casse pubbliche.

La cosa ancora più incredibile? Per ottenere questo assegno dorato non servivano decenni di servizio pubblico, né una carriera di sacrifici in Regione: bastava una sola legislatura.

Cinque anni di mandato e il vitalizio era garantito, una rendita sicura da incassare ogni mese fino alla fine dei giorni. Una regola che ha permesso a decine di consiglieri di trasformare un’esperienza politica temporanea in una pensione a vita, a spese dei cittadini.

Mentre gli italiani devono lavorare almeno 42 anni per ottenere una pensione decente (se tutto va bene), gli ex consiglieri piemontesi con pochi anni di Consiglio si portano a casa migliaia di euro al mese. Alcuni di loro, poi, dopo essere passati in Regione hanno trovato altri incarichi pubblici ben retribuiti, accumulando stipendi, indennità e vitalizi senza alcun problema.

In seguito, con il comma 1 dell’art. 12 della L.R. 15 febbraio 2014, n. 1 (che introduce l’art. 5ter alla L.R. 25/2011), è stata introdotta la facoltà di chiedere la restituzione dei contributi già trattenuti per assegno vitalizio e reversibilità, senza rivalutazione monetaria né corresponsione di interessi, rinunciando definitivamente all’assegno vitalizio.

A farlo sono stati solo in due: Alberto Cirio e Roberto Sergio Ravello hanno rinunciato al vitalizio portandosi a casa, rispettivamente, 199.741,70 euro il primo e 81.652,49 euro il secondo.

Tornando ai vitalizi. Ecco qualche numero per farvi venire il mal di testa. Mercedes Bresso, ex presidente della Regione, incassa 8.541,29 euro lordi al mese, poco meno di Ugo Cavallera, che arriva a 9.233,36 euro. Poi troviamo Sergio Chiezzi e Pier Luigi Gallarini, entrambi a 8.771,69 euro, seguiti a ruota da Gianni Wilmer Ronzani, con 7.848,35 euro.

Ma attenzione, perché i soldi non vanno solo agli ex consiglieri: ci sono anche gli “aventi diritto”, ovvero gli eredi che percepiscono la reversibilità del vitalizio. Un caso emblematico è quello di Angelo Filippo Burzi, il cui assegno da 4.113,10 euro continua a essere versato, nonostante la sua scomparsa. Oppure quello di Giovanni Caracciolo, con un assegno di 4.155,01 euro.

E mentre i cittadini fanno i conti con bollette alle stelle, sanità al collasso e trasporti pubblici da terzo mondo, questi assegni dorati proseguono indisturbati. Giampiero Avondo si porta a casa 4.097,59 euro, Claudio Dutto addirittura 6.140,18 euro, Gianni Mancuso 2.714,21 euro, mentre Maria Marchiaro non se la passa male con 5.113,46 euro.

Se vi state chiedendo quanto pesano questi assegni sulle casse pubbliche, ecco la risposta: ogni mese la Regione Piemonte spende 196.639,98 euro. Se si moltiplica questa cifra per dodici mesi, il totale annuo arriva a 2.359.679,76 euro. Due milioni e mezzo di euro all’anno che escono dalle tasche dei cittadini per garantire rendite dorate a chi ha avuto il privilegio di sedere in Consiglio Regionale, spesso per una sola legislatura.

​Per la cronaca il vitalizio è stato abolito a partire dalla X legislatura, iniziata nel 2014. La legge regionale n. 25 del 28 dicembre 2011 ha stabilito l’abolizione dell’assegno vitalizio per i consiglieri eletti dalla X legislatura in poi, mantenendo il diritto al vitalizio per coloro che avevano maturato i requisiti entro la IX legislatura. 

Successivamente, la legge regionale n. 21 del 15 dicembre 2014,  per contribuire al contenimento della spesa pubblica, ha introdotto una riduzione degli assegni vitalizi in essere, applicando percentuali progressive di riduzione a seconda dell’importo percepito. . 

Nel 2019, in attuazione delle disposizioni della legge di bilancio 2019 e in conformità all’intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni il 3 aprile 2019, la Regione Piemonte ha rideterminato gli assegni vitalizi percepiti dagli ex consiglieri regionali secondo un sistema di calcolo a base contributiva.​

Elenco completo dei beneficiari di assegno vitalizio