Finanziamento del SSN, un puzzle che rischia di penalizzare equità ed efficienza


Tra le necessità: modelli di revisione dei vincoli di destinazione e dei pesi per la stima dei differenziali di fabbisogno. Maggiore trasparenza nei criteri di allocazione delle risorse regionali. Destinazioni mirate a riequilibrare il rapporto tra sanità ospedaliera e territoriale

(AGR) Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale tra il 2019 e il 2023 è stato fortemente condizionato da vincoli economici che hanno prevalso sulle reali necessità sanitarie, lasciando alle Regioni e alle Aziende Sanitarie l’onere di gestire risorse insufficienti.

Il riparto tra le Regioni si basa ancora su criteri fermi al 2011, senza tenere conto dei cambiamenti demografici e tecnologici, con un sistema di perequazione che redistribuisce solo il 40% delle risorse necessarie a colmare le differenze di spesa privata. Secondo l’ultimo rapporto CREA, il SSN avrebbe bisogno di un incremento di fondi compreso tra i 20 e i 40 miliardi, ma la gestione poco trasparente delle risorse disponibili penalizza in particolare la sanità territoriale, a vantaggio degli ospedali.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

 

Lo studio “Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale: dalla determinazione del Fabbisogno alle allocazioni sulle Aziende Sanitarie”, realizzato da CREA Sanità in collaborazione con Federsanità-ANCI e Salutequità  sarà presentata mercoledì 8 aprile  dalle 10 alle 13, presso la Sala Tevere – Regione Lazio (Via Cristoforo Colombo, 212 Roma), ha evidenziato come il finanziamento sia un elemento cruciale per garantire equità di accesso alle prestazioni e per incentivare l’efficienza del sistema.

Tuttavia, esiste un forte scollamento tra la programmazione centrale e le scelte regionali: alcune Regioni adottano criteri di allocazione molto più dettagliati rispetto a quelli nazionali. Ad esempio, il Piemonte distingue 27 categorie per il riparto delle risorse, mentre l’Emilia-Romagna ne utilizza 13. Anche i criteri di riparto intra-regionali variano considerevolmente: il Piemonte applica 16 criteri aggiuntivi, l’Emilia-Romagna 14, la Campania 5 e la Basilicata 4.

Il finanziamento dell’assistenza distrettuale varia notevolmente tra le Regioni, con percentuali che oscillano attorno al 50% del totale. Inoltre, le risorse assegnate attraverso le Quote premiali non seguono criteri oggettivi ma vengono distribuite tramite accordi politici.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Lo studio sottolinea anche come il processo di finanziamento sia caratterizzato da scarsa trasparenza e accountability variabile tra le Regioni. Serve un approccio più strutturato, con algoritmi di riparto basati su dati aggiornati, criteri più chiari nell’allocazione delle risorse e investimenti mirati per riequilibrare il rapporto tra sanità ospedaliera e territoriale.

foto archivio AGR

Partecipa anche tu affinche’ l’informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati