Scuola d’impresa, acceleratore diffuso, attrazione dei talenti: sono i tre pilastri su cui si basa DIVE, acronimo che sta per “Driving Innovation for Veneto Economy”. Un progetto in rampa di lancio che mira a rilanciare l’economia regionale rendendola più competitiva nel contesto dell’economia della conoscenza. A elaborarlo, per la Camera di Commercio di Padova, sono tre professori universitari che da tempo studiano i sistemi produttivi e i territori competitivi: Giulio Buciuni, docente di Business Innovation presso la business school del Trinity College Dublin, Fabrizio Dughiero, ingegnere e direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, e Paolo Gubitta, professore di organizzazione aziendale dell’Università di Padova.
L’annuncio arriva al termine della Talent Week, la settimana di eventi che ha fatto incontrare a Padova le nuove generazioni, con i loro valori e le loro aspettative di studio e carriera, con i protagonisti più innovativi del tessuto economico locale: un’azione di sistema inedita che ha tenuto unite università, istituzioni e imprese per contrastare il “talent shortage”, la carenza di manodopera qualificata con cui sempre più le aziende devono fare i conti. Proprio dal successo di questa “settimana dei talenti” ricca di eventi – cui hanno partecipato oltre 200 studenti da tutte le 8 università pubbliche del Nordest, per la prima volta unite in un progetto di questo tipo, oltre a centinaia di giovani, cittadini e imprenditori – prende slancio DIVE.
L’analisi di partenza
DIVE nasce dall’analisi delle nuove sfide che la transizione dall’economia industriale all’economia post-industriale o economia della conoscenza ha portato con sé: un nuovo contesto che tende a premiare imprese e territori che investono con continuità nella produzione di tecnologia e di conoscenza complessa, in particolare nelle funzioni aziendali “intangibili” come ricerca e sviluppo, sviluppo prodotto, marketing e finanza, proprio le funzioni che assorbono la parte più rilevante del valore aggiunto. Ciò penalizza le piccole e medie imprese manifatturiere, il cuore dell’economia del Veneto, che da un lato rischiano di specializzarsi in attività produttive a basso valore aggiunto, e dall’altro spesso soffrono di scarsa attrattività e faticano a reperire giovani talenti e professionisti qualificati. Prova ne sia il saldo netto negativo di 65.000 giovani tra i 18 e i 34 anni registrato dalle regioni del Nordest tra il 2011 e il 2020, come ha rilevato una ricerca della Fondazione Nord Est e del centro studi di Banca Intesa. Infine, l’economia della conoscenza tende a concentrarsi nei grandi centri metropolitani, dove si insediano le grandi università e le grandi imprese. Il policentrismo veneto, in passato fattore positivo, rappresenta un elemento critico nel nuovo scenario, che va superato con un’azione collettiva su base territoriale.
La proposta e le azioni concrete
Criticità che il progetto DIVE mira a superare di slancio, mettendo al centro l’alleanza tra due grandi attori: le università, e in particolare i dipartimenti STEM – acronimo di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica –, e le grandi imprese. Il progetto, che nasce per essere testato a Padova ma punta a coinvolgere tutto il Veneto, mira alla modernizzazione del tessuto economico regionale, a supportare la competitività delle imprese con strategie di open innovation – cioè collaborazione tra aziende e startup -, a intensificare la formazione – sia di futuri professionisti che di personale già impiegato –, creando così il contesto ideale per favorire la nascita di una nuova generazione di imprese innovative. Nel concreto, come si traducono questi obiettivi? Sono tre le azioni previste nell’ambito di DIVE.
Il capitale umano come bene strategico
La prima sfida è quella dei talenti, per contrastare l’erosione del capitale umano che subisce il Nordest. Il tessuto economico non riesce ancora a offrire un ecosistema attrattivo per i lavoratori della conoscenza, né in termini di opportunità professionali né in termini di contesto urbano e culturale. DIVE affronta questa sfida proponendo un sistema integrato di azioni per trattenere, formare e attrarre talenti: programmi esperienziali, job school orientate al lavoro reale, percorsi di accompagnamento e contaminazione tra università e imprese. L’obiettivo è costruire una comunità di innovatori in grado di incidere direttamente sulla trasformazione economica del territorio.
Scuola di impresa
La seconda azione ha al centro la formazione di una nuova cultura imprenditoriale all’altezza della sfida posta dall’economia della conoscenza, in cui le imprese che competono lungo le nuove catene globali del valore sono quelle capaci di generare, gestire e trattenere conoscenza complessa. È per questo che DIVE propone la nascita di una Scuola di impresa avanzata, incentrata sulla creazione di imprese deep-tech, sulla gestione dell’innovazione, sull’internazionalizzazione e sull’uso strategico delle tecnologie emergenti. La scuola sarà localizzata a Padova, punto nevralgico del sistema Veneto, e sarà strettamente connessa con i dipartimenti STEM – arricchiti dalla dimensione umanistica e creativa delle arti – con le aziende leader del territorio e con i centri di trasferimento tecnologico. Un approccio basato su STIMA (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica e Arte), che riconosce il valore dell’innovazione non solo come progresso tecnico, ma anche come contaminazione tra i saperi tecnologici e umanistici. Il suo scopo è generare una nuova classe imprenditoriale, capace di creare valore nei settori strategici del futuro: intelligenza artificiale, green tech, space economy, scienze della vita e tutto quello che riguarda il Deep Tech.
Acceleratore diffuso
Il terzo pilastro è quello dell’Acceleratore diffuso, ovvero una rete distribuita di luoghi di co-innovazione dove startup, piccole e medie imprese innovative e tecnologiche, imprese manufatturiere e università collaborano direttamente su progetti concreti. Un’idea che parte dalla constatazione che nel Nordest l’innovazione non può essere centralizzata, perché il tessuto produttivo è fatto di piccole e medie imprese distribuite. Aziende spesso eccellenti nella produzione ma fragili nelle competenze manageriali, digitali e finanziarie: per colmare questo gap si propone di portare l’innovazione là dove si crea il valore, nei capannoni, nelle filiere, nei distretti. Le piccole e medie imprese diventano luoghi di sperimentazione e test di nuove tecnologie, mentre le startup trovano contesti reali dove crescere e validare le proprie soluzioni. Si attiva così una forma virtuosa di open innovation che connette il potenziale creativo delle nuove generazioni con il know-how produttivo delle imprese consolidate.
«Con la Talent Week abbiamo voluto dare un primo segnale forte per iniziare ad affrontare la sfida di costruire un territorio attrattivo – dichiara Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova –. Gli ottimi risultati di questa settimana ci spronano ora a lanciare il cuore oltre l’ostacolo e a darci una programmazione permanente in questa direzione. DIVE, frutto di una riflessione di mesi con i professori Giulio Buciuni, Fabrizio Dughiero e Paolo Gubitta, mette al centro l’esigenza delle nostre aziende di attrarre i giovani e le competenze di alto profilo, con la consapevolezza che questa azione riguarda anche la vivibilità del territorio, dalla cultura all’enogastronomia, e che dar vita a momenti di formazione in cui si crea uno scambio di idee, come avvenuto in questi giorni con la Talent Week, è fondamentale. Questa azione si inserisce all’interno del progetto Padova Hub Metropolitano 2030 elaborato dalla Camera di Commercio in sinergia con le categorie economiche padovane».
«Con DIVE e in particolare con l’Acceleratore Diffuso vogliamo portare l’innovazione dove realmente si crea valore: nelle officine, nei reparti produttivi, nei distretti industriali del Nordest – afferma Fabrizio Dughiero, ingegnere e direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova –. Non si tratta di imitare i modelli delle metropoli globali o della Silicon Valley, ma di costruire un ecosistema più adatto al nostro territorio, capace di valorizzare la tipica struttura policentrica del Nordest, facendo delle imprese, grandi, medie e piccole, luoghi vivi di sperimentazione, contaminazione e rigenerazione imprenditoriale attraverso una maggiore contaminazione con chi genera innovazione come le università e chi la traduce in nuovi prodotti, processi e modelli di business come le startup, i competence center e le strutture di Tech Transfer, già presenti sul territorio»
«Creare e consolidare connessioni per fare in modo che questo territorio sia uno “spazio da vivere” per il maggior numero di persone possibile – aggiunge Paolo Gubitta, professore di organizzazione aziendale dell’Università di Padova –. Negli ultimi anni, grazie soprattutto all’attrattività delle Università, il Veneto sperimenta un intenso e crescente flusso di capitale umano da tutto il mondo. La criticità è che queste persone spesso non restano qui. Il purpose di DIVE è attivare i meccanismi per trasformare un “luogo di transito, ideale per un’esperienza temporanea”, in un “luogo di destinazione, ideale per un insediamento duraturo”. Ci riusciremo lavorando sui meccanismi per creare la “giusta prossimità” tra giovani generazioni, comunità e imprese. A partire da quelle medie e, soprattutto, grandi».
«DIVE rappresenta il tentativo di ridare slancio all’economia Veneta attraverso il fare impresa – chiosa Giulio Buciuni, docente di Business Innovation presso la business school del Trinity College Dublin –. È un progetto che riconosce dunque l’urgenza di dare forma ad una nuova classe imprenditoriale e lo fa mettendo a sistema i fattori chiave dello sviluppo economico nell’economia della conoscenza: medie e grandi imprese, materie STEM e finanza a supporto delle nuove idee innovative».
Talent Week è promossa da Regione del Veneto e Camera di Commercio di Padova, con il contributo di Fondazione Cariparo e il patrocinio di Comune di Padova, Unioncamere, Unioncamere Veneto e Università di Padova, con il supporto organizzativo di Venicepromex.
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