Con una nota indirizzata ai Deputati all’Assemblea Regionale
Siciliana eletti in provincia di Caltanissetta – on. Nuccio Di Paola (M5S), on.
Michele Mancuso (FI) e on. Salvatore Scuvera (FdI) – il WWF Sicilia Centrale ha
criticato i contenuti del disegno di legge n. 738 – all’ordine del giorno della
seduta dell’ARS di martedì 11 marzo – che apporta diverse e rilevanti modifiche
all’attuale normativa regionale in materia di tutela degli animali d’affezione
e prevenzione del randagismo.
In particolare, l’Associazione ha rappresentato alla
deputazione la forte preoccupazione – propria e delle decine di volontarie e
volontari coinvolti – per gli effetti che tale D.D.L. potrebbe avere sulla
delicata e complessa problematica del randagismo. «Abbiamo studiato ed
esaminato l’articolato in qualità di addetti ai lavori con particolare
competenza in materia, visto che da anni svolgiamo attività dirette di
prevenzione del randagismo, assistenza agli animali in difficoltà, adozione dei
randagi e collaborazione con Comuni e Servizi veterinari nella Provincia di
Caltanissetta per l’applicazione delle normative in argomento, anche attraverso
l’attività di vigilanza e controllo delle nostre Guardie volontarie zoofile –
dichiara Ennio Bonfanti, Presidente di WWF Sicilia Centrale -. Ebbene, le
modifiche previste – tra abrogazioni di disposizioni vigenti e introduzione di
nuove previsioni legislative – rappresentano un grave peggioramento delle
politiche attive di contrasto al randagismo, depotenziandone le strategie più
importanti (es. reimmissione sul territorio dei randagi sterilizzati) o sopprimendo
tout-court la possibilità per le Associazioni animaliste e zoofile di
esercitare concretamente l’autonoma iniziativa nello svolgimento di attività di
interesse generale, in grave contrasto col principio di sussidiarietà
orizzontale sancito dall’art. 118 della Costituzione».
Gli esperti legali dell’Associazione, inoltre, hanno
ravvisato alcuni profili di illegittimità delle nuove norme proposte, che mal
si conciliano con le superiori e vincolanti disposizioni del Codice del Terzo
settore di cui al D.Lgs. n. 117/2017 e del Codice dei contratti pubblici di cui
al D.Lgs. n. 36/2023 (es. concessione in comodato di beni immobili degli Enti
pubblici; affidamento in gestione dei rifugi per cani ecc.). Altre disposizioni
contemplate nel Ddl, ancora, contrastano con la necessità di garantire
efficacia ed efficienza alle azioni demandate a Comuni ed ASP, addirittura
comportando ulteriori oneri finanziari da parte degli Enti locali che sarebbero
chiamati ad impiegare maggiori risorse per la custodia, in strutture private
convenzionate, di randagi non più reintroducibili nei territori di provenienza.
Infine, diverse previsioni suscitano seria preoccupazione in quanto
ridurrebbero notevolmente i livelli di trasparenza nella gestione delle
strutture di ricovero dei cani e, in generale, comprometterebbero il benessere
animale.
«Con le nuove norme si favoriscono in maniera palese le
dinamiche nefaste e spregiudicate relative ai canili privati – denuncia
Bonfanti – che, lucrando sulla pelle degli animali, prosciugano ingenti risorse
pubbliche grazie a convenzioni milionarie con i Comuni. Si tratta di realtà che
nella nostra Regione si sono già manifestate e diffuse, tanto da dover far
intervenire l’Autorità giudiziaria per debellare il riprovevole fenomeno del
c.d. “business randagismo”».
Nella nota inviata agli onorevoli Di Paola, Mancuso e
Scuvera, il WWF evidenzia che «ogni intervento legislativo sulla materia debba
necessariamente contribuire ad innalzare i livelli di tutela degli animali e di
rispetto dei loro diritti, anche in ossequio ai valori della Costituzione
italiana recentemente emendata (ex L. cost. 11 febbraio 2022 n. 1, recante
“Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela
dell’ambiente”) con la specifica previsione per cui lo Stato promuove la
«tutela degli animali», ora inserita tra i principi fondamentali dalla Carta
costituzionale. Inoltre, anche nel contrasto al randagismo occorre dare spazio
ai nuovi processi che puntano all’aggregazione di risorse – finanziarie, umane,
informative e ideative – potenzialmente generatrici di un valore aggiunto e di
innovazione sociale, di cui le Associazioni di tutela degli animali sono
formidabili esempi».
Con queste motivazioni il WWF ha chiesto ai tre deputati
regionali di attivarsi con le più opportune azioni affinché il Ddl n. 738 venga
ritirato dai l’avori d’aula dell’ARS per essere riportato in VI Commissione
“Salute, Servizi Sociali e Sanitari”, al fine di assicurarne un maggiore e più
approfondito esame anche attraverso l’apporto conoscitivo e propositivo degli
Enti del Terzo settore che, sul territorio, sono impegnati da decenni nella
tutela degli animali e nelle attività di contrasto al randagismo. Con
l’occasione, il Presidente Bonfanti ha proposto agli onorevoli Di Paola,
Mancuso e Scuvera di partecipare ad un incontro tematico sul randagismo nel
Nisseno, per un utile confronto diretto ed operativo con i rappresentanti
dell’associazionismo zoofilo ed i volontari che si occupano del randagismo, nel
quale affrontare eventuali proposte che i tre deputati potranno recepite
nell’ambito del proprio mandato parlamentare.
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