Terreno pubblico in vendita a Besana. Minoranza contro la giunta: “cosa ci guadagna la comunità?”

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Besana. La giunta Pozzoli vende un’area pubblica nella frazione di Valle Guidino su cui sorge un’attività commerciale. Rinuncia così ad un’entrata annua di 4.500 euro a fronte di un corrispettivo di circa 31mila euro per la cessione. E al centrosinistra non va giù: “davvero necessario rinunciare a quell’entrata?” – si chiede Paolo Gasparetti di Besana Per Tutti – “Non ci convincono nemmeno le tempistiche, che hanno subìto una sospetta accelerazione: perché tanta fretta?”. E noi di MBNews, queste domande, le abbiamo rivolte direttamente al sindaco Emanuele Pozzoli. Ma prima, bisogna fare chiarezza.

L’AREA DATA IN CONCESSIONE: I TEMPI “TROPPO STRETTI” PER IL CENTROSINISTRA

Il terreno in questione si trova in via Mazzolari nella frazione di Valle Guidino: un’area di circa 500mq sulla quale sorge un’attività commerciale. Per la precisione un bar. La convenzione, stipulata nel 2003 tra pubblico e privato, aveva una durata di 20 anni per un corrispettivo annuo di 4.500 euro: soldi che entravano nelle casse comunali. La convenzione scade nel 2023 ma “solo a luglio dello scorso anno – ci spiega Gasparetti – viene stabilita dall’amministrazione comunale una proroga fino al 31 dicembre dell’anno successivo con l’obiettivo, nel frattempo, di valutare l’ipotesi di alienazione del terreno in questione”. Se tutto, all’inizio dell’iter, procede a rilento, a seguito dell’atto di vendita, per il centrosinistra c’è “una sospetta accelerazione dei tempi”.

“Perché tanta fretta? – si chiede Gasparetti – Inizialmente si davano 60 giorni, cioè fino al 16 febbraio, per avanzare una proposta d’acquisto. Giorni ridotti a 30 con la prima offerta arrivata il 16 dicembre (dall’attuale proprietario del bar, ndr) e infine, a 23 nell’ultimo termine fissato dal Comune”.

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Un iter che convince poco la coalizione di minoranza: “Non solo non si è dato il tempo a qualcun altro di fare una controfferta, ma non c’è nemmeno stata un’adeguata pubblicità della vendita del terreno perché non è stato affisso lo striscione”, conclude.

LA QUESTIONE FINANZIARIA

C’è poi un’altra questione che ha spinto il centrosinistra a stampare e divulgare un volantino per mettere al corrente la cittadinanza della questione del terreno di Valle Guidino: “La convenzione portava un’entrata fissa nelle casse comunali di 4.500 euro l’anno: il terreno è stato messo in vendita per un corrispettivo economico di circa 31 mila euro” – sottolinea il coordinatore del centrosinistra – “Era necessario? Che vantaggi può portare una scelta del genere alla comunità di Besana in Brianza?”.

il volantino

IL SINDACO POZZOLI RISPONDE: “INSINUANO CHE CI SIA MALAFEDE NEL LAVORO DEI DIPENDENTI COMUNALI”.

Interpellato sulla questione del terreno in vendita a Valle Guidino, il sindaco Emanuele Pozzoli ci dà la sua versione dei fatti: “Innanzitutto va fatta una precisazione, non stiamo parlando della vendita dell’intera area di 500mq, come va dicendo il centrosinistra, ma solo di una parte di essa corrispondente a circa 80mq”, spiega.

Emanuele Pozzoli

il sindaco Emanuele Pozzoli

“Questa convenzione – aggiunge – ha portato più problemi che vantaggi al comune: il canone d’affitto era sì fissato a 4.500 euro l’anno, soldi però che non entravano regolarmente nelle casse comunali. Ci sono stati diversi problemi negli anni con il recupero della somma. E poi, facciamo una considerazione. Davvero un’entrata di 4.500 euro annui su un bilancio da oltre 11 milioni di euro fanno la differenza? Il beneficio per la nostra comunità è incassare 31mila euro per 80mq e non avere più problemi di gestione”.

Infine, il sindaco ci tiene a precisare la propria linea politica: “Ciò che è pubblico che sia pubblico. Ciò che è privato che sia privato. Le situazioni in cui questi due elementi si sovrappongono portano sempre a dei problemi di gestione. Basta vedere la realtà di molti parcheggi.” – conclude – “Rispondo sulla decisione di vendere il terreno perché è della giunta e politica ma sulla procedura il centrosinistra, con la divulgazione di questo volantino, non attacca me o la giunta, ma i dipendenti comunali mettendo in dubbio la loro onestà. Insinuano malafede nell’iter che hanno utilizzato che prevedeva la pubblica manifestazione di interesse solo perché non si è esposto uno striscione su di un’attività commerciale col rischio di confondere le idee più che di sponsorizzare la vendita. Un comportamento politicamente inutile che non fa bene al nostro comune, alla nostra comunità e forse nemmeno a loro.”

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