Bonus edilizi, ecco come cambiano nel 2025. Si salvano le prime case #finsubito prestito immediato

La manovra è attesa in Aula nelle prossime ore, ma il destino della maggior parte dei bonus edilizi è già segnato, a partire dal Superbonus, che nel 2025 verrà ulteriormente depotenziato, prima del suo definitivo spegnimento, previsto alla fine del prossimo anno. Tagli anche all’Ecobonus e al Sismabonus. Addio al bonus giardini. Viaggiano invece verso la riconferma il bonus mobili e quello per le barriere architettoniche. Si salvano le prime case: gli incentivi scendono al 36% sugli immobili diversi dall’abitazione di residenza.

Ecobonus e Sismabonus, ecco come cambiano le aliquote

Il 31 dicembre scade l’aliquota al 70 per cento per il Superbonus, che sarà sostituita da quella al 65%. L’agevolazione che ha mandato gambe all’aria i conti pubblici verrà però limitata agli interventi per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, risultava presentata la Cilas. Per i condomini in quella data doveva essere già presente la delibera assembleare di approvazione dei lavori. L’Ecobonus nel 2025 dovrebbe avere invece un’aliquota al 50% per tutte le tipologie di interventi agevolati che riguarderanno le abitazioni principali, dunque le prime case, con un massimale di spesa fissato a quota 96mila euro. Per le seconde case si prevede invece un aliquota meno generosa, al 36%, con un massimale di spesa pari a 48mila euro. Nei prossimi anni le percentuali dovrebbero scendere ulteriormente: per la prima casa al 36% e per la seconda al 30%. Una ripartizione analoga dovrebbe essere adottatta anche per il Sismabonus, quindi aliquota al 50% fino a 96mila euro per la prima casa e al 36% con massimale di spesa fissato a 48.000 euro per le seconde case. Dal 2025 il bonus ristrutturazioni al 50% sarà limitato alle sole prime case. Per le seconde case la detrazione scenderà al 36%, con una spesa massima ammissibile che rimarrà di 96mila euro.

Bonus mobili verso la conferma, sconti sugli elettrodomestici

Nessun cambio all’orizzonte per il bonus mobili, che anche nel 2025 dovrebbe consentire una detrazione del 50 per cento su una somma massima di 5mila euro. C’è il ritorno del bonus elettrodomestici, con sconti fino a 200 euro (per gli Isee più bassi) sull’acquisto di lavastoviglie e lavatrici a elevate prestazioni energetiche e prodotte in Europa. Dovrebbe calare invece il sipario sul bonus verde, la detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per alcuni interventi nei guardini. La detrazione, ripartita in dieci quote annuali di pari importo, si applica su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. Tre emendamenti della maggioranza alla Manovra ne hanno chiesto la proroga, ma non ci sarebbero le risorse per proseguire.