Svolta per la bonifica di Bagnoli, il Governo stanzia 1,2 mld di euro

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E’ arrivato il momento di mettere il piede sull’acceleratore sulla questione Bagnoli. E’ diventato più che mai necessario chiudere il lungo capitolo di discussioni, dibattiti e incertezze che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Questo è lo spirito con il quale si è tenuta a Palazzo Chigi la cabina di regia per la riqualificazione dell’area ovest di Napoli Bagnoli-Coroglio. La riunione, mirata alla definizione degli indirizzi strategici per la predisposizione del Programma di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana, è stata presieduta dal ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione Tommaso Foti.

Durante il mese di febbraio 2024 la stessa cabina di regia aveva dato l’ordine di individuare altre proposte progettuali alternative, che potessero ridurre quanto più possibile l’impatto ambientale garantendo così tempi più veloci per la bonifica dell’area marina e dell’arenile.

Il ministro Tommaso Foti commenta il piano su Bagnoli presentato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi 

Alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha partecipato alla riunione nei panni di Commissario straordinario di Governo, il ministro ha dichiarato: “Ho esaminato con attenzione il piano illustrato dal Commissario Manfredi per la bonifica dell’arenile e dell’area marina di Bagnoli-Coroglio. Si tratta di un significativo tassello del più ampio quadro di recupero di una zona finora preclusa alla cittadinanza, che assicura il rispetto delle necessarie condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria. Si tratta di un piano finanziato dal governo Meloni con uno stanziamento di oltre 1,2 miliardi di euro del Fondo sviluppo e coesione, nell’ambito dell’Accordo per la Coesione con la Regione Campania“, ha concluso Foti.

Le parole del primo cittadino: “Un decisivo passo in avanti

Proseguendo il virtuoso percorso istituzionale avviato con il governo – ha affermato il primo cittadino – viene formalizzato il passo in avanti decisivo che abbiamo compiuto per il risanamento e la riqualificazione dell’area di Bagnoli. Dopo decenni di attese l’intera area sta cambiando volto con i primi abbattimenti dei manufatti e con l’avvio delle bonifiche a terra e a mare. Con i primi usi temporanei, il tutto sarà già utilizzabile. Ritengo altresì importante – ha proseguito il sindaco Manfredi – l’individuazione di interventi chiave per la mitigazione del rischio sismico e bradisismico nell’area dei Campi Flegrei, nel corso delle operazioni di rigenerazione urbana e risanamento ambientale“.

Cosa prevede il piano?

Stando a quanto si apprende in una nota, il primo cittadino napoletano Gaetano Manfredi – in qualità di Commissario straordinario di Governoha presentato nel corso della riunione odierna il progetto definitivo, che prevede la rimozione di circa il 20% della colmata, accanto alla messa in sicurezza della restante parte, assicurando al tempo stesso la balneabilità delle coste, dei fondali marini e degli arenili. Inoltre durante la Cabina di regia si è deciso di perseguire finalità del tutto nuove, stavolta improntate sulla tutela e sulla conservazione di beni ad uso pubblico, tra cui manufatti storici. Si mira dunque ad offrire ai cittadini napoletani un’area che sembrava ormai essere completamente abbandonata al suo destino, diventata inaccessibile nel corso degli anni, oltre ad una certa sicurezza ambientale e sanitaria.

I due lotti del progetto

Inoltre c’è anche da considerare che a seguito del riacutizzarsi dell’attività bradisismica nel territorio flegreo i quartieri occidentali di Napoli (tra cui, appunto, proprio Bagnoli e Coroglio) rientrano nella cosiddetta Zona di intervento. Infatti la riunione si è caratterizzata per un interessante confronto con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, oltre che con Fulvio Maria Soccodato, Commissario straordinario ai Campi Flegrei. L’obiettivo è quello di trovare delle misure che possano garantire una certa attenuazione del rischio sismico durante le operazioni di rigenerazione urbana e di risanamento ambientale.

Inoltre, alla luce delle grandi criticità che il territorio presenta, e al fine di garantire quante più vie di fuga sicure in caso di emergenza, risultano necessari due interventi fondamentali. Il primo consiste nella realizzazione di un sottopasso che colleghi tra via Beccadelli e via Nuova Agnano – di modo da migliorare i collegamenti con la Tangenziale, riducendo così le interferenze con la linea ferroviaria Cumana e aumentando la scorrevolezza delle arterie stradali. Il secondo consiste invece nel recupero del Pontile Nord, offrendo così anche la possibilità di evacuare via mare, rinforzando al massimo la resistenza dell’area.

 



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