il mistero dei 100mila euro trovati in auto – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni

Tutto ruota attorno ai 100mila euro, ritrovati in un sacchetto della spesa nel Suv di famiglia del 48enne Zhan Yingjiao, ucciso a coltellate nella notte tra venerdì e sabato, dal figlio 27enne Ziqiang.

Gli inquirenti continuano a scavare attorno a questo elemento, in attesa dell’interrogatorio di convalida, previsto domani davanti al pm Mariangela Condello della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

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Il giovane, difeso da uno studio legale cinese che ha una sede anche a Milano e che si occupa di alcuni affari di famiglia da qualche anno, a differenza dell’interrogatorio di fermo avvenuto nella caserma dei carabinieri di Maddaloni, davanti al capitano della Compagnia Federico Arrigo, nelle prossime ore potrebbe far emergere qualche nuovo elemento in modo da mettere insieme tutti i pezzi del puzzle e ricostruire gli ultimi momenti di vita del 48enne o perlomeno far venire a galla il movente di un omicidio che continua a tingersi di giallo. Oggi le prime verifiche in banca.

Due le piste più accreditate sotto la lente dei carabinieri, che hanno sequestrato alcuni filmati delle telecamere di via Alberti, a pochi passi dalla stazione di Cancello Scalo. Il 27enne potrebbe aver litigato con il padre perché quest’ultimo gli avrebbe negato la somma di denaro provento a quanto pare della vendita di un immobile in Cina. Oppure, prima delle lite finita tragicamente, aveva sottratto i soldi, in banconote da 50, 100 e 200 euro, prelevati da un contenitore che il 48enne aveva depositato nell’armadio in una delle camere da letto nell’appartamento dove viveva anche con la moglie.

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Secondo quanto ha dichiarato la donna, che non era in casa nel momento della tragedia ed è ancora sotto choc, il figlio avrebbe preso i soldi per fuggire in Cina. Il fratello più grande dell’omicida, che è sposato con una connazionale e vive in un altro comune del Casertano, ha precisato alle forze dell’ordine che negli ultimi tempi il 27enne era taciturno e introverso. Voleva riallacciare i rapporti con un’ex compagna che vive in Cina.

La sua decisione, però, non era condivisa dai genitori che volevano che continuasse a gestire il negozio di articoli casalinghi di via Padre De Marino. Inoltre, dal suo cellulare, sequestrato subito dopo essere stato bloccato alla guida dell’auto al confine con il Beneventano, sono emerse diverse telefonate effettuate tra le 2 e le 3 di notte, a un parente che abita in una piccolissima regione della Cina e con il quale si era già sentito nel tardo pomeriggio. All’arrivo dei carabinieri, allertati dal personale sanitario dell’ambulanza del 118, la casa della vittima era completamente messa a soqquadro. Tutti i vestiti erano sparsi a terra, anche nel corridoio. Ma non solo, anche in cucina dove è stato ritrovato il corpo senza vita del 48enne colpito con una ventina di coltellate sia agli arti superiori che a quelli inferiori, sono stati ritrovati strofinacci sporchi di sangue nel lavandino.

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San Felice a Cancello, anche ieri, ha continuato ad interrogarsi. Il sindaco Emilio Nuzzo ha riacceso i riflettori sulla questione sicurezza, ripromettendosi di parlare nuovamente con i due comandanti delle stazioni locali dei carabinieri, in quanto il delitto, nonostante sia stato commesso in un appartamento, è comunque avvenuto in una zona calda, quella della popolosa frazione di Cancello Scalo, frequentata da numerosi extracomunitari. Dall’estate diversi gli episodi di risse e microcriminalità con protagonisti stranieri, spesso senza permesso di soggiorno. Sulla vicenda, più di una volta, e anche ieri, dall’altare della chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, don Carmine Passaro ha invitato i sanfeliciani ad accogliere e a aiutare gli immigrati. Il parroco sabato ha accolto in chiesa diversi stranieri offrendo loro una cena in occasione del Natale.