tutte le novità, dai bonus alle tasse, e la data di approvazione #finsubito prestito immediato

La Legge di Bilancio 2025 si prepara a introdurre importanti novità per famiglie, lavoratori e imprese. Conferme sul taglio del cuneo fiscale e l’IRPEF a tre aliquote, ma anche modifiche a bonus edilizi, incentivi per la natalità e nuove norme sulle pensioni. Ecco cosa aspettarsi e quando sarà approvata per evitare l’esercizio provvisorio.

La Manovra 2025, attualmente in attesa del voto definitivo al Senato previsto per il 28 dicembre, racchiude un mix di conferme e novità. Tra i punti chiave ci sono la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale e dell’IRPEF a tre aliquote, ma anche nuove misure per incentivare la natalità, sostenere i lavoratori e promuovere la sostenibilità ambientale.
Non mancano però alcuni interventi controversi, come aumenti di tasse in settori specifici e modifiche a incentivi fiscali esistenti.

La manovra, se approvata nei tempi previsti, eviterà il ritorno all’esercizio provvisorio, una condizione che l’Italia non vive dal 1988. Vediamo nel dettaglio i principali cambiamenti che interesseranno famiglie, imprese e lavoratori nel 2025.

Taglio del cuneo fiscale e IRPEF a tre aliquote

La Manovra 2025 conferma in via stabile il taglio del cuneo fiscale, rendendolo una misura strutturale. Chi guadagna fino a 20.000 euro riceverà un’indennità automatica annuale non tassata, calcolata come percentuale del reddito, che varia tra il 7,1% e il 4,8%. Per redditi compresi tra i 20.000 e i 32.000 euro, invece, è prevista una detrazione fissa di 1.000 euro, che si ridurrà gradualmente fino a scomparire oltre i 40.000 euro.

L’IRPEF a tre aliquote diventa definitiva con queste percentuali:

• 23% fino a 28.000 euro di reddito;
• 35% tra i 28.000 e i 50.000 euro;
• 43% oltre i 50.000 euro.

Anche se non inclusa nella manovra, il governo non esclude la possibilità di abbassare ulteriormente l’aliquota intermedia al 33% nel corso dell’anno.

Bonus per famiglie e nuovi incentivi

Tra le novità più attese c’è il bonus per i nuovi nati, che garantirà 1.000 euro alle famiglie con un ISEE sotto i 40.000 euro per ogni bambino nato o adottato nel 2025. Riconfermato anche il congedo parentale retribuito all’80% per tre mesi, una misura che punta a supportare i genitori lavoratori.

Per i figli tra i 6 e i 14 anni, le famiglie con un ISEE fino a 15.000 euro potranno accedere a un contributo per attività extrascolastiche. I dettagli e gli importi esatti saranno definiti con un decreto successivo.

Modifiche ai bonus edilizi per il 2025

Gli incentivi per l’edilizia subiscono un ridimensionamento. L’Ecobonus scenderà al 50% per la prima casa e al 36% per altre tipologie di immobili, con percentuali ulteriormente ridotte nel 2026. Il Superbonus, invece, sarà limitato al 65% per lavori già approvati entro il 15 ottobre 2024.

Il bonus elettrodomestici, infine, consentirà uno sconto fino a 100 euro (200 per redditi bassi) sull’acquisto di apparecchi ad alta efficienza energetica.

Novità sulle pensioni e i fringe benefit

La Manovra conferma Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale come modalità di pensionamento anticipato. Per chi sceglie di continuare a lavorare nonostante i requisiti per Quota 103, il bonus Maroni permetterà di ricevere in busta paga i contributi previdenziali non versati, con un incremento del 9,19%.

I fringe benefit aziendali saranno detassati fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli e 1.000 euro per chi non ne ha. Per i nuovi assunti con redditi inferiori a 35.000 euro, il tetto sale a 5.000 euro, a patto che si trasferiscano per lavoro a oltre 100 chilometri dalla propria residenza.

Quando sarà approvata la Manovra 2025

Per evitare l’esercizio provvisorio, il Senato dovrà approvare la manovra entro il 31 dicembre 2024. La data prevista per il voto definitivo è il 28 dicembre. Una tempistica stretta, ma essenziale per garantire l’operatività delle misure già a partire dal nuovo anno.

La Legge di Bilancio 2025 si presenta come un mix di continuità e novità, con interventi mirati a supportare famiglie e lavoratori, ma anche con scelte che potrebbero suscitare dibattiti nel panorama politico ed economico.