Scuole, costi alle stellee limiti aggiratigrazie ai testi facoltativi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


PESCARA. Fatta la legge, trovato l’inganno. Il detto popolare potrebbe applicarsi bene ai tetti di spesa ministeriali previsti (vedi tabella in alto) per l’acquisto dei libri scolastici. Un mini sondaggio del Centro su 12 istituti superiori delle principali città abruzzesi dimostra come i dirigenti scolastici abbiano dato prova di buona volontà nel rispettare le indicazioni del ministro Gelmini, salvo scoprire che spesso i limiti vengono elusi nei primi anni dell’istruzione secondaria. Come? La variabile impazzita che regolarmente si trasforma in boomerang si chiama «libri consigliati», vale a dire i testi non inclusi tra quelli indispensabili.

Ma in quale lista le famiglie devono inserire vocabolari, accessori, la tariffa delle rete Internet usata spesso dai ragazzi a casa, quasi mai nelle aule didattiche? Un’indagine condotta da Adiconsum rivela che i genitori apprezzano molto i laboratori e l’uso dei Pc a scuola, così l’utilizzo dei libri multimediali con allegati Cd o Dvd, ma la stessa ricerca conferma che tutti questi strumenti, gli unici a poter in qualche modo surrogare l’acquisto dei libri tradizionali, risultano poco utilizzati, anche laddove è presente l’aula informatica che, in due casi su tre, risulta non funzionante o non accessibile agli studenti.

PESCARA.
Tre le scuole esaminate nel capoluogo adriatico: istituto professionale per il Turismo Michetti, liceo scientifico Galilei e classico D’Annunzio. In un solo caso, al quinto anno del Galilei, emerge uno scostamento di 20 euro in più rispetto ai 300 previsti.

L’AQUILA. Tre gli ingredienti fondamentali della ricetta per abbattere il caro-libri all’istituto tecnico industriale dell’Aquila: scegliere testi economici, scaricabili on line e uniformare le varie sezioni. «In qualche caso», spiega la preside Gianna Colagrande, «abbiamo dovuto sforare il tetto di spesa, ma nella maggior parte delle classi il decreto è rispettato».

AVEZZANO.
Vincenzo Colecchia, vicepreside del liceo scientifico Pollione, si dice soddisfatto: «Abbiamo avuto difficoltà ma sono stati rispettati i tetti massimi per tutti i corsi». A questa regola sfugge l’acquisto del testo di grammatica italiana, che compare tra i «consigliati».

SULMONA.
Entro i limiti la spesa al classico Ovidio di Sulmona. «Ci sarebbe piaciuto stare sotto la soglia indicata» commenta la preside, Anna Maria Coppa, «ma per il IV ginnasio siamo riusciti a inserire il costo dei vocabolari».

GIULIANOVA.
Anche l’Itis Cerulli rispetta le direttive. Piccolo sforamento, ampiamente sotto il 10%, per la terza A, dove si supera di 6 euro il tetto di 300. Nulla di irrimediabile, magari grazie a uno sconto del libraio.

TERAMO.
Al liceo Einstein, uno dei più rinomati della città, i genitori affrontano la spesa maggiore per i figli iscritti alla prima, terza e quinta classe. Il costo medio è sui 300 euro, ma per le matricole la stima è al ribasso perché non sono conteggiati il testo di religione (facoltativo) e i vocabolari di italiano, latino e inglese, che di regola costano circa 80 euro ciascuno.

ROSETO.
Agli alunni dell’Itc Moretti sembra andata piuttosto bene. Solo in un caso si va oltre i parametri: la classe quarta, su quota 275 euro, sfora di circa venti euro.

LANCIANO.
Conti più salati al linguistico De Titta. Soprattutto al III, IV e V anno, il tetto non regge e sfora di almeno 40 euro. «Nel biennio, il limite tiene per i corsi tradizionali, non nelle sperimentali» spiegano dalla libreria Barbati di corso Trento e Trieste, a Lanciano.

VASTO.
Il liceo Pudente cerca di ritagliarsi un posto tra le scuole virtuose sfatando il luogo comune che annovera il classico tra gli indirizzi più costosi. «E’ stato necessario un lavoro accurato e non semplice» conferma il preside Rocco Di Scipio. L’unico sforamento, che comunque rientra nel 10% consentito dalla normativa, è per la terza liceo (339 euro rispetto ai 315 previsti). Naturalmente, il conto finale in libreria lievita molto se alle adozioni obbligatorie si aggiungono le consigliate e i dizionari.

CHIETI.
Conto che può crescere fino a mille euro per una matricola iscritta al primo anno (quarto ginnasio) del classico Vico se, rispetto alla media garantita di 338 euro, si decida di acquistare tutto l’occorrente. Regola che, a bene vedere, vale per qualsiasi scuola. (cr.re.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link