immobiliare contrastato in attesa decisioni tassi

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Settimana interlocutoria per il settore immobiliare sui mercati, con l’attenzione rivolta al ciclone Trump e ai sui annunci, prima alla cerimonia di giuramento e poi a Davos. Più rilevanti per il settore immobiliare sono gli appuntamenti di settimana prossima, essendo in calendario le riunioni delle banche centrali negli Stati Uniti e nell’Eurozona: ci si aspetta un nuovo taglio da 25 punti base da parte della BCE, mentre la Fed dovrebbe lasciare invariati i tassi. Guardando al Vecchio Continente, con il costo del denaro che ha un effetto sull’andamento del mercato immobiliare, le dichiarazioni dei governatori delle banche centrali nazionali degli scorsi giorni hanno confermato che c’è un ampio consenso a favore di nuovi tagli dei tassi ufficiali, che attualmente sono sostenuti anche da membri del consiglio direttivo normalmente classificati come “falchi”.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana debole a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha fatto segnare un -0,7% su base settimanale, peggiore del +1,6% dello Stoxx Europe 600.

Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un +0,8% su base settimanale, sotto-performando comunque l’indice FTSE MIB che ha chiuso la settimana con un rialzo dell’1,2%.

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I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Gabetti (+2,5%). Poco sopra la parità Aedes (+0,6%) e IGD (+0,4%). Invariate Dotstay e Next Re. Le peggiori performance, invece, sono quelle di Brioschi (-6%), seguita da AbitareIn (-2,2%) e Risanamento (-1%).

Spunti sul business sono arrivati da Gabetti Property Solutions, con le dimissioni dell’Amministratore Delegato Roberto Busso e la cooptazione nel Consiglio di Amministrazione di Marco Speretta, che è stato nominato Amministratore Delegato al suo posto. Aedes ha annunciato un’operazione di co-investimento con il socio di controllo in Lavip per l’acquisizione immobiliare di un edificio direzionale sito a Genova. L’Assemblea degli azionisti di AbitareIn ha approvato il bilancio al 30 settembre 2024, che su base consolidata si è chiuso con un utile netto di spettanza del gruppo pari a 5,8 milioni di euro.

I dati macroeconomici

In lieve rialzo le domande di mutuo negli Stati Uniti: nella settimana al 17 gennaio, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un incremento di appena lo 0,1%, dopo il grande balzo della settimana precedente, anche per il fatto che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 7,02% dal 7,09% precedente, secondo i dati della Mortgage Bankers Associations (MBA).

In Italia, l’Istat ha comunicato che, a novembre 2024, l’indice destagionalizzato della produzione nel settore delle costruzioni ha registrato il terzo incremento consecutivo su base mensile, raggiungendo il livello più elevato dopo gennaio 2024. Anche nel confronto con novembre 2023 la produzione nelle costruzioni, al netto degli effetti di calendario, mostra una crescita, che prosegue quasi ininterrotta da febbraio 2021.

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti sull’attrattività delle città italiane. Milano si conferma, senza sorprese, la più attrattiva d’Italia tra i grandi centri, mentre è meno scontato sia Monza a conquistare la prima posizione tra i capoluoghi di provincia, sorpassando Bergamo, secondo l’ultima edizione del Market Appeal Index. Guardando alle principali città della penisola, che si distinguono per dimensioni del mercato e velocità degli scambi immobiliari, la più attrattiva rimane Milano (con un punteggio di 100/100), principale polo economico del Paese e città dallo sviluppo edilizio sempre più accentuato, anche per la mole crescente di eventi internazionali che ospita. Segue, come lo scorso anno, Roma – il cui mercato delle case è stato fortemente influenzato dall’avvento del Giubileo – che accorcia la distanza arrivando a un punteggio complessivo di 86,1 (prima 83,3). Guadagna una posizione Bologna, il cui punteggio tuttavia si riduce rispetto al 2024, 72,2. Appena fuori dal podio, con 66,7 punti, la città di Firenze.

I consueti dati dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa hanno invece indicato che i tempi di vendita nelle grandi città a luglio 2024 sono di 105 giorni, confermando lo stesso dato di un anno fa. Ancora una volta Bologna e Milano si confermano le città più veloci, rispettivamente con 68 e 81 giorni, in aumento di 12 e 13 giorni rispetto a un anno fa. I tempi più lunghi si segnalano a Genova, 138 giorni, si conferma così la città in cui occorre più tempo per vendere una casa, seguita da Palermo con 128 giorni. Nelle realtà dell’hinterland delle metropoli occorrono 146 giorni contro i 139 giorni di un anno fa. I tempi di vendita più brevi si segnalano nell’hinterland di Firenze (116 giorni), che migliora di 6 giorni grazie soprattutto al traino del mercato della casa vacanza. Seguono l’hinterland di Milano con 126 giorni, sostanzialmente invariato rispetto a un anno fa (127 giorni). Nei capoluoghi di provincia chi decide di vendere casa deve mettere in conto mediamente 131 giorni, un dato in leggero aumento rispetto a un anno fa quando ne occorrevano 129 giorni.

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