Avrete spesso letto, anche sulle nostre pagine, dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale e di come le principali aziende si muovano per arrivare a superare i limiti dei tradizionali chatbot. Questa grande rivoluzione è già in atto e potrebbe concretizzarsi proprio con il crescente arrivo degli agenti di intelligenza artificiale (Agenti AI).
In realtà, molti di noi sono già entrati a contatto più e più volte con le prime versioni di questa nuova frontiera della tecnologia, che promette di superare i limiti tradizionali degli assistenti per diventare uno strumento in grado di svolgere compiti complessi e autonomi. Ma cosa sono esattamente gli Agenti AI e quali i rischi e i vantaggi associati al loro utilizzo?
GLI AGENTI AI SPIEGATI IN MODO SEMPLICE
Gli Agenti AI sono fondamentalmente dei sistemi di intelligenza artificiale particolarmente evoluti, capaci di apprendere e interagire con l’ambiente per risolvere problemi o portare a termine compiti specifici. Rispetto ai tradizionali chatbot come ChatGPT, che si limitano a rispondere alle domande degli utenti, gli AI agents sono progettati per eseguire azioni concrete. Ad esempio, possono prenotare voli, pianificare itinerari di viaggio o gestire interi flussi di lavoro, seguendo le indicazioni ricevute dagli utenti.
Potrebbe sembrare banale, ma un esempio molto semplice di Agente AI è rappresentato dai termostati intelligenti, che percepiscono la temperatura ambiente e agiscono per mantenerla costante entro certi range. Un altro esempio leggermente più avanzato è quello dei robot aspirapolvere, che “apprendono” la disposizione di una stanza e prende decisioni per pulirla in modo efficiente. Un esempio di Agente AI futuristico potrebbe essere rappresentato da un robot umanoide in grado di operare in completa autonomia. Potremmo dividere questi strumenti si dividono in tre diverse macrocategorie:
- Agenti riflessivi semplici, come il termostato, che reagiscono a stimoli immediati.
- Agenti basati su obiettivi, come i robot aspirapolvere, che lavorano per raggiungere un fine specifico.
- Agenti basati sull’utilità, che ottimizzano i loro processi valutando rischi e benefici per soddisfare preferenze individuali.
L’evoluzione verso un’intelligenza artificiale generale
Gli Agenti AI attuali sono esempi di “intelligenza artificiale ristretta”, capaci di eccellere in ambiti specifici ma incapaci di trasferire le loro competenze a nuovi contesti. Tuttavia, l’obiettivo è sviluppare sistemi complessi in grado di eseguire una moltitudine di compiti. Aziende come OpenAI e Google DeepMind vedono in questi agenti un passo verso l’intelligenza artificiale generale (AGI), un sistema capace di superare le capacità umane in molteplici domini.
FUTURI SVILUPPI
Durante il CES 2025, Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha evidenziato questa evoluzione, sottolineando il potenziale degli agenti AI nel trasformare settori come la sanità, la robotica e il commercio elettronico. Un esempio concreto è il progetto “Mariner” di Google, un’estensione per il browser che aiuta gli utenti a pianificare attività complesse, come fare la spesa online, trovando alternative agli articoli non disponibili, e in generale dare vita a una forma di navigazione automatica del web.
C’è anche un team di ingegneri che in passato hanno lavorato su Android e guidati da Hugo Barra, ex vicepresidente della gestione prodotti Android di Google, che ha fondato una nuova startup chiamata “/dev/agents” con l’ambizioso obiettivo di creare un sistema operativo per agenti AI. Tuttavia, nonostante il loro potenziale gli Agenti AI sollevano alcune questioni critiche, che oltre a a impensierire gli utenti potrebbero in alcuni casi cozzare fortemente con le normative UE.
- Privacy dei dati: Per funzionare, gli agenti devono accedere a informazioni personali come email, calendari e cronologie di navigazione. Questo apre la porta a possibili violazioni della privacy.
- Errori decisionali: Gli agenti potrebbero prendere decisioni non in linea con le aspettative degli utenti. Ad esempio, potrebbero scegliere opzioni meno desiderabili o interpretare male le preferenze.
- Bias algoritmico: Come altre forme di intelligenza artificiale, anche gli AI agents possono essere influenzati dai bias presenti nei dati su cui sono stati addestrati.
Per mitigare questi rischi, molti sviluppatori stanno mantenendo l’utente “nel loop”. Ciò significa che, prima di prendere decisioni definitive, l’agente richiederà l’approvazione dell’utente. Ad esempio, nel caso di Mariner, l’utente dovrà confermare un acquisto prima che venga completato.
Gli agenti AI promettono di migliorare l’efficienza e la produttività, riducendo il carico di lavoro umano ma nel contempo mettendo a rischio le future posizioni lavorative in una moltitudine di settori, e questo è un aspetto da tenere bene in considerazione. Tuttavia, ci troviamo ancora in una fase iniziale e il 2025 è considerato da molti analisti come quello del consolidamento degli Agenti AI.
Il loro successo dipenderà dalla capacità delle aziende di affrontare le sfide legate alla sicurezza, alla privacy e alla fiducia degli utenti. E voi che ne pensate? Il giorno in cui gli Agenti AI saranno completamente autonomi potrebbe non essere troppo lontano
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