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Dopo il ricorso di laboratori e ambulatori privati il TAR Lazio aveva sospeso l’entrata in vigore del nuovo decreto tariffe dei LEA, previsto per il 30 dicembre 2024. Poi il dietrofront, in attesa della decisione del 28 gennaio
Continua ad essere turbolenta la “questione Tariffario”: dopo oltre 20 anni dai precedenti tariffari (quello delle prestazioni di specialistica ambulatoriale era fermo da 28 anni, e quello della protesica da 25 anni, ndr), lo scorso novembre era stato approvato e poi pubblicato in Gazzetta ufficiale il “Decreto Tariffe”, decreto 26 novembre 2024, che modificava il DM 23 giugno 2023 introducendo i nuovi nomenclatori.
La loro approvazione era stata a lungo attesa: ultimo tassello per l’entrata in vigore definitiva dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) aggiornati nel 2017 e ancora mancanti proprio degli elenchi delle tariffe.
I Tariffari
I nomenclatori, lo ricordiamo, sono elenchi nei quali sono contenute le tariffe delle prestazioni di specialistica ambulatoriale a cui può accedere il cittadino(erogate dalle strutture private accreditate e dalle aziende ospedaliere), e quelle degli ausili che può ricevere in caso di disabilità, gratuitamente o a fronte di un ticket.
Tra le novità per la specialistica ambulatoriale introdotte: l’erogazione su tutto il territorio delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei LEA; quelle per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare; approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini; enteroscopia con microcamera ingeribile, screening neonatali. Viene introdotta la consulenza genetica per coloro che si sottopongono ad una indagine utile a confermare o a escludere un sospetto diagnostico e si aggiornano le prestazioni di radioterapia con prestazioni altamente innovative come la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico.
La sospensiva del TAR Lazio
Con l’approvazione del Decreto Tariffe di novembre, l’entrata in vigore dei nuovi nomenclatori era quindi prevista per il 30 dicembre 2024, ma proprio a fine anno il TAR Lazio ha bloccato il decreto Tariffe e tale avvio per la parte riguardante le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale (il provvedimento non riguarda, infatti, la protesica, ndr).
Il tribunale ha infatti accolto il ricorso di numerosi laboratori e ambulatori privati convenzionati e delle maggiori associazioni di categoria che denunciano con il nuovo nomenclatore un taglio insostenibile alla remunerazione delle prestazioni da loro erogate (in Italia la sanità privata accreditata eroga dal 60 all’80% delle prestazioni ambulatoriali, ndr).
“Il provvedimento prevedeva tagli ai rimborsi fino al 70%, sia per gli ospedali pubblici sia per i centri privati accreditati (il tariffario è identico per le due categorie), comportando altresì pesanti perdite per le strutture sanitarie italiane” ricordava UAP – Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità privata accreditata
Il tribunale amministrativo ha fissato per il 28 gennaio prossimo l’udienza in camera di consiglio per per la trattazione collegiale del tema.
Rischio di caos
Di fronte a questo stop, il rischio era quello però di un caos nei sistemi di prescrizione, prenotazione ed erogazione delle prestazioni, dal momento che le Regioni avevano già avviato il nuovo nomenclatore tariffario, configurando i relativi sistemi con le nuove informazioni, al fine di applicare, come previsto, le nuove tariffe dal 30 dicembre.
Così come previsto, la sospensione del Decreto Tariffe avrebbe infatti comportato la necessità di riportare tutti gli applicativi alle precedenti tariffe previste (quelle del 2016 per il 30-31 dicembre 2024, e quello del 2023 dal 1 gennaio 2025).
Dietrofront del TAR Lazio
Nella giornata del 31 dicembre 2024, il Tar Lazio ha quindi accolto l’istanza di revoca presentata dall’Avvocatura generale dello Stato del Decreto con il quale era stato bloccato il Decreto tariffe, per la parte riguardante le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale. Tutto quindi ripristinato a prima della revoca, anche se la questione non è risolta: resta da attendere la decisione definitiva del 28 gennaio prossimo.
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Redazione
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