Presentata a de Pascale la lista dei 9 punti per la messa in sicurezza il territorio

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Mercoledì scorso abbiamo partecipato all’incontro tra il neopresidente della Regione EmiliaRomagna ed i Comitati Alluvionati e Franati di maggio 2023/24. Come V.A.D. abbiamo chiesto e voluto questo incontro per mantenere quel rapporto fra istituzioni e cittadini che riteniamo essere molto importante nella continuità della precedente amministrazione. Il Presidente ha fatto una lunga premessa dove ha chiarito i suoi impegni presi e fissati nei cinque punti pubblicati in diverse testate giornalistiche.

Durante l’incontro sono intervenuti i Presidenti Roberto Carlini, Massimo Tarozzi, Claudio Pasini, Martino Pioggia e Mauro Mazzotti, riportando gli argomenti che trattiamo da mesi, articolati nelle peculiarità di ogni territorio interessato.

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Il Presidente del comitato Alluvionati di Cesena, Mauro Mazzotti ha dichiarato: “Sollecitiamo un sistema di prevenzione evacuazione e di allarme della popolazione che è mancato totalmente. Pensavamo che a maggio 2023 si fosse imparata la lezione ma, visti gli eventi di settembre ed ottobre 2024, abbiamo constatato che non esiste un protocollo che funzioni portando a 18 i decessi. Se la protezione civile non riesce in questa mansione, come dimostratosi, sarebbe opportuno avere una nuova organizzazione che se ne possa occupare con serietà. Protocollo Unico, bisogna creare una legge apposita per tutti gli eventi catastrofali (in questo paese non mancano) che dia veri poteri speciali al Commissario Straordinario permettendo di agire in fretta senza rischiare denunce da parte di qualche ente o magistratura”.

Il presidente del Comitato di Sant’Agata sul Santerno 17 Maggio 2023, Massimo Tarozzi, ha rimarcato la richiesta di eliminare con urgenza i punti più sensibili e pericolosi, come il ponte ferroviario di Sant’Agata coinvolgendo tutte le istituzioni interessate, inoltre che nei comuni e frazioni più piccole vengano ripristinate al più presto le opere ed servizi danneggiati necessari per la vita sociale di questi paesi che rischiano di scomparire.

Il Presidente del Comitato Val di Zena, Claudio Pasini, ha rimarcato che i comitati ed i cittadini saranno vigili sia sulle promesse elettorali, sull’andamento e la qualità dei lavori e non faranno sconti nel giudizio. Infine, ha chiesto con determinazione la creazione di una Agenzia Regionale specializzata in sicurezza territoriale che sia parte delle priorità dei futuri lavori della nuova giunta, visto che da oltre un decennio nulla è stato fatto.

Il presidente del Comitato Bassa Valle dell’Idice, avv.to Martino Pioggia, ha ribadito la mancata applicazione delle linee guida regionali della del. 1919 del 2019, in materia di gestione della vegetazione ripariale, con le conseguenze causate ben note a tutti, inutile fare delibere e non applicarle. Conclude Pioggia: “Chiediamo che esperti del settore facciano collaudi su tutte le attività di ripristino, l’attribuzione delle responsabilità dei lavori svolti, in quanto eventi come la rottura dell’argine dell’Idice, dopo la riparazione, non debba mai più ripetersi, non ultimo il ripristino di tutte le opere pubbliche e private danneggiate a causa dei lavori/cantieri.

Il Presidente del Comitato Proteggiamo Conselice, Roberto Carlini, ha riassunto i nove punti, consegnati al neopresidente Regionale, condiviso da tutti i comitati ed associazioni agricole riuniti sotto il VAD:

1. Pulizia totale dei fiumi da monte a valle.
2. Pulizia totale delle aree dei sottoponti, rimozione degli accumuli di terreno restituendo portata idraulica.
3. Eliminare le zone ZPS o comunque le zone a protezione speciali, da qualsivoglia rio o fiume poiché non permette di fare l’adeguata manutenzione a causa dei vincoli che ne comportano.
4. Posizione chiara e ferma della Regione, in materia di animali fossori (cattura e delocalizzazione).
5. Verdi, ambientalisti e WWF, non devono interferire nel merito della gestione degli alvei dei fiumi.
6. Sollecitazione della Città metropolitana al ripristino della viabilità collinare ancora ferma alle frane del maggio 2023.
7. Partecipazione attiva all’interno dei tavoli di lavoro, in materia di sicurezza fluviale, con le nostre rappresentanze.
8. Referente unico, NON politico, ma tecnico, al quale rivolgere le segnalazioni filtrate inerenti alle problematiche e criticità territoriali della sicurezza fluviale.
9. Attribuzione della responsabilità: chi svolge i lavori e chi vigila sugli stessi.

Ora attendiamo che tutte le promesse a noi fatte, vengano mantenute e che finalmente un vero cambio di passo venga attuato nell’interesse della comunità.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Vittime Alluvione e Dissesto
 Comitati degli alluvionati e delle vittime delle frane e del dissesto idrogeologico della Romagna e dell’Emilia





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