Singapore riconferma il titolo di passaporto più potente al mondo nel 2025

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La classifica dei passaporti più forti del mondo, stilata dall’Henley Passport Index, pone Singapore in cima, evidenziando il suo accesso senza visto a 195 destinazioni. Questo risultato non solo sottolinea l’importanza del passaporto singaporiano, ma riflette anche la reputazione globale del Paese, noto per la sua stabilità e apertura verso altre nazioni. Scopriamo di più su questa classifica e l’impatto sulla mobilità globale.

L’Henley Passport Index: un’analisi della mobilità internazionale

L’Henley Passport Index, giunto alla sua ventesima edizione, offre una visione dettagliata delle possibilità di viaggio globali. Creato in collaborazione con l’International Air Transport Association , il report analizza passaporti di 199 nazioni, classificandoli in base all’accesso che offrono senza visto o con visto all’arrivo. Dal 2006, questa classifica funge da riferimento utile per comprendere le disparità nella libertà di movimento tra paesi e regioni.

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Nel ranking attuale, Singapore si distingue non solo per il primo posto, ma anche per l’efficacia delle sue politiche migratorie. A seguire, il Giappone occupa la seconda posizione con accesso a 193 destinazioni, agevolato dalla riapertura delle frontiere cinesi post-pandemia. A completare il podio ci sono Francia, Germania, Italia, Spagna, Finlandia e Corea del Sud, tutte con 192 destinazioni accessibili senza visto. Questa classifica evidenzia il crescente potere dei passaporti delle nazioni asiatiche e europee, unite in un contesto di crescente interconnessione globale.

La forza dell’Unione Europea: l’area Schengen

L’area Schengen rimane un simbolo fondamentale della libertà di movimento nell’Unione Europea, con sette Stati membri – Austria, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia – in quarta posizione per accessibilità, raggiungendo un totale di 191 destinazioni senza visto. A seguire, in quinta posizione, si trovano Belgio, Nuova Zelanda, Portogallo, Svizzera e Regno Unito, con accesso a 190 destinazioni.

Questa mobilità illustra non solo il potere diplomatico ma anche la cooperazione economica e politica tra i vari Paesi europei. I cittadini dell’UE beneficiano di un elevato livello di libertà di spostamento, che contribuisce a una maggiore integrazione e scambi culturali tra le nazioni. Le varie politiche adottate dall’Unione conferiscono un notevole vantaggio ai suoi membri nell’arena globale.

Disuguaglianza nella mobilità: le nazioni più svantaggiate

Mentre i cittadini di Singapore godono di un accesso sostanzialmente illimitato, la situazione è drasticamente diversa per le popolazioni di alcuni Paesi. L’Afghanistan, piazzato al 106° posto, consente l’accesso a sole 26 nazioni senza visto. Altri Paesi in fondo alla classifica, come la Siria e l’Iraq, faticano ancor di più, con rispettivamente 27 e 31 destinazioni accessibili. Questa situazione mette in risalto il “divario di mobilità”, dove l’instabilità politica e i conflitti armati limitano le opportunità di viaggio.

Christian H. Kaelin, presidente di Henley & Partners, ha posto l’accento sul fatto che la possibilità di viaggiare non dovrebbe dipendere dalla nazione di nascita. Ha dichiarato che le crisi climatiche e le tensioni geopolitiche stanno modificando profondamente il significato stesso di cittadinanza, con la necessità di riformare il sistema esistente per riflettere questi cambiamenti.

Gli Emirati Arabi Uniti: un esempio di progresso

Negli ultimi anni, gli Emirati Arabi Uniti hanno compiuto significativi passi avanti, guadagnando accesso a 72 nuove destinazioni dal 2015. Oggi, il passaporto emiratino occupa la decima posizione nella classifica, un salto notevole di 32 posti. Questo progresso è indicativo delle politiche estere attuate dagli EAU, che hanno ampliato le loro relazioni internazionali ed evidenziato la loro crescente influenza sulla scena mondiale.

Anche la Cina si è posizionata meglio, passando dal 94° al 60° posto, evidenziando l’ampliamento delle sue relazioni diplomatiche e le nuove intese commerciali avviate negli ultimi anni.

I Paesi in calo: una revisione della posizione

Al contrario, alcuni Paesi vedono ridotta la loro capacità di mobilità. Gli Stati Uniti, scesi dal secondo al nono posto, hanno perso sette posizioni in un decennio, seguiti da Regno Unito, Canada e Venezuela. Questo cambiamento riflette un panorama geopolitico in costante evoluzione, con la necessità per gli stati di adattarsi a nuove sfide globali.

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Alternative alla classifica di Henley: il Global Passport Power Rank

L’Henley Passport Index non è l’unica classificazione disponibile; il Passport Index di Arton Capital offre una prospettiva differente. Per il 2025 ne emerge un quadro interessante con gli Emirati Arabi Uniti in cima alla lista, seguiti dalla Spagna. Ciò evidenzia come il prestigio di un passaporto possa variare in base a diversi criteri e metodologie di valutazione.

Ultimo aggiornamento il 12 Gennaio 2025 da Marco Mintillo





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