«MagnoLab , ecco l’esempio del futuro Made in Italy»


Unione industriali Torino Gli imprenditori con Sburlati, ceo di Pattern, hanno visitato l’impianto che si conferma un modello per la filiera tessile

MagnoLab si conferma un modello di eccellenza per la filiera industriale italiana, dimostrando come il settore tessile possa essere sinergico e orientato all’innovazione. Questo il messaggio chiave emerso dalla Giornata del Made in Italy organizzata dall’Unione Industriali Torino, lo scorso lunedì. L’evento era inserito nella programmazione ufficiale del Ministero del Made in Italy per celebrare la seconda edizione della ricorrenza che cade il 15 aprile.

A inaugurare i lavori è stato Luca Sburlati, coordinatore della Filiera Italian Life Style di UiTo e Ceo di Pattern Group, azienda partner del polo di innovazione biellese. «MagnoLab è il risultato dell’unione di imprese che operano in una filiera molto lunga, quella del tessile e della moda. L’hub è oggi in grado di offrire soluzioni concrete per la rilavorazione e rigenerazione di tessuti e capi, dalla fibra alla fibra» ha affermato Sburlati, sottolineando la necessità di affrontare le sfide ambientali del settore.

Con l’introduzione di normative sempre più stringenti, il comparto deve infatti rispondere a nuovi obblighi, tra cui la responsabilità estesa del produttore e l’adozione del Digital Product Passport per la tracciabilità dei materiali. «Qui abbiamo tutte le risposte che servono, eppure questa idea straordinaria sembra essere più conosciuta e apprezzata dai marchi del lusso stranieri che non dalla filiera italiana» ha aggiunto Sburlati.

La visita al Textile innovation district biellese ha visto la partecipazione di una trentina di ospiti, accolti da Marco Bardelle, co-fondatore di MagnoLab, Stefano Aglietta, presidente della Sezione Filature dell’Unione Industriale, e Pier Francesco Corcione, nel ruolo di presidente di Its Tam. Bardelle ha illustrato ai visitatori il modello MagnoLab, basato sulla condivisione di macchinari e know-how tra aziende per sviluppare soluzioni sostenibili e innovative nel tessile. L’ecosistema è infatti un vero laboratorio di ricerca e sviluppo, focalizzato su economia circolare e digitalizzazione.

«La collaborazione con università e centri di ricerca sarà fondamentale per trasformare i prototipi in realtà industriale. Qui le aziende portano macchine, personale e idee, mentre i partner contribuiscono con progetti da sviluppare. Un altro pilastro è la formazione: al primo piano lavorano i giovani di Its Tam in un laboratorio di ultima generazione» ha spiegato Bardelle, evidenziando «come questa sinergia generi valore per l’intero comparto».

L’imprenditore ha poi sottolineato la necessità di rendere il settore tessile nuovamente attrattivo: «Dobbiamo dire basta alle aziende fatiscenti, sporche e disorganizzate. Il futuro deve essere fatto di fabbriche luminose, pulite e innovative. Solo così potremo crescere e restare competitivi».

Gli ospiti sono quindi saliti al primo piano negli spazi occupati dal Tam in uno scambio continuo di informazioni e condivisione con MagnoLab. Il dibattito ha messo in luce il ruolo cruciale delle Academy per la formazione di figure tecniche altamente specializzate.

Sburlati ha espresso perplessità sul Liceo del Made in Italy, recentemente introdotto dal governo, ritenendo che al momento non risponda pienamente alle esigenze delle imprese. «Le nostre aziende hanno bisogno di tecnici di prodotto, di modellisti. La specializzazione oggi è fondamentale. Senza figure adeguatamente formate, il nostro settore e il Made in Italy in particolare rischiano di perdere competitività» ha concluso.

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