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Bologna, 15 gennaio 2025 – Il Comune presenta il percorso costitutivo della Fondazione di partecipazione ‘Abitare Bologna’, con le funzioni di agenzia pubblica per la locazione e di gestore sociale per la sperimentazione di nuovi progetti. Un progetto realizzato insieme con la Città metropolitana e Asp. “L’obiettivo generale è coinvolgere 800-900 alloggi pubblici e privati per intercettare quelli sfitti e locarli a canone concordato, prevedendo anche vantaggi per proprietari”, puntualizza Emily Clancy, vicesindaco con delega alla Casa.
La Fondazione
L’investimento iniziale è di quasi 5 milioni di euro – per lo più derivanti da risorse Pon Metro -, una dotazione di alloggi pubblici che progressivamente arriverà a circa 400 unità e un perimetro d’azione su tutto il territorio metropolitano. La Fondazione sarà guidata da un’Assemblea dei soci e un Consiglio di amministrazione formato, in questa fase di avvio, da un rappresentante per ciascuno dei tre soci Fondatori. Il patrimonio iniziale, che verrà versato all’atto costitutivo in parti uguali dai tre fondatori, è di 150mila euro (90mila costituiranno il Fondo di dotazione e 60mila il Fondo di gestione). Il CdA, nella sua prima assemblea, dovrà decidere le condizioni di ammissione dei Membri Ordinari e dei Membri Sostenitori (comprese le quote annuali che dovranno versare). Hanno già manifestato interesse a partecipare alla Fondazione: l’Acer, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell’Emilia-Romagna (Ergo) e il Forum del Terzo Settore. “Anche la Curia di Bologna e Confindustria hanno manifestato interesse a collaborare alla riflessione avviata sul tema della casa”, aggiungono dal Comune, così come l’Universitá.
I vantaggi per i privati
Per Palazzo d’Accursio i vantaggi per chi deciderà di affittare il proprio immobile tramite la Fondazione partono da una garanzia alla proprietà contro il rischio di morosità del conduttore (sono previste fino a 12 mensilità di canone da corrispondere alla proprietà in caso di morosità dell’inquilino). Il canone di locazione che sosterrà l’inquilino, poi, corrisponderà al livello medio del “canone concordato” (ma al proprietario verrà garantito – tramite apposito contributo – fino al livello massimo del canone. Ci sono poi servizi “chiavi in mano” a supporto della locazione, come la predisposizione e la stipula dei contratti e una consulenza legale in caso di morosità, oltre all’accompagnamento all’abitare e alla gestione sociale di comunità di abitanti. Con l’adesione al Patto per la Casa della Regione, che avverrà a breve, la Fondazione potrà anche erogare un contributo a fondo perduto fino a 6.000 euro per modesti interventi di manutenzione sull’alloggio, elaborazione di Attestato di Prestazione Energetica (APE), dichiarazione di conformità degli impianti, registrazione del contratto ed eventuali relative spese (compreso il costo di attestazione bilaterale della conformità del contratto rispetto agli accordi territoriali, a cura delle associazioni sindacali). “Il Comune sta inoltre studiando vari strumenti di agevolazione per i proprietari che, disponendo di un alloggio sfitto o destinato ad affitti turistici, intendano locarlo a canone concordato tramite la Fondazione”, aggiungono da Palazzo.
Il quadro in città
Da una recente indagine promossa dal Comune nell’ambito dell’Osservatorio Metropolitano sul sistema abitativo, si stima che in città ci siano tra 13 e 15mila appartamenti privati non utilizzati, che potrebbero in parte – se opportunamente incentivati – contribuire ad alimentare il mercato della locazione concordata. Con questi incentivi la Fondazione stima di poter realizzare, in una prima fase di attività, almeno 400 contratti con locatori privati che, sommati a quelli pubblici messi a disposizione da Comune e Asp, arriveranno così a una dimensione tra 800 e 900 alloggi.12:42
Una politica per il Comune complementare al lavoro di ristrutturazione del patrimonio sfitto di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà comunale e gestito da Acer: con la sua strategia “sfitto zero”, il Piano per l’Abitare del Comune ha già previsto un programma straordinario di ristrutturazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica sfitti per carenze manutentive, da attuare entro questo mandato amministrativo, per circa 600 appartamenti. La ristrutturazione dei primi 340 alloggi si è conclusa a dicembre. Per garantire sostenibilità alla Fondazione anche nel lungo termine, Comune e ASP hanno deciso di mettere a disposizione diversi immobili residenziali di loro proprietà: l’ASP metterà a disposizione gli alloggi del Cohousing Porto 15, mentre il Comune metterà a disposizione il Cohousing di via Fioravanti 24 e quello dell’ex Clinica Beretta (entrambe le ristrutturazioni si concluderanno entro il 2025); gli alloggi di Edilizia sociale in fase di realizzazione all’Ex Mercato Ortofrutticolo (Lotto H); 25 alloggi oggi sfitti per carenze manutentive e collocati in diversi comuni dell’area metropolitana; gli alloggi sociali e lo studentato in corso di progettazione nel comparto urbanistico Bertalia-Lazzaretto. La Fondazione inoltre si candida quale gestore sociale per le operazioni di Edilizia Sociale che potranno maturare nell’ambito degli interventi previsti nel Piano Urbanistico Generale. “È nostro dovere aggredire il patrimonio sfitto pubblico ed è per questo che, oltre alle azioni ordinarie sugli appartamenti che si liberano, in questo mandato abbiamo messo in campo un piano straordinario di ristrutturazione del patrimonio sfitto – aggiunge ancora Clancy -. Creiamo questa Fondazione in un contesto nazionale privo di norme e politiche abitative: i Comuni stanno facendo uno sforzo incredibile sulle politiche per la casa. Contiamo di rendere operativa la Fondazione entro la primavera, ma usciremo subito con nuovi avvisi, come il bando per il co-housing in via Fioravanti 24”. Durante la presentazione sono intervenute anche Maria Adele Mimmi (consigliera alle Politiche per l’abitare della Città metropolitana), Maria Adele Mimmi (direttrice generale di ASP) e Marco Guerzoni (direttore del settore Politiche abitative del Comune).
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