Prestiti alle imprese in ripresa: credito più accessibile, ma il costo resta alto

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contabilità

Buste paga

 


La domanda di prestiti è in lenta ripresa, dopo oltre due anni di calo continuo. Per la prima volta dal terzo trimestre del 2022, infatti, alla fine dello scorso anno le richieste di finanziamenti da parte delle imprese italiane hanno mostrato un segno positivo. Questa occasione è stata alimentata dalla necessità di reperire risorse per investimenti fissi in beni strumentali, scorte di magazzino e capitale circolante.

Inoltre, il calo dei tassi di interesse, conseguente ai recenti interventi della Banca Centrale Europea (BCE), ha contribuito a rendere il credito più accessibile. Lo ha rivelato proprio l’ultima indagine della BCE sul credito bancario nell’area Euro, i cui dati per l’Italia sono stati diffusi da Bankitalia. Secondo l’istituto, anche le richieste di mutui per l’acquisto di abitazioni hanno registrato una crescita (più significativa delle imprese), consolidando il trend di ripresa già osservato nei mesi precedenti.

Questo miglioramento si inserisce in un contesto di allentamento delle condizioni creditizie, che sembrano finalmente favorire un rilancio del sistema economico.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

LA RIPRESA (LENTA) DEL CREDITO TRA IMPRESE E PRIVATI

Prestiti alle imprese

L’economia italiana sta attraversando una modesta fase di recupero nel settore del credito, con un aumento delle richieste di prestiti sia da parte delle imprese che dei privati. Dopo anni di restrizioni causate da politiche monetarie stringenti, infatti, si registra un allentamento delle condizioni creditizie e una maggiore accessibilità ai finanziamenti.

Questi segnali sono accompagnati dalla prospettiva di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE, che potrebbe rafforzare ulteriormente la fiducia nel sistema economico. Gli ultimi dati diffusi da Bankitalia tramite la BCE mostrano un lieve incremento delle richieste di credito negli ultimi mesi del 2024.

Secondo l’Ufficio Studi della Confartigianato, il costo del credito per le imprese è stato pari a 301 punti base nella seconda metà del 2024, registrando un calo rispetto al picco raggiunto durante la stretta monetaria del 2023. Parallelamente, la più recente indagine sul credito bancario nell’area dell’euro da Via Nazionale ha mostrato che la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni – nonostante i criteri di offerta sui prestiti per l’acquisto di abitazioni siano stati lievemente irrigiditi – ha registrato un incremento significativo, confermando un trend di ripresa, mentre sono rimasti invariati quelli sui prestiti per il consumo. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un lieve allentamento dei criteri per il credito alle imprese e un leggero irrigidimento di quelli per il credito al consumo. I criteri applicati ai mutui, invece, rimarrebbero invariati.

LE POLITICHE DEGLI ISTITUTI DI CREDITO

Prestiti alle imprese

Nel contesto europeo, da giugno 2024, la BCE ha già effettuato cinque tagli ai tassi di riferimento, dopo un ciclo di rialzi che aveva accumulato un aumento di 450 punti base. Questi interventi hanno contribuito ad allentare la pressione sulle imprese, ma il costo del credito in Italia a novembre 2024 rimane al 4,64%, superiore ai livelli pre-stretta monetaria dell’1,63%. Il Report di Confartigianato intitolato “Le sfide del 2025 per credito e investimenti delle MPI” evidenzia come il costo elevato del credito abbia un impatto diretto sulla competitività delle imprese.

I settori manifatturiero e delle costruzioni sono tra i più colpiti, con difficoltà legate all’aumento dei costi e alla contrazione della domanda. Il report sottolinea che, a novembre 2024, il costo medio del credito per le imprese è stato del 4,64%, un valore ancora troppo alto per favorire pienamente investimenti e sviluppo, rispetto all’1,63% precedente alla stretta monetaria.

LE SFIDE ANCORA APERTE

Guardando al 2025, le stime di Bankitalia prevedono un’ulteriore crescita della domanda di prestiti, sostenuta da condizioni di finanziamento più favorevoli. Le imprese dovrebbero quindi continuare a richiedere finanziamenti per investimenti e capitale circolante.

Secondo le previsioni, il primo trimestre del 2025 vedrà un ulteriore aumento della domanda, con una riduzione dei margini applicati dalle banche. La BCE sta infatti valutando un quinto taglio dei tassi di interesse, una mossa che potrebbe uniformare le condizioni di accesso al credito a livello europeo, favorendo la ripresa economica.

Nonostante i segnali positivi, il contesto resta complesso. Il recupero dipenderà in gran parte dalla capacità di mantenere l’equilibrio tra accessibilità al credito e stabilità finanziaria. Le imprese italiane dovranno continuare a investire in innovazione e competitività per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle attuali condizioni creditizie. Rimangono poi sfide significative legate alla glaciazione demografica e alla carenza di manodopera, che rendono indispensabile il sostegno al credito per affrontare le transizioni digitali e ambientali.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link