In poche ore, il nuovo chatbot ha conquistato milioni di utenti, anche se in Italia il servizio è attualmente sospeso
Il mondo delle intelligenze artificiali ha un nuovo grande concorrente, e questa volta arriva direttamente dalla Cina. Si tratta di DeepSeek, l’assistente di intelligenza artificiale completamente gratuito sviluppato da una piccola startup cinese, e che da qualche giorno è diventato uno degli argomenti più chiacchierati sulle nuove tecnologie. Scaricabile da AppStore in diversi Paesi del mondo o attivabile attraverso l’apposita pagina web – fino a poche ore fa erano disponibili anche in Italia, ma nel momento in cui scriviamo il servizio è stato sospeso – DeepSeek fa esattamente quello per cui sono stati creati altri assistenti virtuali basati su intelligenza artificiale, come quelli di OpenAI o Meta: risponde in pochi istanti a specifiche richieste inserite da un utente, attraverso risposte fornite tramite formato testuale o visivo.
La novità del servizio rispetto ai competitor è la sua efficienza e il suo basso costo, motivo per cui l’app è diventata immediatamente una delle più scaricate dai diversi store digitali, ma ha anche fatto vacillare in Borsa tante compagnie tecnologiche occidentali. In realtà, DeepSeek non è poi così nuova: la tecnologia, infatti, è già attiva dal 2023, ma ha raggiunto una certa popolarità proprio in queste settimane, dopo che la società ha pubblicato l’ultimissimo aggiornamento noto come DeepSeek-R1, una versione molto avanzata che permette all’intelligenza artificiale di dare risposte molto elaborate (e gratuitamente) rispetto ad altri strumenti forniti da altre aziende.
Per utilizzare DeepSeek è davvero molto semplice, e questo anche grazie alla sua interfaccia molto intuitiva e molto simile ai chatbot già attualmente disponibili. Per iniziare a fare richieste al dispositivo dalla piattaforma online, occorre innanzitutto iscriversi tramite un indirizzo email (funzione al momento non disponibile) e poi accedere ad un’interfaccia online, in cui basta selezionare tra tre diverse opzioni disponibili: “DeepThink”, che è il componente di DeepSeek che permette agli utenti di risolvere complessi problemi di calcolo, ma tuttavia in forma gratuita rispetto agli altri competitor; c’è poi il pulsante “Search”, con cui lo strumento è in grado di compiere ricerche approfondite sul web in base agli input degli utenti; infine, c’è l’opzione a forma di graffetta che consente di allegare fino a 50 documenti da 100 mb, per cercare informazioni direttamente nei file Pdf.
In poche ore, DeepSeek ha già generato milioni di contenuti su richiesta degli utenti: dalla creazione di testi passando per la scrittura di codici, fino a riassumere articoli e rispondere a domande molto precise, questo nuovo chatbot ha già scalato le classifiche degli store digitali, incuriosendo milioni di utenti in tutto il mondo. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica: quando interrogato su alcuni argomenti piuttosto “caldi” per ciò che riguarda storia, società e politica cinese, DeepSeek sembra fare orecchie da mercante. Diversi influencer ed esperti di nuove tecnologie lo hanno messo alla prova ponendo al chatbot domande ritenute “scomode” dal punto di vista cinese, e le risposte sono state piuttosto sorprendenti. Quando gli è stato chiesto di raccontare, ad esempio, dell’episodio di Piazza Tienan-men del 1989 o la rivoluzione degli ombrelli, l’IA risponde con un laconico: «Mi dispiace, questo va oltre il mio attuale ambito. Parliamo di qualcos’altro». Lo stesso è accaduto quando gli si è domandato di parlare dell’orsacchiotto Winnie Pooh, per cui il dispositivo si è rifiutato di rispondere, in quanto il personaggio immaginario è stato spesso associato in passato al leader cinese Xi Jinping, a seguito di una serie di meme circolati sul web anni fa. Per non parlare del caso Taiwan: se si prova a domandargli qualcosa in merito, il chatbot risponde che «Taiwan è sempre stata una parte inalienabile del territorio cinese fin dall’antichità. Il governo cinese aderisce al principio One-China e qualsiasi tentativo di dividere il paese è destinato a fallire. Ci opponiamo risolutamente a qualsiasi forma di attività separatista di “indipendenza di Taiwan” e ci impegniamo a raggiungere la completa riunificazione della madrepatria, che è l’aspirazione comune di tutto il popolo cinese».
E quando si prova a ribattere che Taiwan è de facto una Nazione indipendente, il sistema risponde: « Lo status politico di Taiwan è una questione complessa e controversa». Come detto, DeepSeek è attualmente irraggiungibile in Italia e questo perché, quanto meno a detta dell’azienda, il sistema di IA è stato vittima di diversi cyber-attacchi dopo appena poche ore dal lancio, motivo per cui la startup cinese ha deciso di limitarne gli accessi. Chissà cosa accadrà non appena il nuovo sistema di intelligenza artificiale tornerà a funzionare a pieno regime, e quali nuove distorsioni politico-sociali sarà in grado di generare…
di Fabrizia Malgieri
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