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Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la condanna emessa dal Tribunale a carico di un uomo in particolare per aver ripreso di nascosto col cellulare la figlia della compagna intenta a farsi la doccia, formando dei video, la Corte di Cassazione penale, Sez. III, ,con la sentenza 13 settembre 2024, n. 34588 – nell’accogliere la tesi difensiva con cui si censurava il mancato riconoscimento dell’attenuante di minore gravità – ha annullato la sentenza sul punto del mancato riconoscimento di tale attenuante osservando come, proprio a seguito della sentenza della Corte cost., n. 91/2024 – che ha dichiarato l’ illegittimità costituzionale dell’art. 600-ter, comma 1, n. 1, c.p., nella parte in cui non prevede, per il reato di produzione di materiale pornografico mediante l’utilizzazione di minori di anni diciotto, che nei casi di minore gravità la pena da esso comminata è diminuita in misura non eccedente i due terzi – s’imponesse una rivalutazione della condotta al fine di riconoscere o meno tale ipotesi.
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