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CONSIGLIO REGIONALE VENETO
Progetto SharryLand, la Terra delle Meraviglie. Sandonà (Lega- LV): “Un nuovo modo di fare turismo: sostenibile, tecnologico, sempre aggiornato e, soprattutto, Made in Veneto”
(Arv) Venezia 24 set. 2024 – Il presidente della Prima commissione consiliare, Luciano Sandonà (Lega-LV), ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il progetto ‘SharryLand’, il network nazionale delle aree interne nella ‘Mappa delle Meraviglie’; una soluzione strategica e unica nel panorama italiano con chiari obiettivi d’impatto sociale per valorizzare territori lontani dal turismo di massa.
“Parliamo spesso del turismo di massa e dei problemi che causa a molti dei nostri luoghi del cuore – ha osservato Sandonà – Eppure, c’è un modo alternativo di vivere e proporre esperienze turistiche, facendo scoprire le zone più interne e nascoste del nostro territorio, grazie a SharryLand, un progetto che attraverso una tecnologia modernissima mette in rete istituzioni pubbliche, operatori del settore e potenziali visitatori. La progettualità è nata in Veneto su iniziativa di Luigi Alberton e Maria Cristina Leardini, oggi presenti, per poi essere sviluppata e diffusa in tutto il Nordest e nel resto d’Italia”.
“L’originalità di SharryLand risiede nel fatto che unisce in un unico ecosistema più canali e strumenti per valorizzare i territori, le loro bellezze e le esperienze che vi si possono vivere – ha evidenziato il presidente della Prima commissione – SharryLand è una community che partecipa attivamente alla narrazione dei territori, un motore di ricerca, un sistema che permette a tutti gli operatori di promuovere esperienze e prodotti locali, attraverso un portale nazionale e una App in cinque lingue”.
“SharryLand diventa pertanto un sistema di valorizzazione del territorio senza precedenti, che parte proprio dalla nostra Regione – ha concluso Luciano Sandonà – Il Veneto è da sempre una straordinaria fucina di idee e questa progettualità ne è un esempio mirevole: nata negli anni scorsi, è cresciuta rapidamente ed è stata ampliata, a riprova delle proprie potenzialità. Anche perché è originale, rappresenta un modo diverso di fare e vivere il turismo, di utilizzare il proprio tempo libero, incarna un’idea che in futuro darà i propri frutti, che mette assieme una serie di strumenti per far riscoprire territori magari sconosciuti ai più, attraverso una community di persone che partecipa attivamente. D’altra parte, il turismo slow, in Veneto e in tutta Italia, è l’unico che cresce a due cifre. E il Veneto può vantare quasi 80 milioni di presenze turistiche all’anno”.
“Le aree interne e in genere i territori fuori dalle classiche rotte turistiche hanno enormi potenzialità, ma anche grandi fragilità: sono tante piccole isole, hanno pochi servizi, pochi collegamenti, pochi giovani” – ha sottolineato Maria Cristina Leardini, co-fondatore e responsabile del progetto SharryLand – La nostra grande sfida è creare una rete e dare nuovi strumenti e strategie di resilienza. Lo facciamo a partire dal patrimonio naturalistico e culturale, la nostra più grande ricchezza e l’espressione più vera della nostra identità. In questa chiave, il turismo non è più il fine ma il mezzo per rigenerare i piccoli borghi, favorire la microimpresa e la filiera corta, migliorare la qualità della vita e crescita sociale ed economica. A vantaggio prima di tutto di chi in questi luoghi vive tutto l’anno. Il nostro obiettivo è dare voce e valore al patrimonio naturalistico e culturale delle aree interne, attraverso il turismo lento, facendo incontrare in una community di persone attive e coinvolte chi cerca e chi offre le tante ricchezze dei nostri territori. Vogliamo scambiare cultura ed emozioni, in mezzo alla gente e con la gente, promuovendo la partecipazione di tutti. La nostra idea è quella di un turismo che faccia bene ai nostri territori, rendendoli accoglienti, ma senza snaturarli. Possiamo contare su strumenti di geolocalizzazione, una community e un sistema ‘Wiki’, aperto ai contributi di tutti”.
Luigi Alberton, co- fondatore e CEO di SharryLand, ha spiegato che “la rete è locale ma anche nazionale, grazie alla Mappa delle Meraviglie e alle tecnologie che abbiamo sviluppato. È questa doppia dimensione a dare unicità alla strategia. Collegare tra loro le reti territoriali significa amplificare la voce di ciascuna, creare ponti con altre regioni, moltiplicare le opportunità di far incontrare domanda e offerta, e infine diventare un punto di riferimento per tutti coloro che non si accontentano dell’Italia da cartolina, ma amano lasciarsi portare fuori rotta, per incontrare meraviglie e comunità locali. A passo lento”.
Francesco Comotti, esperto di management turistico, nel ricordare che “il Veneto è la regione più importante sotto l’aspetto turistico”, ha posto l’accento sulla voglia di “investire nelle tipicità culturali locali, dando a ogni target un qualcosa di specifico. Il turismo e i territori vanno umanizzati, valorizzati ma senza togliere loro l’identità che li caratterizza”.
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