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La Rocca chiamato a guidare un team che dovrà fare i conti con divergenze sostanziali di vedute e con alleati non sempre “allineati”

Uno stato di costante tensione. È stato l’elemento che ha caratterizzato l’intera durata del Congresso che sabato sera, dopo una maratona di quasi 12 ore, ha restituito ai Fratelli d’Italia di Minturno un portavoce comunale. Quello ed un coordinamento.

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Quella che ha eletto il consigliere Francesco La Rocca è stata l’assemblea congressuale più drammatica che si è svolta nelle ultime settimane nei 33 comuni della provincia di Latina. E c’era da aspettarselo.

Fratelli che voltano pagina

Francesco La Rocca

Il Partito di Giorgia Meloni cercava di voltare pagina dopo una gestione interna sospesa a causa delle contrapposizioni: si era arrivati ad una sorta di congelamento con il quale evitare gli scontri. quasi commissariata. Ma appena la temperatura è stata riportata a livelli ordinari i veti delle due componenti, come i nodi, sono arrivati al pettine. Ne ha risentito anche il dibattito politico pre e congressuale: acuito dalle presenze fisiche, quasi militarizzate, dei due big che sostenevano gli aspiranti Segretari cittadini. Vale a dire il Consigliere regionale Enrico Tiero per il neo eletto Francesco La Rocca e l’assessore regionale al Turismo e all’Ambiente Elena Palazzo per lo sfidante avvocato Marco Moccia. (Leggi qui: Il Congresso incendia FdI a Minturno, fulmineo a Formia).

A prevalere è stato poco prima delle 22 è stato il consigliere comunale Francesco La Rocca con 153 voti, contati nel corso di un lento scrutinio coordinato (in qualità di presidente dei lavori) dal terracinese Pierpaolo Marcuzzi, fedelissimo dell’eurodeputato Nicola Procaccini.

Decisamente più distanziato Moccia che di voti ne ha raccolti 110. Neel seggio unico allestito presso la pizzeria “Da Lucio” a Marina di Minturno, per il Congresso sono andati a votare 273 iscritti su una platea di 324 tesserati aventi diritto (non assegnate 10 schede bianche).

Gli interventi di Moni, Graziano e Forte

Nicolò Graziano

Risultato di parte? No almeno dalle prime dichiarazioni: l’obiettivo è la riconciliazione. “Sarò il portavoce di tutti – ha commentato a caldo La Rocca – perché di lavoro davanti ce n’è tanto a fronte della non amministrazione del sindaco Gerardo Stefanelli. Le polemiche lasciamole fare agli altri. Fratelli d’Italia è pronta a rilanciare la sua azione politica e ha la legittima pretesa di svolgere un ruolo importante”.

Dove? “Nel tavolo che, appena insediato, è finalizzato a ricompattare dopo anni il centrodestra di Minturno in vista delle elezioni Comunali posticipate alla primavera 2027“.

Un intervento quello del neo portavoce, sul quale si sono poi sintonizzati gli ospiti invitati al Congresso di Fdi: i Consiglieri comunali della Lega Massimo Moni (è anche Segretario provinciale) e Nicolò Graziano. E del coordinatore cittadino di Forza Italia Modesto Forte.

Quest’ultimo, se possibile è stato più incisivo del neo portavoce di Fdi. E molti dei presenti hanno individuato come destinatario del suo intervento il presidente del consiglio comunale di Minturno, Massimo Signore. Perché? È uno dei due consiglieri comunali di Forza Italia e ritenuto (almeno per il momento) il più fedele dei componenti della maggioranza che sostiene il sindaco e presidente della Provincia Gerardo Stefanelli.

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Alleati ma su frequenze diverse

Un momento del Congresso, con Elena Palazzo ed Enrico Tiero

I lavori congressuali di Fratelli d’Italia hanno evidenziato dunque come non tutti gli alleati del centrodestra minturnese siano sintonizzati sulla stessa frequenza. L’avvocato Signore da tempo ha manifestato la sua professione di fede: “Noi (il plurale indica l’altra consigliera comunale azzurra Maria Di Girolamo) non sottoscriveremo mai alcuna mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Stefanelli”. Più chiaro di così è impossibile, più distanti di così è difficile.

Per Signore, il sindacodeve governare – e lo sta facendo benissimo – sino all’ultimo giorno del suo mandato. Minturno ha bisogno di governabilità e questa coalizione, che è civica, lo sta facendo dal 2016 con ottimi riscontri rispetto al passato”.

Forza Italia sta creando una condizione come quella dell’Italia nello scacchiere Atlantico degli Anni’70: con la moglie americana e l’amante araba.

I “non sabotatori”

Giuseppe Tomao

Le dichiarazioni di Signore dovranno essere tenere in debita considerazione dal neo portavoce di Fdi, una volta che dovrà ragionare in termini di tavolo del centrodestra chiamato ad irrobustire una coalizione al momento incompleta.

La Rocca dovrà esercitare questo ruolo nel momento in cui il sindaco Stefanelli, nominando il Dem Giuseppe Tomao quale neo assessore all’Urbanistica ed al Demanio al posto del revocato Luca Salvatore, sta ulteriormente qualificando la presenza del Pd in Giunta. E forse anche in Consiglio con la richiesta del tesseramento on line formalizzata dai consiglieri Ilaria D’Acunto, Francesco e Daniele Sparagna.

Tiero e Palazzo vicini ma non troppo

Fratelli d’Italia in occasione del congresso-maratona di sabato, invece ha dovuto prendere atto come le correnti e le divisioni interne rappresentino più di un problema in proiezione futura.

Marco Moccia

Enrico Tiero ed Elena Palazzo erano seduti fisicamente vicini ma sembravano due rette destinate, anche nelle singole realtà territoriali, a non incontrarsi mai sullo stesso piano. Gli iscritti hanno sperato a lungo che da Latina arrivasse il coordinatore provinciale, il senatore Nicola Calandrini, per tentare di trovare una mediazione nel congresso più complicato celebrato in questa sessione.

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Aveva tentato di trovare una mediazione anche il capogruppo consiliare ed ex candidato a sindaco, l’avvocato Pino D’Amici. Considerato vicinissimo a Moccia, aveva chiesto all’ex coordinatore comunale del partito Vincenzo Fedele di persuadere La Rocca a ritarare la sua corsa, “certo che Marco avrebbe fatto lo stesso e prima”.

Questo invito è caduto nel vuoto insieme all’ipotesi di trovare una terza candidatura “naturalmente condivisa”, che lo stesso Fedele aveva rigettato “perché decisamente divisiva”.

Quando lo scrutinio stava conoscendo un andamento definito, l’avvocato D’Amici ha lasciato la pizzeria di Marina ed il suo amaro commento l’ha veicolato sui social.

La mission di D’Amici

Pino D’Amici

“Avrei preferito una sola candidatura ma ciò – ha esordito – non è stato possibile perché il nostro è un partito con più anime. Tutte rispettabili e con fini nobili. La democrazie è alla base di Fdi. Le divergenze tra le due anime non è però motivo di attrito ma di confronto costruttivo. Entrambi i candidati hanno stipulato un patto tra galantuomini”.

E a chiosa: “Sono convinto che Francesco La Rocca coordinerà il partito e Marco aiuterà il coordinatore in questo ruolo”. Frasi di prassi che si aggiungono ad una proposta che D’Amici ha formalizzato a latere.

Ha chiesto quale “gesto di buona volontà” al neo portavoce di Fdi di ridisegnare il Direttivo diversamente al solito. Oltre agli eletti, il neo segretario ha possibilità di nominare sei componenti con lo strumento delle “intuitae personae”. Insomma si tratta di indicazioni fiduciarie che – secondo il capogruppo consiliare – dovrebbero rappresentare “equamente” le due anime del partito di Minturno.

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Caustica la replica di La Rocca: “E’ stata una giornata impegnativa, è sabato sera e a casa ci attendono”. Buona notte.



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