Albania, la maggioranza pensa a una norma sulle Corti d’Appello

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Si prepara la battaglia, nelle aule parlamentari e in quelle di giustizia, sul caso Almasri e sulla questione dei migranti in Albania. Sono i due fronti che, anche nei prossimi giorni, resteranno con ogni probabilità al centro del dibattito politico tra maggioranza e opposizione, alimentando inoltre lo scontro tra governo e magistratura.

Sulla vicenda dell’ufficiale libico, rimpatriato con un volo di Stato italiano dopo essere stato arrestato e rilasciato, il governo dovrà chiarire in Parlamento, mentre parallelamente il tribunale dei ministri dovrà pronunciarsi sulla posizione della premier Giorgia Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano dopo l’avviso arrivato dalla Procura di Roma.

Sul tema torna ad attaccare il leader M5S Giuseppe Conte, parlando di una “torsione autoritaria del nostro sistema” da parte del governo e di “Meloni in fuga dal Parlamento perché anche sul caso Almasri ha mentito. D’ora in poi Meloni sarà complice morale di Almasri e si porterà sulla coscienza i crimini che questo figuro commetterà in Libia”. La replica arriva dal vicepremier Antonio Tajani, che insiste sulla “riforma della giustizia, che dobbiamo condurre in porto rapidamente, mentre varrebbe la pena di occuparci di meno della vicenda Almasri”, perché “mi pare evidente che ci sia da parte di taluni magistrati un atteggiamento ostile nei confronti del governo, volto a condizionare la vita politica del Paese con le loro decisioni”.

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Anche sul fronte Albania, “il contrasto dell’immigrazione illegale non può fermarsi. Dobbiamo favorire quella regolare, ma dobbiamo contrastare assolutamente quella illegale. Noi siamo convinti di avere ragione e, dunque, si va avanti”, assicura Tajani. Stessa posizione di Fratelli d’Italia, secondo cui i centri per migranti in Albania “restano”, “sono uno strumento per riportare l’immigrazione sotto i dettami della legge, e anche l’opposizione dovrebbe evitare di fare sterili polemiche su un tema così serio”, afferma il capogruppo al Senato Lucio Malan, mentre la responsabile del dipartimento immigrazione del partito Sara Kelany definisce quella dei giudici della corte di Appello di Roma, che hanno respinto la convalida dei trattenimenti dei migranti, “una presa di posizione assurda, ingiustificata e in grado di creare una impasse nella gestione generale dei flussi migratori irregolari”.

Rumors parlamentari confermano che una delle ipotesi allo studio della maggioranza – la cui fattibilità è ancora tutta da verificare – sarebbe quella di studiare una norma ad hoc per evitare che i giudici delle sezioni specializzate per l’immigrazione vengano trasferiti nelle Corti di appello – oggi, dopo la modifica della legge, competenti a decidere sulla convalida dei trattenimenti dei richiedenti asilo – come avvenuto a Roma e denunciato da FdI. Un’idea che viene subito respinta dalle opposizioni.

“Prima ci ha provato modificando arbitrariamente la lista dei paesi sicuri, e non le è andata bene. Poi ha cancellato le Sezioni speciali dei Tribunali sostituendoli con le Corti di Appello, e non le è andata bene. Adesso, dato che nemmeno la Corte d’appello le ha dato ragione, vuole cambiare i giudici delle Corti di Appello. Se proverà a farlo, sappia che andrà a sbattere di nuovo. L’ossessione di Meloni per i centri in Albania sta raggiungendo livelli patologici preoccupanti”, afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi, mentre il Pd continua a seguire dei vicino le operazioni nei centri per migranti al di là dell’Adriatico.

Sabato alle operazioni di sbarco a Bari dei 43 migranti riportati in Italia hanno assistito i deputati Marco Lacarra e Ubaldo Pagano: “L’ennesimo fallimento del Governo Meloni. Spendiamo soldi degli italiani senza alcun risultato, sballottando i migranti tra Italia e Albania”, dichiara Lacarra, mentre Pagano aggiunge: “Gestire le politiche migratorie è una cosa seria, ma il Governo Meloni fa solo propaganda”.

La sintesi dei due fronti di polemica che agitano il dibattito politico la fa la vicepresidente del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino: “Hanno liberato e rimandato in patria su un volo di Stato a spese nostre un criminale che ha torturato e ucciso persone per precisa volontà politica. Giorgia Meloni ammetta che ha fatto un patto ed è sotto ricatto di uno stupratore di bambini: io l’ho sentita per anni parlare di blocco navale, poi del fantomatico Piano Mattei, poi buttare via un miliardo di euro per i centri in Albania”.
 



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