Mattia Spoto, nel beach tennis l’Italia ha un altro Sinner: «Ho iniziato a 5 anni con i racchettoni in spiaggia, su un aereo stavo per morire e ora ho paura di volare»

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di
Marco Vigarani

Ha chiuso il 2024 al primo posto nel ranking: «Ho vinto 14 trofei durante l’anno compresa la World Cup con l’Italia. Giocavo a tennis ma poi ho puntato sul beach. Si può vivere da professionisti ma il padel fa concorrenza»

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L’egemonia azzurra nel tennis ormai non ha limiti, tanto che l’Italia è la regina del mondo anche nel beach tennis. Il nostro Sinner della sabbia è bolognese: si chiama Mattia Spoto. Il 25enne emiliano ha chiuso il 2024 da numero uno del ranking mondiale e messo in bacheca un elenco impressionante di trofei, impreziosito dalla World Cup dominata insieme alle compagne e ai compagni di Nazionale.

«In totale ho vinto quattordici titoli, è stata l’annata migliore della mia carriera — ammette il giovane cresciuto a Santa Maria in Duno —, conclusa al primo posto della classifica insieme al mio compagno di coppia Nicolas Giannotti. Ormai è da un paio d’anni che siamo nel giro della vetta ma adesso l’obiettivo è restarci più a lungo possibile. Da febbraio si riparte». 




















































Mattia Spoto, il campione italiano di beach tennis

Al fianco suo e di tutto il movimento c’è la ex numero uno mondiale Simona Bonadonna, forlivese classe 1976 che è responsabile federale della disciplina e capitana non giocatrice della Nazionale: «Fra me e Mattia c’è un percorso di vicinanza vera, ci sentiamo sempre, ci confrontiamo e le decisioni sono condivise. Lui è la dimostrazione che si può davvero diventare campioni. Il beach tennis è praticabile ovunque tutto l’anno, abbiamo sviluppato un sistema che parte dall’attività di base ed entra anche nelle aule scolastiche».

Per Spoto è iniziato tutto come un gioco estivo. Una storia comune a tanti che sulla Riviera amano divertirsi con i cosiddetti racchettoni. 

«Una passione nata da bambino con i racchettoni in spiaggia»

«Andavo ai lidi ferraresi e già a 5-6 anni passavo la giornata con la racchetta in mano anche se i ragazzi più grandi mi sbeffeggiavano. Tutti tranne Diego Bollettinari che è stato il mio primo modello. Dopo ho iniziato a praticare tennis a tempo pieno e sono diventato agonista, cominciando a girare il mondo già da ragazzino. A 17 anni però ho scelto di puntare sul beach e in tanti non mi prendevano sul serio, dicendo di cercarmi un lavoro. Adesso a un giovane direi di crederci perché anche di questa disciplina si può fare una professione».

Tanto che l’atleta bolognese trascorre gran parte dell’anno in Brasile dove il beach tennis è il secondo sport più seguito dopo il calcio. A confermarlo, il fatto che nella Top 10 mondiale ci siano ben sei atleti verdeoro. 

Le vittorie della nazionale in questo sport

Nonostante questo, gli azzurri hanno appena vinto la loro sesta World Cup negli ultimi dodici anni, un successo che è il manifesto di un movimento in salute: «Quest’anno non eravamo certamente i favoriti — ricorda Bonadonna — e proprio per questo motivo credo sia stata la vittoria più speciale. A maggior ragione visto che abbiamo trionfato anche nella categoria Under 18 quindi significa che è pronto un ricambio generazionale per il futuro».

Per trovare spazio però bisognerà faticare perché il re del beach tennis azzurro ha ancora parecchie stagioni per brillare. Mattia è un campione nato a Bologna e ora cittadino del mondo grazie alla racchetta, ma nel suo passato c’è un episodio drammatico che lo ha segnato. 

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«Dopo un episodio ho molta paura di volare»

«Nel 2019 in Sudafrica avevo appena vinto il mio primo torneo importante che mi ha fatto fare il salto di qualità — ricorda —, quando sul volo di ritorno Johannesburg-Parigi il pilota ha perso il controllo dell’aereo e per qualche minuto siamo precipitati. Un incubo. Da allora ho una gran paura di volare ma devo affrontarla».

«Abbiamo subito il Covid ma anche l’esplosione del padel»

Per chi vuole provare a seguirne le orme, basta prendere una racchetta e mettersi in gioco. Il futuro sorride al tennis azzurro, anche sulla sabbia: «Il tennis ha vissuto un anno sensazionale e forse irripetibile ma noi ci stiamo confermando da tempo al vertice — rivendica con orgoglio la capitana Bonadonna —. Abbiamo subito due duri colpi: il Covid e l’esplosione del padel. La ristrutturazione del sistema però ci ha fatto ripartire di slancio sia come tesserati sia come tornei. Nel 2025 riporteremo i Mondiali individuali a Cesenatico». 

Sarà l’occasione per vedere da vicino un’altra faccia vincente e spettacolare del tennis italiano.

3 febbraio 2025 ( modifica il 3 febbraio 2025 | 13:22)

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