Dazi Usa, Trump: “Presto anche contro l’Ue”. Incontro con Canada e Messico

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Il presidente insiste con la guerra sulle tariffe ma tratta con Messico e Canada. La leader messicana Sheinenbaum ha detto che il tycoon ha accettato di sospendere i dazi per un mese. Trump ha spiegato di aver parlato con Trudeau e lo risentirà in serata. Pechino, Ottawa e Città del Messico avevano annunciato contromosse. Secondo il Wsj, i cinesi proporranno il riavvio dell’accordo commerciale del 2020. Bruxelles è pronta a “rispondere con fermezza” ma avverte che “i dazi sarebbero dannosi per entrambe le parti”

Il presidente degli Usa Donald Trump prosegue nella sua guerra sui dazi ma tratta con Canada e Messico. La presidente messicana Claudia Sheinenbaum ha detto che il tycoon ha accettato di sospendere i dazi per un mese. Su Truth Trump ha spiegato che ha parlato anche con il premier canadese Justin Trudeau e lo risentirà in serata: forse un altro segno che stanno trattando. “Il Canada non consente nemmeno alle banche statunitensi di aprire o fare affari lì. È anche una guerra alla droga: centinaia di migliaia di persone sono morte negli Stati Uniti a causa del traffico di droga attraverso i confini del Messico e del Canada”, ha sottolineato il leader Usa. In un altro post su Truth, ha anche attaccato di nuovo il Wall Street Journal e gli hedge fund che sono contrari ai dazi che ha deciso di imporre. “Queste persone o entità sono controllate dalla Cina o da altre compagnie straniere e locali. Chiunque ami e abbia fiducia negli Stati Uniti è a favore delle tariffe”, ha aggiunto. Il tycoon ha avvertito che “presto” annuncerà anche i dazi contro l’Ue.

Cosa fa l’Ue?

A Bruxelles c’è il vertice informale dei leader dei Ventisette. Sul tavolo c’è la sfida della difesa, ma il dossier commerciale è impossibile da ignorare. I leader Ue, nel corso della sessione mattutina, hanno sottolineato “il valore della partnership” con gli Stati Uniti, che ha radici profonde ed è “destinata a durare nel tempo”, e hanno convenuto che quando sorgono problemi “occorre trovare soluzioni”. “È emerso un forte consenso sul fatto che i dazi tra gli Stati Uniti e l’Ue sarebbero dannosi per entrambe le parti”, ha aggiunto un alto funzionario europeo. Meloni potrebbe giocarsi la carta della sua amicizia con Trump per proporsi come mediatrice a tutela degli interessi europei. Al suo arrivo il cancelliere Scholz ha detto: “Siamo pronti a rispondere ai dazi con i dazi”. L’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas ha commentato: “In una guerra di dazi con gli Usa chi ride è la Cina”. Il presidente francese Macron ha ribadito: “L’Ue dovrà farsi rispettare e reagire”. Dopo i moniti dalla cornice di Davos, Ursula von der Leyen ha cambiato tono: se il presidente americano non farà marcia indietro, la ritorsione a misure “ingiuste e arbitrarie” sarà “ferma”. Anche a costo di mettere a rischio uno dei rapporti commerciali “più importanti” al mondo.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Wsj: Cina proporrà a Usa riavvio accordo commerciale 2020

Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti vicine al dossier, la proposta iniziale della Cina sui dazi imposti dall’amministrazione Usa di Donald Trump si concentrerà sul ripristino della ‘fase uno’ dell’accordo commerciale faticosamente raggiunto nel 2020 durante il primo mandato del tycoon alla Casa Bianca. Altre parti del piano di Pechino includeranno un impegno a non svalutare lo yuan, un’offerta per fare più investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, di cui il Dragone è il principale produttore globale.




Approfondimento

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La replica del Messico

Per quanto riguarda il Messico, la presidente Claudia Sheinenbaum ha detto che Donald Trump ha accettato di sospendere i dazi – che sarebbero dovuti partire da martedì – per un mese. Il ministro dell’Economia del Paese latino-americano Marcelo Ebrard ha invece risposto alle affermazioni di Trump su presunti accordi con i cartelli della droga: “Accusare il governo messicano di essere alleato del narcotraffico è, oltre che un insulto al nostro Paese, un pretesto per distrarre l’opinione pubblica degli Stati Uniti dal tremendo errore di imporre tariffe doganali dirompenti al Messico e alle aziende nordamericane qui stabilite. Una zappata sui piedi”, ha scritto su X. Ebrard aveva già espresso il suo rifiuto ai dazi imposti sabato, affermando di essere d’accordo con le dichiarazioni dell’economista ed ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Lawrence Summers, il quale ha affermato che “le azioni contro Messico e Canada da parte dell’amministrazione Trump sono inspiegabili e pericolose”. Il ministro aveva annunciato dazi di ritorsione e altre misure contro gli Usa per contrastare la tariffa generale del 25% ordinata dal presidente americano sulle importazioni statunitensi di prodotti originari del Messico.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

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Canada e Messico al contrattacco

Canada, Messico e Cina, quindi, non sono rimasti a guardare. A poche ore dalla firma di Donald Trump sull’ordine esecutivo dei dazi, il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato misure di ritorsione del 25% su beni statunitensi per un valore di oltre 100 miliardi di dollari, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha promesso una reazione proporzionata e il ministero del Commercio cinese ha dichiarato che presenterà una causa contro gli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del commercio nonché l’adozione di “contromisure corrispondenti”. Più moderata la risposta di Pechino, comunque risparmiata da Trump con dazi del ‘solo’ 10%, che ha lasciato un aperta una finestra per il dialogo e il compromesso. Ottawa, come la Cina, ha annunciato che farà causa agli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del Commercio. Intanto, sempre in risposta ai dazi, la provincia canadese dell’Ontario – la più popolosa del Paese, dove si trovano sia Toronto che la capitale Ottawa – ha annunciato che annullerà il contratto con Starlink, il servizio Internet via satellite controllato da Elon Musk. Lo riporta il New York Times. Il contratto valeva 100 milioni di dollari canadesi, circa 68 milioni di dollari.

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