ma ora come andrà il 2025?

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Il 2024 è stato un anno di cambiamenti significativi per il mercato immobiliare italiano, con dinamiche che hanno tracciato il contesto per il 2025. Questo è stato evidente anche durante l’International Real Estate Symposium 2025, dove esperti del settore hanno condiviso previsioni e strategie.

Negli stessi giorni, precisamente il 30 gennaio, la Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo taglio dei tassi d’interesse, con una riduzione di 25 punti base che entrerà in vigore dal 5 febbraio 2025. Si tratta del quinto intervento al ribasso nell’arco di pochi mesi, un chiaro segnale delle intenzioni della BCE di stimolare l’economia dell’Eurozona e sostenere la domanda in un contesto di persistente incertezza economica. Cerchiamo ora di capire, in questo articolo, come andrà il mercato immobiliare nei prossimi mesi. 

 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Nuovi tassi e impatto sul mercato finanziario


I nuovi tassi saranno così distribuiti:

  • Tasso sui depositi: dal 3% al 2,75%
  • Tasso sui prestiti marginali: dal 3,40% al 3,15%
  • Tasso di rifinanziamento principale: dal 3,15% al 2,90%

Questa decisione segna il quinto intervento al ribasso nell’arco di pochi mesi, dopo i tagli già effettuati a giugno, settembre, ottobre e dicembre.

Secondo il comunicato stampa dell’istituto di Francoforte, la scelta è il risultato di un’attenta valutazione delle prospettive di inflazione e della dinamica dell’inflazione di fondo, oltre a una riflessione sull’efficacia della trasmissione della politica monetaria.

Con il nuovo intervento, la BCE punta a stimolare l’economia dell’Eurozona in un contesto di incertezza economica e a favorire condizioni di finanziamento più agevoli per famiglie e imprese.

 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Inflazione e crescita sotto la lente


Dietro questa scelta c’è una valutazione accurata dei dati macroeconomici, come evidenziato nella nota ufficiale dell’istituto di Francoforte. La BCE ha sottolineato come il processo disinflazionistico sia ormai ben avviato. L’inflazione sta seguendo un trend coerente con le previsioni degli esperti e dovrebbe rientrare nel target del 2% entro la fine dell’anno. Un elemento chiave riguarda le misure dell’inflazione di fondo, che suggeriscono una stabilizzazione su livelli prossimi all’obiettivo.

Tuttavia, l’inflazione interna rimane elevata. La causa principale? L’adeguamento ritardato di salari e prezzi rispetto ai precedenti picchi inflazionistici. Nonostante ciò, la BCE evidenzia segnali incoraggianti: la crescita delle retribuzioni sta rallentando e i profitti stanno contribuendo a smorzare ulteriormente l’impatto sui prezzi.

Sul fronte della crescita, il Consiglio direttivo ha riconosciuto che l’economia dell’Eurozona continua a fronteggiare circostanze avverse. Tuttavia, l’aumento dei redditi reali e il graduale allentamento degli effetti delle precedenti politiche monetarie restrittive dovrebbero sostenere la domanda nel tempo, favorendo una ripresa più solida.

Questa mossa della BCE segna un ulteriore passo per favorire condizioni economiche più stabili e stimolare una crescita sostenibile in un contesto che rimane complesso.

 

Le ripercussioni sul mercato immobiliare


Un contesto di tassi più bassi potrebbe rappresentare un’opportunità per il settore immobiliare. Da un lato, il costo del denaro più contenuto facilita l’accesso al credito per l’acquisto di immobili e per le operazioni di ristrutturazione. Dall’altro, gli investitori potrebbero essere incentivati a diversificare i loro portafogli, puntando maggiormente sul mattone come rifugio sicuro in un contesto di rendimenti finanziari meno appetibili.

Tuttavia, bisogna considerare anche il ruolo chiave delle aspettative economiche: se i segnali di ripresa non si concretizzeranno rapidamente, il mercato potrebbe subire ulteriori rallentamenti. Le famiglie e le imprese rimangono infatti caute, monitorando con attenzione l’evoluzione delle politiche monetarie e fiscali.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Con il costo del denaro in diminuzione, la sfida principale sarà rappresentata dal contenimento dei prezzi degli immobili, che potrebbero mantenersi elevati a causa di una domanda contenuta e di vincoli strutturali nell’offerta. In parallelo, il tema della sostenibilità e delle riqualificazioni energetiche rappresenta una leva fondamentale per attrarre nuovi investimenti.

La BCE, attraverso questo ennesimo taglio, sta cercando di dare ossigeno all’economia dell’Eurozona. Se questo intervento sarà efficace, il 2025 potrebbe trasformarsi in un anno di rilancio per il settore immobiliare, con nuove opportunità sia per gli operatori del mercato che per gli investitori.

 

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