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Il Direttore Generale della Reggina Giuseppe Praticò ha parlato a Radio Gamma No Stop. Tanti gli argomenti affrontati, dal passato al presente e al futuro passando per le strutture, il campo, il campionato, il mercato. Cominciando da questa Primavera, dall’asta per il marchio: “era un’asta un po’ anomala, perché altri partecipanti sapevano che questa società aveva diritto, per via di un articolo delle NOIF che le aveva permesso di iscrivere in sovrannumero la squadra in Serie D”.
Sant’Agata
Relativamente al centro sportivo Sant’Agata “le istituzioni, con il Sindaco in testa, sono sempre state attente al centro sportivo, tant’è che a marzo è stata pubblicata una manifestazione d’interesse a cui ha partecipato solo la Reggina, con un progetto in ATI. Siamo in attesa del bando. Il Sant’Agata è un fiore all’occhiello ma altresì versa ad oggi in condizioni non precarie – perché lo stiamo manutenendo – ma ha bisogno di rivisitazioni e ristrutturazioni, di cui ci faremo carico insieme al nostro partner. Averlo in concessione per diversi anni ci permetterebbe di farlo rinascere”.
“Cosa abbiamo in mente? Il progetto che abbiamo presentato si occupa sicuramente per la maggior parte di fare calcio, quindi il rifacimento di campi e alcune strutture oltre al rifacimento di sana pianta della struttura dove c’era la biglietteria, che diventerà area lounge. Altre migliorie poi possono essere sviluppate. Quel centro nasce per il calcio, poi in determinati orari verrà anche messo a disposizione della Città, della Città Metropolitana, del Comune, dei soggetti diversamente abili. Si cercherà di renderlo funzionale alle esigenze, fermo restando che sarà principalmente la casa della Reggina”, aggiunge Praticò, in riferimento all’uso che la società farebbe del centro sportivo in caso di aggiudicazione dopo bando. Farebbe soprattutto calcio, ma in determinati orari il Sant’Agata sarebbe a disposizione anche per le istituzioni. Da capire quando, dove e in che modo.
La squadra e i primi risultati
“La nostra squadra può competere tra le squadre che se la giocheranno, non lo diciamo noi ma le testate giornalistiche locali. In questo avvio siamo stati un po’ imballati, ma è relativo. Con la Scafatese non meritavamo la sconfitta. Il campionato? Non penso ci siano partite facili, sarà un torneo allineato fino a dicembre e da lì poi si vedrà in base agli obiettivi”.
Gli abbonamenti
“Gli abbonamenti? Nella gestione mia e di mio padre il primo anno furono 3.500 circa, ma con prezzi di 25 euro in Curva, simbolici in occasione della rinascita. Dei numeri di quest’anno non sono insoddisfatto. Sicuramente, per quelle che erano le premesse legate al ritorno del nome Reggina, e per quelle che erano state le manifestazioni della stagione scorsa, forse un numero più importante era attendibile. Fermo restando che la società non ha basato il proprio operato sull’introito da stadio”.
Il mercato
“L’organico va sfoltito di qualche elemento? Sono d’accordo, può essere anche che accada, ma parliamo di uno o due elementi al massimo. Insieme a Bonanno e proprietà, abbiamo preferito avere una rosa ampia, sia per numero che per caratteristiche tecnico-tattiche. Questo perché il campionato è lungo e gli imprevisti dietro l’angolo, vedi Porcino, starà fuori qualche settimana. Non penso quindi arriverà qualcun altro”.
“La vicenda Nicolò Bianchi? Con lui c’è stato un pour parler e niente di più. Se fosse sceso di categoria avremmo approfondito, ma lui aspetta anche un bambino da qui a breve. C’è stato un colloquio, poi si è fatto un po’ di clamore, ma Bianchi è un giocatore importante e che potrà dare ancora tantissimo alla carriera e nelle squadre in cui giocherà, anche nelle categorie superiori. A lui Reggio lo stimola parecchio, chissà in futuro…”.
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