Rimini, a 19 anni truffa un’anziana rubandole 800 euro e gioielli: «La refurtiva tra i libri di scuola» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Aveva infilato 800 euro in contanti, alcune spille e un bracciale, tutti preziosi, nello zaino, tra un quaderno con appunti di matematica e altri libri scolastici. Lui è un 19enne originario della Campania ma residente delle Marche, arrestato dai carabinieri di Rimini poche ore dopo aver raggirato un’anziana, un’ottantaduenne di Rimini che gli aveva consegnato soldi e preziosi credendo di fare del bene a sua figlia. Una truffa ormai rodata, quella ai danni degli anziani, truffati con la solita scusa: finti nipoti o sedicenti figli che raccontano di essere in difficoltà, bisognosi dunque di un aiuto economico urgente.

Eccolo il copione andato in scena a Rimini nel pomeriggio di lunedì 28 ottobre. Il 19enne, non è ancora chiaro se con l’aiuto di un complice, ha telefonato all’anziana spiegando di essere suo nipote. Aveva schermato la sua voce, dicendo di soffrire parecchio per un brutto mal di gola, per rendere così credibile il suo tono, ovviamente diverso da quello del vero familiare. 

Poi le aveva raccontato di essere incappato in un guaio con la giustizia italiana, probabilmente un debito. Dopo aver allarmato l’82 enne con la storia totalmente inventata, aveva chiuso in fretta la telefonata spiegandole che di lì a qualche minuto avrebbe suonato alla porta di casa sua un suo fidato amico a cui avrebbe potuto consegnare l’aiuto economico estorto con la truffa.

Quando l’anziana si è trovata davanti il 19enne gli ha consegnato tutto: lui aveva mostrato lo zaino e aveva infilato gioielli e denaro tra i libri, prima di dileguarsi nel nulla. Nel mentre l’anziana dopo aver recuperato la sua lucidità ha realizzato di essere stata truffata. I carabinieri, subito allertati, dopo aver raccolto l’identikit del truffatore lo hanno raggiunto in stazione a Rimini. Aveva finto di essere uno studente, ma i militari lo hanno smascherato. Non risultava iscritto a nessun istituto e anche i quaderni e i libri non erano nient’altro che una copertura per passare inosservati sia al loro cospetto, che in precedenza a quello dell’anziana.

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