Eos, rimonta la protesta: «Inaccettabile con 60 guerre in corso: la Fiera non rinnovi il contratto»

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corteo l’8 febbraio

Le associazioni della società civile veronese ancora contro l’esposizione, considerata “una vera e propria fiera delle armi”: la richiesta a Palazzo Barbieri è di impegnarsi con l’ente fiera in questo senso

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Societa civile del Paratodos contro la fiera Eos (Bazzanella)

Verona, protesta contro la fiera Eos (video Bazzanella)

Le associazioni della società civile veronese tornano a mobilitarsi con l’esposizione Eos, considerata “una vera e propria fiera delle armi”.

L‘European Outdoor Show si svolgerà a Verona dall’8 al 10 febbraio ed è già stata oggetto di verifiche e prese di posizione da parte del Movimento Nonviolento, che tornerà a ribadire la sua posizione.

L’appuntamento di gruppi e associazioni della società civile, lanciato questa mattina (5 febbraio) sulla scalinata di Palazzo Barbieri, è fissato per sabato 8 febbraio alle 14.30 in viale dell’Industria, all’angolo con via Belgio, da dove è prevista la partenza del corteo.

“Pensiamo che una fiera delle armi, in generale non vada bene, ma in questo momento storico, con un contesto internazionale contrassegnato da conflitti terribili come quello in corso in Palestina e in Ucraina, e molte altre situazioni di tensione, sia del tutto inaccettabile”, dichiara Lorenzo Rocca del Paratod@s, una delle realtà promotrici della manifestazione di protesta. “Si parla di aumento vertiginoso di spese militari, che servono sia per le guerre che per organizzare gli apparati repressivi che stanno aumentando sempre di più in tutto il mondo, e anche in Italia, come dimostra il nuovo disegno sicurezza 1660. Le armi che circolano sempre di più sono un pericolo e non garantiscono quella sicurezza che si pretende debbano garantire, né a livello internazionale, né a livello interno, per la nostra società italiana”.

La richiesta all’amministrazione comunale

La richiesta all’amministrazione comunale è di impegnarsi a spingere l’ente fiera a non rinnovare il contratto con Eos che scade nel 2026. “Chiediamo anche una presa di posizione politica in cui l’amministrazione si dissoci dall’esposizione che promuove l’uso delle armi”.

Per le associazioni “usare il paravento del “codice etico” non è sufficiente”.

Scrivono in una nota: “Sono una sessantina le guerre attualmente in corso, il numero più alto dalla fine della seconda guerra mondiale. Decine gli scenari in cui la tensione è altissima e può sfociare da un momento all’altro in conflitto. È in atto una vera e propria corsa al riarmo. Le spese militari a livello mondiale hanno raggiunto nel 2023 il record storico di 2.400 miliardi di dollari, con una crescita di oltre il 6% rispetto all’anno precedente. La spesa militare europea è aumentata nello stesso anno del 16%: il più grande incremento annuale dalla fine della Guerra Fredda in poi. Quella italiana, nel 2024, è stata di circa 28 miliardi di euro, 1.400 milioni in più rispetto al 2023. Una crescita derivante soprattutto dagli investimenti in nuovi sistemi d’arma a cui sono andati ben 10 miliardi di euro. Il neoeletto presidente degli USA Trump parla di portare al 5% del Pil la spesa militare dei Paesi Nato. Parallelamente, al loro interno, gli stati accrescono quantitativamente e qualitativamente polizie e apparati di sicurezza nell’intento di reprimere ogni forma di contestazione, dissenso e resistenza che possa turbare il ritmo di crescita degli affari, del business e dei dividendi e di sfruttare inesorabilmente esseri umani e natura. La “diversità” o “non conformità” è trattata con un approccio poliziesco, repressivo, punitivo. Profughi richiedenti asilo, persone con problemi psichiatrici, detenuti, poveri, sono presi in considerazione sempre e solo nell’ottica della sicurezza e dell’ordine pubblico. Il Ddl 1660, in via di approvazione, darà piena legalità a questa tendenza, mentre le risorse per il welfare, la sanità, l’istruzione, il sostegno alla disabilità, l’assistenza sociale, l’edilizia popolare, sono sempre più limitate e insufficienti a garantire servizi adeguati.

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Le realtà che promuovono il corteo contro Eos

Qui l’elenco delle realtà che promuovono il dissenso e il corteo di sabato: Mediterranea Saving Humans – Mediterranea Saving Humans Edt Verona – Circolo Pink LGBTE , Laboratorio Autogestito Paratod@s – Osservatorio Migranti – Rifondazione Comunista Adesioni: Rete Verona per la Palestina, Ultima Generazione, Collettivo Tamr, Attac Verona, Teatro Popolare di Verona, ADL Cobas Verona, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università, One Bridge To Idomeni, Spazio Autogestito 77, Bozen Solidale, Khaled Al Zeer presidente della comunità palestinese del Veneto, Donne in Nero Verona, Comitato acqua bene comune Verona, Resistenza Antifa, Potere al Popolo, Fronte della Gioventù Comunista di Verona, Circolo Laudato sì Verona Est, Il Mondo di Irene, Comunità di base Verona, La Rete Radie’ Resch, Collettivo Giovanile Vicenza Ribelle.





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