uando i ragazzi stavano iniziando le lezioni, alle 8,52 di ieri mattina, è arrivata la spallata più forte: scossa di magnitudo 3.1. Hanno tremato tutti i Campi Flegrei, da Bacoli a Quarto, da Pozzuoli a Napoli; soprattutto nel capoluogo, a Bagnoli e Fuorigrotta il sussulto è stato percepito con intensità, e sono partite le procedure di allontanamento dalle aule degli istituti scolastici: studenti nei cortili, in attesa della fine dello sciame, prima di riprendere le lezioni.
Nella sola giornata di ieri le strumentazioni dell’Osservatorio Vesuviano hanno segnalato più di cento scosse, 117 per la precisione, tra le sette del mattino e le sette di sera. Quasi tutti gli eventi sono stati di intensità irrisoria, solo 75 hanno avuto una potenza tale da poter essere calcolata, quattro scosse hanno superato la magnitudo 2, compresa quella poderosa delle 8.52 che, comunque, non ha provocato danni agli edifici.
Sciame sismico ai Campi Flegrei: oltre 60 scosse registrate in giornata
In realtà lo sciame è partito con largo anticipo rispetto alla scossa più violenta: prima del sisma più intenso erano già state registrati 55 eventi, molti dei quali percepiti dalla cittadinanza: «I boati e i tremori erano continui, già mezz’ora prima della scossa forte», a via Pisciarelli, epicentro di gran parte degli eventi sismici, le persone avevano già capito che qualcosa non andava. Anche da Pozzuoli e da Bagnoli erano arrivati i primi segnali, lanciati come sempre via social: che succede? È successo che è giunta la spallata, e le persone già in ansia, hanno pensato soprattutto ai figli nelle scuole, così è partita la corsa agli istituti per portare via i bambini.
In realtà gli istituti scolastici avevano già attivato le procedure previste in questi casi: studenti sotto i banchi durante la scossa, poi evacuazione e tutti nei cortili in attesa di rientrare in classe. Quasi tutte le scuole hanno ripreso le lezioni regolarmente, al comprensivo “Consoli” di Fuorigrotta, invece, s’è deciso di mandare a casa i bimbi. Proprio intorno ai plessi scolastici si sono verificate le situazioni di maggior caos: auto lasciate ovunque e genitori di corsa dai figli per portarli via. Qualcuno s’è presentato anche davanti agli istituti superiori, anche se in nessuna scuola del territorio sono state ufficialmente sospese le lezioni.
Tensione sulla questione della sospensione delle attività didattiche, che non può essere disposta dai dirigenti scolastici, ma solo dalle autorità competenti. Dall’istituto Rossini la dirigente Teresa Martini ha spiegato con vigore di non aver mai sospeso le lezioni: «Continuo a leggere che la mia scuola sarebbe chiusa ma non è così. Non abbiamo mai pensato di sospendere le lezioni».
Il caso è scaturito per via di due note ufficiali, una del Comune di Napoli che ha scritto «Per la succursale di via Di Pozzuoli dell’Istituto “Gioacchino Rossini”, il dirigente scolastico ha autonomamente disposto la sospensione delle attività didattiche per la giornata di oggi»; e uno della Prefettura che ha segnalato «Il dirigente scolastico dell’istituto alberghiero Rossini, sito nel quartiere napoletano di Bagnoli ha disposto, per la giornata odierna, la sospensione delle lezioni». «Non è così – ha chiarito Martini – nel nostro istituto le lezioni sono riprese regolarmente».
Immediatamente in Prefettura è stato convocato il tavolo di monitoraggio per fare il punto della situazione e avere la certezza che non ci fossero stati danni a persone o cose. Il sindaco Manfredi ha attivato il personale tecnico per effettuare le verifiche nelle scuole dell’area del sisma. Il sindaco di Pozzuoli, Manzoni, ha tranquillizzato i cittadini: «Stavolta abbiamo avuto uno sciame sismico importante, è capitato nell’orario di entrata delle scuole ma gli istituti hanno attivato le procedure, le aree di attesa, qualche genitore è andato a prendere i figli a scuola anche se è una cosa che noi sconsigliamo nelle procedure che stiamo cercando di far capire alla popolazione per non intasare le vie di fuga, visto che i ragazzi stando a scuola sono più tranquilli e in sicurezza». «Nessun momento di panico – ha spiegato il sindaco di Bacoli, Della Ragione – perché le campagne di prevenzione messe in atto sul fenomeno bradisismico hanno portato la comunità ad affrontare le scosse con una maggiore razionalità».
Dall’osservatorio Vesuviano il direttore Mauro Di Vito ha chiarito che la percezione delle scosse è stata moltiplicata dalla localizzazione più superficiale degli eventi. La questione del bradisismo terrà ancora in ansia a lungo la popolazione dei Campi Flegrei: dal 2005, data d’inizio dell’attuale crisi bradisismica, è stato registrato un sollevamento del suolo di 136 centimetri e mezzo e la deformazione prosegue senza sosta al ritmo attuale di 10 millimetri al mese, sicché è del tutto (e purtroppo) naturale che ci siano terremoti frequenti: «Scosse come quelle delle ultime ore sono attese, ma naturalmente non è possibile prevedere quando si verificheranno – ha spiegato Di Vito – le rocce accumulano stress per via del bradisismo e adesso in questo territorio in molti hanno imparato che se c’è deformazione del suolo interconnessa con l’attività idrotermale, si generano fratturazioni e, di conseguenza, terremoti».
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