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La “Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
L’agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali, con esclusione di terreni e fabbricati, e si rivolge a micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda di accesso al beneficio:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- abbiano sede legale o una unità locale in Italia; per le imprese non residenti nel territorio italiano il possesso di una unità locale in Italia deve essere dimostrato in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contributo.
L’investimento può essere coperto da finanziamento bancario oppure da leasing. In ogni caso, il finanziamento o il leasing deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra euro 20.000 e euro 4.000.000;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
In generale, l’agevolazione si sostanzia in un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575% per gli investimenti 4.0;
- 3,575% per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dall’ 1.1.2023).
Con la circolare direttoriale n. 1115/2024, il Ministero ha chiarito i termini e le nuove modalità di presentazione delle domande per la concessione e l’erogazione del contributo.
La pratica per l’ottenimento del beneficio viene ufficialmente seguita dall’istituto finanziario presso cui l’impresa accende il finanziamento o il leasing; tuttavia, spesso accade che l’onere di compilare la domanda di agevolazione per conto dell’impresa ricada, di fatto, sul commercialista, il quale deve poi accompagnare il proprio cliente fino all’invio a mezzo pec del modulo di domanda all’istituto finanziario.
La compilazione della domanda di agevolazione avviene attraverso la procedura disponibile nella sezione “COMPILAZIONE DOMANDA DI AGEVOLAZIONE” presente nella piattaforma del MIMIT (https://benistrumentali.dgiai.gov.it). Occorre essere in possesso delle credenziali dello spid del rappresentante dell’impresa, per accedere alla piattaforma, nonché delle seguenti informazioni:
- indirizzo pec dell’istituto finanziario;
- dati identificativi dell’impresa richiedente;
- dati relativi al firmatario della domanda;
- dati del referente da contattare per eventuali comunicazioni;
- sede legale dell’impresa;
- unità locale nella quale verrà realizzato l’investimento;
- dimensione dell’impresa (micro, piccola e media) e codice attività Ateco 2007;
- numero e data di iscrizione dell’impresa presso la Camera di commercio competente;
- Iban e bic di conto corrente dell’impresa;
- importo complessivo della spesa (netto Iva) e classificazione dell’investimento (beni strumentali, beni 4.0 o investimenti green);
- caratteristiche del finanziamento (bancario o leasing) e durata dello stesso;
- settore di attività dell’impresa;
- Ula, fatturato e totale di bilancio dell’ultimo esercizio contabile chiuso e approvato precedentemente alla data di sottoscrizione della domanda di agevolazione. Per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, tali informazioni sono desunte dall’ultima dichiarazione dei redditi presentata;
- inquadramento dell’investimento (solitamente la tipologia da barrare tra quelle proposte è “ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente”);
- numero identificativo della marca da bollo da 16 euro.
Al termine della compilazione della domanda viene generato un Codice CUP.
Il modulo di domanda deve poi essere inviato dall’indirizzo pec dell’impresa all’indirizzo PEC dell’istituto finanziario indicando:
- nell’oggetto della pec la dicitura “Domanda Sabatini CUP: (inserire_codice_cup) per contratto _______/______”;
- nel testo della pec la dicitura “Si trasmette in allegato il MODULO PER LA RICHIESTA DEL CONTRIBUTO DEL MIMIT DI CUI AL D.I. DEL 22 APRILE 2022 “Beni strumentali (Nuova Sabatini)” relativo alla domanda contrassegnata con codice CUP (inserire_codice_cup) associato al contratto _______/______”.
Affinché la domanda per l’ottenimento della “Nuova Sabatini” possa avere esito positivo, è necessario che non figuri alcun pagamento preventivo in acconto da parte dell’impresa al fornitore del bene oggetto dell’investimento.
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