I presupposti delle segnalazioni di operazioni sospette

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Gli intermediari bancari e finanziari sono tenuti ad effettuare tutte le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio di cui sono venuti a conoscenza nello svolgimento della loro attività.

Come noto, la segnalazione di operazione sospetta (SOS) è quella segnalazione diretta all’UIF che i soggetti obbligati dal D. Lgs. 231/2007 devono compiere per qualsiasi attività del cliente che risulti “sospetta”, in quanto apparentemente finalizzata al compimento di operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

Per agevolare le segnalazioni di operazioni sospette sono previsti alcuni strumenti operativi per i soggetti obbligati, ovvero gli “indicatori di anomalia” e gli “schemi di comportamento anomali”, emanati e aggiornati periodicamente dall’UIF.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Ad oltre un anno dalla pubblicazione dei più recenti indici di anomalia da parte dell’UIF, appare utile soffermarsi sulla loro concreta applicazione, analizzando i più recenti orientamenti di legittimità e le indicazioni di prassi emerse dalle indagini condotte dall’UIF sulla base delle stesse operazioni sospette segnalate.

Il corso si propone quindi l’obbiettivo di approfondire il processo di valutazione e di segnalazione delle operazioni sospette, dettagliando i diversi indici di anomalia UIF maggiormente riscontrati nella prassi attraverso specifici case studies, oltre ai criteri giurisprudenziali più recenti, che circoscrivono l’obbligo di segnalazione ed il giudizio valutativo richiesto agli operatori.


SESSIONE ANTIMERIDIANA

Il processo di valutazione

  • L’obbligo di SOS in capo agli intermediari bancari e finanziari e la tempestività delle segnalazioni di operazioni sospette
  • Le Cassazione sull’obbligo di segnalazione: il richiesto giudizio obbiettivo sull’idoneità delle operazioni a essere strumento di elusione delle disposizioni AML
  • Il momento valutativo: circostanze oggettive e soggettive per l’individuazione delle operazioni “sospette” da segnalare
  • L’analisi di informazioni e documenti raccolti nell’adempimento degli obblighi di adeguata verifica
  • La valutazione dell’incoerenza dell’operazione rispetto al profilo di rischio del cliente: gli indicatori soggettivi ed oggettivi di anomalia UIF
  • La selezione degli indicatori di anomalia sulla base della concreta attività svolta dall’intermediario
  • Le procedure di selezione delle operatività anomale: i parametri quantitativi e qualitativi da considerare
  • Le verifiche nelle liste pubbliche UIF delle persone ed entità oggetto di sanzioni finanziarie

Il processo di segnalazione

  • La persona individuata quale “gestore” della segnalazione
  • Tempistiche e contenuto della segnalazione: i dati identificativi
  • L’indicazione dell’evento che ha dato origine alla SOS
  • L’attribuzione del livello di rischio da parte dell’intermediario
  • La descrizione dei motivi del sospetto
  • La segnalazione sostitutiva
  • La sospensione dell’operazione da parte della UIF: tempistiche e responsabilità dell’intermediario

Case Studies

L’operatività anomala connessa agli illeciti fiscali: frodi IVA ed evasione fiscale

  • La valutazione dell’impresa titolare del rapporto
  • L’attenzione alle PEP o ai clienti con incarichi apicali in soggetti pubblici
  • La valutazione della movimentazione del conto rispetto all’attività tipica dell’impresa
  • I soggetti residenti all’estero e le società estere controllate da soggetti nazionali
  • I trasferimenti di somme da o verso l’estero
  • Case study: frodi IVA e abusiva applicazione della disciplina sugli acquisti-cessioni intracomunitari
  • Case study: atti di compravendita simulati per il rimpatrio di fondi dall’estero
  • Case study: l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e le società cartiere

L’operatività anomala connessa a disposizioni o cessioni di crediti fiscali inesistenti

  • I rapporti connotati da un’intesa operatività
  • Il riconoscimento delle operazioni di “mero transito”
  • I versamenti a favore di soci, esponenti aziendali o di soggetti collegati
  • I rapporti alimentati dal corrispettivo di contratti di accollo/cessioni di debiti/crediti fiscali
  • Il ricorso ripetuto alla prestazione di servizi o consulenze
  • Trasferimento di disponibilità economica all’estero o a favore di terzi: la valutazione della convenienza finanziaria dell’operazione
  • Case study: le disposizioni su crediti fiscali inesistenti
  • Case study: la cessione di crediti inesistenti tramite acquisti di bene di lusso/trasferimenti all’estero, anche tramite interposizione di società di recente costituzione

SESSIONE POMERIDIANA

L’operatività anomala nelle società fiduciarie e nei trust

  • L’importanza della collaborazione del cliente
  • Gli assetti proprietari, manageriali e di controllo “opachi”
  • L’analisi dell’operatività concreta del conto corrente intestato al trustee
  • La valutazione del mandato fiduciario rispetto al profilo di rischio del cliente
  • L’attività gestoria del trustee non coerente con l’atto istitutivo del trust
  • Case study: il trust quale scudo contro i creditori delle società del trustee
  • Case study: il trust usato in uno schema piramidale fraudolento di tipo Ponzi

 L’operatività anomala connessa alle carte di pagamento

  • La valutazione di coerenza delle movimentazioni rispetto al profilo di rischio del cliente
  • La coerenza delle movimentazioni con la finalità dello strumento di pagamento
  • L’attenzione all’operatività concreta (volumi movimentati, luoghi, frequenza, etc).
  • La valutazione dei rapporto di parentela del cliente rispetto a profili penali
  • I prelievi di contante e le operazioni incrociate fra carte prepagate
  • Case study: l’uso di carte prepagate connesso alla vendita di false polizze assicurative
  • Case study: l’uso di carte prepagate strumentale ad uno schema di false fatturazioni
  • Case study: il rientro di fondi dall’estero mediante prelievi di contante su carte di credito

L’operatività anomala nei finanziamenti assistiti da garanzia pubblica

  • La valutazione dell’impresa finanziata, anche rispetto ai relativi consulenti
  • La documentazione fornita dal cliente
  • La coerenza del finanziamento con il profilo economico-finanziario del richiedente
  • L’immediato trasferimento dei fondi ricevuti
  • Case study: la truffa ai danni dello Stato nell’ambito di finanziamenti a garanzia pubblica (Fondo Centrale di Garanzia per le PMI)

L’operatività anomala riconducibile a reati societari e fallimentari

  • La valutazione di potenziale difficoltà economica o finanziaria dell’impresa
  • Gli assetti proprietari, manageriali e di controllo “opachi”
  • La valutazione di coerenza dell’operazione con l’attività svolta dall’impresa
  • La valutazione di coerenza tra scritture contabili e movimentazione finanziaria della società
  • L’attenzione all’extraterritorialità dell’operazione, dei beneficiari o del cliente
  • Gli specifici indici di condotte distrattive riscontrate nell’operatività concreta
  • Case study: contratto di affitto di azienda per finalità dissimulatorie e distrattive di beni della fallita
  • Case study: dissimulazione dello stato di tensione finanziaria di un’impresa, tramite falsa rappresentazione contabile
  • Case study: condotte finanziarie preordinate a bancarotta fraudolenta



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