MESTRE – Non hanno nemmeno faticato troppo. Non c’erano finestre murate da abbattere o griglie d’acciaio da staccare. Quella porta al piano terra, al civico 57 di via Carrer del rione Pertini, l’hanno aperta senza grossi problemi, e si sono impossessati dell’appartamento. Un alloggio sfitto (uno dei tanti) nemmeno in cattive condizioni e probabilmente quasi pronto per essere assegnato a chi ne ha diritto. Invece loro – padre, madre e un figlio – si sono sistemati trasferendosi, a quanto pare, da un’altra casa della zona di viale San Marco, con un “trasloco” fatto con un carrello del supermercato attraversando la passerella su via Vespucci e l’Osellino. Tutto troppo “organizzato”, tanto che al Pertini temono che nel quartiere ci possa essere un basista pronto ad offrire alloggi vuoti per altre occupazioni.
LADRI DI CASE
Quelli del comitato del Rione Pertini si sono mobilitati immediatamente quando, mercoledì, sono venuti a sapere che qualcuno “aveva buttato giù un’altra porta”. «Siamo andati a verificare ed abbiamo subito chiamato la polizia e i vigili – racconta Giorgio Rocelli, portavoce del comitato che, da anni, lavora per proteggere il rione anche dal ritorno degli abusivi -. Gli agenti sono arrivati, ma purtroppo questi erano già entrati dalla porta principale. Sembrano magrebini, ma parlano bene l’italiano». Lo sgombero non riesce, ma la “trattativa” avviata da poliziotti e polizia locale sembrava aver sortito l’impegno, da parte degli abusivi, di uscire da quell’appartamento il giorno dopo, cioé giovedì. «La prova è che questa mattina (ieri per chi legge, ndr.) sono arrivati gli operai di Insula per murare porte e finestre dell’alloggio che doveva ormai essere liberato, ma li hanno trovati ancora dentro e senza la minima intenzione di andarsene – riprende Rocelli – E così i muratori hanno ricaricato i mattoni sul furgone e se ne sono andati, lasciandoci con questi abusivi nel quartiere, ma soprattutto con il timore che ci sia qualcuno che “segnala” quali sono gli alloggi più facili da occupare. Bisogna indagare ed intervenire rapidamente, perché il rischio di vedere altre porte sfondate è dietro l’angolo».
SFITTI DA RESTAURARE
E di case sfitte al Pertini ce ne sono a decine, tanto che anche qui è partita una maxi-operazione per restaurare gli alloggi da parte di Insula, la società comunale che si occupa del patrimonio immobiliare e, tra le altre cose, del recupero degli edifici che, nel rione della Bissuola, è rimasto in qualche modo “a metà” dopo lo stop degli interventi di riqualificazione energetica finanziati (caso quasi unico in Italia nel settore pubblico) attraverso il Superbonus 110%. «Ci hanno lasciati in case dove passa l’umidità e con finestre di cui non si trovano nemmeno più i pezzi per aggiustarle – protestano alcuni residenti -. Ma ora stiamo assistendo all’ennesima beffa nei nostri confronti: Insula sta sistemando gli alloggi sfitti sostituendo sanitari, caldaie, porte, tapparelle e finestre, così da “inquilini di serie B” diventeremo di “serie Z”, perché chi arriverà avrà case migliori delle nostre che siamo qui da una vita… Abbiamo chiamato l’ufficio tecnico di Insula e ci hanno risposto di fargli avere la relazione di un tecnico e dei preventivi… Ma lo sanno benissimo che quelle finestre sono da cambiare, come stanno del resto facendo nelle case da assegnare».
«Prima di essere assegnati gli alloggi devono essere resi per forza nuovamente agibili – replica Raschillà -. Nella riunione della commissione comunale di 10 giorni fa erano stati presentati i risultati dell’operazione con il Superbonus, ed era stato detto nel caso ulteriori fondi si faranno altri interventi. Il Governo metterà a disposizione un miliardo di euro per la riqualificazione energetica dell’edilizia popolare, e il Comune chiederà di ottenere altri fondi. Se arriveranno, Insula potrà intervenire». Il malumore tra gli “esclusi” prima dal Superbonus e ora dala sostituzione degli infissi è però palpabile. «Possiamo intervenire solo se ci sono problemi per la sicurezza degli inquilini – riprende Raschillà -. Capiamo e sappiamo che quelle finestre sono state fatte male e con materiali scadenti 40 anni fa, ma per il 2025 c’è già un notevole impegno sul quartiere Pertini per il recupero degli alloggi sfitti, con investimenti tra i 40 e i 50mila euro per appartamento»
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