Colonnella, offese al sindaco. La replica: ecco come sono andate le cose – Notizie

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Colonnella. La polemica era nata all’ora, con la querela. E la polemica corre ancora oggi, non solo sui social, dopo che sulla pagina Facebook del Comune di Colonnella è stata pubblicata una breve nota (leggi l’articolo), con la quale veniva raccontata la vicenda delle offese al sindaco Biagio Massi, nel 2022, e la chiusura del “contenzioso, in sede civile dinanzi al giudice di pace.

Ebbene quella ricostruzione, attraverso la pagina istituzionale del Comune di Colonnella ha generato un vespaio di polemiche. Sui social (ma non solo) e anche la presa di posizione di alcuni cittadini che chiedono al sindaco di dimettersi. E chi si organizza per restituire l’indennizzo alla famiglia.
Nel frattempo, il figlio della persona “giudicata” in un’aula di tribunale ha diffuso una nota con la quale ricostruisce nel dettaglio quanto accaduto.

Il chiarimento. “Il cittadino in questione” (molto conosciuto a Colonnella, ndr) “si è dovuto difendere sia in sede penale che in sede civile, a seguito di una personale denuncia sporta nei suoi confronti dal Sindaco il quale, contestualmente, intraprendeva anche un giudizio civile chiedendo addirittura l’importo di 9mila euroa titolo di risarcimento del danno subito – forse già sapendo egli dell’esito a suo sfavore del processo penale nel quale non si costituiva neppure parte civile. Infatti, all’esito dell’udienza tenutasi il 6 marzo del 2024, dinanzi al GUP di Teramo a seguito di giudizio abbreviato, la persona querelata è stata assolta con forumla piena”.

Il Giudice testualmente motivava: “letti con attenzione gli atti del procedimento, ritiene il GUP che ciascun elemento indiziario raccolto nella paziente attività istruttoria, cui le indagini difensive hanno contribuito in maniera determinante, concorra nel delineare la insussistenza delle ipotesi di reati configurate in rubrica, di certo non emergente non solo perché, per quanto fino a questo momento riscostruito, l’imputato non ha esercitato nessuna forma di violenza e di minaccia, neppure ricorrendo ad espressioni allusive, ma soprattutto perché,
nel manifestargli tutto il proprio personale disappunto in merito alla scelta di far stazionare i cassonetti della raccolta di rifiuti solidi urbani su un’area posizionata ad immediato ridosso della propria abitazione non aveva alcuna intenzione di condizionare o interferire sulle scelte di natura amministrativa di competenza delle autorità comunali, ma, molto più realisticamente, intendeva, sia pure ricorrendo ad un gergo triviale e rozzo, rappresentarvi il senso di frustrante sconforto che da tempo lo pervadeva avendo preso atto da qualche tempo, con rassegnazione della insensibilità mostrata nel valutare le proprie peculiari esigenze di salute in una con l’aspettativa di godere di un ambiente esterno al perimetro domestico non inquinato da essenze maleodoranti, esigenze che (sia pure con formule comunicative proprie e rispettose), ogni residente in un piccolo centro si sente abilitato a veicolare nei confronti degli
amministratori in occasione di fortuiti incontri tra le strade cittadine, aspetto che, richiamando la già esposta ricostruzione dei fatti, va ribadito con energia in questa sede per escludere, in termini categorici, la sussistenza del delitto ipotizzato…”.

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“Nonostante la sentenza, il Sindaco non rinunciava all’azione civile già avviata e sospesa nell’attesa dell’esito del processo penale, pertanto, il giorno il 6 febbraio 2025 si teneva l’udienza nella quale si discuteva l’offerta proposta dal cittadino il quale, comunque, rispettoso della figura istituzionale, manifestava la propria disponibilità a risarcire il Sindaco in conseguenza dei fatti accaduti il 5 agosto del 2022.
Il Giudice di Pace, pertanto, riteneva congruo l’importo di € 1.500,00 a titolo di indennizzo,
proposta accolta dal cittadino solo ed esclusivamente per essersi reso conto di aver utilizzato un linguaggio poco opportuno nei confronti del Sindaco e di non voler, stante la sua avanzata età, procedere ad affrontare le lungaggini ed i costi processuali di un giudizio civile.
Quindi, per amore di verità va ribadito che nessun risarcimento e nessuna scusa sono stati avanzati per un’aggressione che non è mai avvenuta nei confronti del Sindaco.

Tanto premesso, nell’apprezzare lo sforzo di chi ha voluto argomentare sulla questione in maniera del tutto distorta, si restituisce al mittente la ricostruzione alterata e non rispondente al vero, riportata nel post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Colonnella, in quanto, si ripeterà all’infinito ed in ogni sede, il Sindaco non fu né aggredito né minacciato, nessuno si accorse della discussione in corso e il cittadino non fu mai fermato dai vigli urbani.

Spiace prendere atto, ancora una volta, del livore e del rancore nutriti dall’autore dello scritto solo perché a suo tempo sui quotidiani locali veniva riportata la notizia dell’assoluzione, giusta e piena, che il cittadino aveva ottenuto per l’insussistenza dei fatti narrati dallo stesso Sindaco nella sua denuncia e che già all’epoca avevano fortemente minato la sua credibilità politica.
Nel precisare che il Sindaco si è impegnato ad utilizzare gli € 1.500,00 “donati” dal cittadino
pensionato ed invalido, ci si auspica che tale somma venga utilizzata integralmente per il bene della collettività”.

 



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