Emirati Arabi Uniti – Capitale mondiale dell’Arte

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Dubai, Capitale mondiale dell’Arte

Rubrica – Emirati Arabi Uniti – Arte e dintorni, I dialoghi dell’Arte  – 7 Febbraio 2025

Patrizia Boi (Assadakah News) – Negli Emirati Arabi Uniti, la scena artistica è in continua evoluzione, con numerosi eventi e istituzioni che promuovono l’arte contemporanea e tradizionale.

A Dubai, Art Dubai è una fiera annuale di rilievo internazionale che si tiene annualmente tra marzo e aprile, ospitando gallerie e artisti da tutto il mondo. L’edizione del 2024, svoltasi dal 1° al 3 marzo presso il Madinat Jumeirah, ha ospitato oltre 120 gallerie provenienti da tutto il mondo, con una forte enfasi sugli artisti e le gallerie del Sud Globale.

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Dubai, Art Dubai è una fiera annuale di rilievo internazionale

Dubai, Art Dubai è una fiera annuale di rilievo internazionale

Una delle sezioni più rilevanti dell’edizione 2024 è stata Art Dubai Modern, curata dalla professoressa Christianna Bonin dell’American University of Sharjah. Questa sezione ha esplorato le connessioni storiche tra l’Unione Sovietica e i paesi del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia meridionale durante il periodo postbellico. In particolare, si è focalizzata sugli artisti e i cineasti di queste regioni che hanno partecipato a programmi di scambio culturale con l’Unione Sovietica, analizzando come queste esperienze abbiano influenzato le loro opere e carriere.

Tra le opere esposte, spiccano quelle di Farhad Khalilov, artista azero noto per la sua serie “Meeting” (1983-2000), e Chandraguptha Thenuwara, artista dello Sri Lanka, con l’opera “Mother and Child” (1999). Queste opere evidenziano le influenze sovietiche e le interazioni culturali tra l’URSS e i paesi del Sud Globale.

Dubai, Art Dubai è una fiera annuale di rilievo internazionale

Dubai, Art Dubai è una fiera annuale di rilievo internazionale

Oltre a Art Dubai Modern, la fiera ha presentato altre sezioni significative:

Bawwaba: Curata da Emiliano Valdés, questa sezione ha presentato narrazioni stimolanti da centri non occidentali come Delhi, Il Cairo e Città del Guatemala, esplorando l’arte come catalizzatore per il cambiamento, la trasformazione e la guarigione.

Art Dubai Digital: Ha esplorato nuovi temi, tendenze e formati nell’arte digitale attraverso una gamma diversificata di media.

La fiera ha inoltre offerto un ricco programma di talk, nuove commissioni e iniziative come l’Art Bar, parte del programma “Art Dubai After Dark“, con performance di DJ locali e internazionali.

Art Dubai continua a consolidarsi come un punto di convergenza per la comunità artistica, mettendo in luce le connessioni storiche e contemporanee tra diverse regioni e culture.

Sharjah.. Cultura e divertimento in uno stile turistico unico

Sharjah.. Cultura e divertimento in uno stile turistico unico

Sharjah, riconosciuta come Città Creativa dell’Artigianato e dell’Arte Popolare dall’UNESCO, offre una ricca offerta culturale. Il Sharjah Art Museum espone opere di artisti provenienti non solo dagli Emirati Arabi Uniti, ma anche da Egitto, Siria, Iraq e Palestina, offrendo una panoramica sull’arte moderna islamica.

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La Biennale di Sharjah celebra nel 2025 il suo trentesimo anniversario

La Biennale di Sharjah celebra nel 2025 il suo trentesimo anniversario

La Biennale di Sharjah celebra nel 2025 il suo trentesimo anniversario con la sedicesima edizione, intitolata Sharjah Biennial 16 (SB16). L’evento si svolge dal 6 febbraio al 20 aprile 2025, con un programma inaugurale dal 6 al 9 febbraio, estendendosi attraverso Sharjah City, Al Hamriyah, Al Dhaid, Kalba, Al Madam e altre località dell’emirato.

Il tema centrale di SB16 è il viaggio e lo spostamento, con particolare attenzione alle esperienze di migrazione, diaspora e alle dinamiche postcoloniali. La Biennale mira a dare voce agli artisti provenienti dai Sud del mondo e dalle comunità diasporiche, esplorando le intersezioni tra ecologia, identità e storia.

Il team curatoriale di questa edizione è composto da cinque curatori internazionali:

Natasha Ginwala: Direttrice artistica di COLOMBOSCOPE a Colombo e curatrice associata presso il Gropius Bau di Berlino.

Amal Khalaf: Direttrice dei programmi presso Cubitt e curatrice civica presso le Serpentine Galleries a Londra.

Zeynep Öz: Curatrice indipendente con base a Istanbul e New York.

Alia Swastika: Direttrice della Biennale Jogja Foundation a Yogyakarta.

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Megan Tamati-Quennell: Curatrice neozelandese specializzata in arte moderna e contemporanea Māori e indigena.

Questo team diversificato ha invitato una selezione di artisti affermati ed emergenti da tutto il mondo, coprendo discipline come arti visive, performance, musica e letteratura.

La Biennale di Sharjah continua a essere una piattaforma significativa per il dialogo culturale e artistico, affrontando temi urgenti e promuovendo una comprensione più profonda delle complessità globali attraverso l’arte.

La Biennale di Sharjah celebra nel 2025 il suo trentesimo anniversario

La Biennale di Sharjah celebra nel 2025 il suo trentesimo anniversario

Ecco alcuni degli artisti partecipanti:

  • Arthur Jafa: Artista e regista americano noto per le sue potenti rappresentazioni della cultura afroamericana attraverso video, film e installazioni.

  • Hugh Hayden: Scultore americano che esplora temi di identità, cultura e natura, spesso utilizzando materiali organici come il legno.

  • Lorna Simpson: Artista concettuale americana che lavora con fotografia, collage e video per affrontare questioni di identità, genere e memoria.

  • Rossella Biscotti: Artista italiana che utilizza installazioni, sculture e video per esplorare storie politiche e sociali, spesso basandosi su ricerche d’archivio.

  • Adelita Husni-Bey: Artista italo-libica che lavora con film, installazioni e workshop partecipativi, focalizzandosi su temi di anarchia, pedagogia e giustizia sociale.

  • Raffaela Naldi Rossano: Artista italiana che crea installazioni e performance incentrate su memoria, identità e spazio, spesso intrecciando storie personali e collettive.

  • Cécile B. Evans: Artista franco-americana che esplora l’interazione tra esseri umani e tecnologia attraverso video, sculture e installazioni digitali.

  • Driant Zeneli: Artista albanese che utilizza video e performance per indagare temi di utopia, fallimento e trasformazione.

  • Mónica de Miranda: Artista portoghese-angolana che lavora con fotografia, video e installazioni per esplorare temi di identità, migrazione e memoria.

  • Richard Bell: Artista aborigeno australiano noto per le sue opere provocatorie che affrontano questioni di razzismo, politica e diritti degli indigeni.

  • Wael Shawky: Artista egiziano che utilizza film, performance e installazioni per reinterpretare storie storiche e mitologiche, spesso mettendo in discussione narrazioni ufficiali.

Questi artisti, insieme a molti altri, contribuiscono a una Biennale che mira a promuovere un dialogo globale su temi urgenti attraverso una varietà di pratiche artistiche contemporanee.

Alla Biennale di Venezia del 2024, il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti ha presentato le opere dell’artista concettuale Abdullah Al Saadi, che documentano i suoi viaggi in bicicletta attraverso la Penisola araba, offrendo una prospettiva unica sulla relazione tra arte e paesaggio.

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L'artista concettuale emiratino Abdullah Al Saadi che ha essposto alla Biennale di Venezia

L’artista concettuale emiratino Abdullah Al Saadi che ha essposto alla Biennale di Venezia

Questi eventi e istituzioni evidenziano l’impegno degli Emirati Arabi Uniti nel promuovere l’arte e la cultura, sia a livello locale che internazionale.

Gli Emirati Arabi Uniti non hanno una tradizione artistica storica paragonabile a quella dell’Europa o dell’Asia, ma negli ultimi decenni hanno investito enormemente nell’arte, sia attraverso la creazione di istituzioni culturali di livello mondiale, sia promuovendo artisti locali.

Non esiste ancora un “Picasso” o un “Donatello” emiratino riconosciuto a livello globale, ma ci sono alcuni artisti emergenti e affermati nel panorama dell’arte contemporanea:

Hassan Sharif (1951-2016) – Considerato il padre dell’arte concettuale negli Emirati

Hassan Sharif (1951-2016) – Considerato il padre dell’arte concettuale negli Emirati

Hassan Sharif (1951-2016) – Considerato il padre dell’arte concettuale negli Emirati, ha introdotto l’arte contemporanea nel paese con opere che combinano materiali di recupero e temi sociali. Pioniere dell’arte contemporanea, ha introdotto la performance art e l’arte concettuale. Lavorava con materiali poveri e di recupero, creando installazioni e opere che riflettevano sulle contraddizioni del boom economico del Golfo. Ha fondato il gruppo Emirates Fine Arts Society e ha influenzato generazioni di artisti.

Mohammed Kazem – Un artista concettuale noto per i suoi lavori multimediali

Mohammed Kazem – Un artista concettuale noto per i suoi lavori multimediali

Mohammed Kazem – Un artista concettuale noto per i suoi lavori multimediali, che esplorano la geografia, il paesaggio e la cultura emiratina. Usa video, installazioni sonore e fotografie per esplorare il rapporto tra spazio e identità. La serie Directions utilizza coordinate GPS per riflettere sui confini e la globalizzazione.

Abdul Qader Al Rais – Uno dei pittori più famosi degli Emirati, con uno stile che fonde calligrafia araba e paesaggi astratti

Abdul Qader Al Rais – Uno dei pittori più famosi degli Emirati, con uno stile che fonde calligrafia araba e paesaggi astratti

Abdul Qader Al Rais – Uno dei pittori più famosi degli Emirati, con uno stile che fonde calligrafia araba e paesaggi astratti. Mescola calligrafia araba e paesaggi astratti, con colori vivaci e forme fluide. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è considerato il più importante pittore classico emiratino.

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Farah Al Qasimi – Fotografa che documenta le trasformazioni sociali ed estetiche degli Emirati.

Farah Al Qasimi – Fotografa che documenta le trasformazioni sociali ed estetiche degli Emirati.

Farah Al Qasimi (fotografia e video), esplora e documenta le trasformazioni sociali ed estetiche negli Emirati.

Ebtisam AbdulAziz (performance e installazioni), tratta temi di identità e genere.

Latifa Bint Maktoum (fotografia e mixed media), indaga il ruolo della donna nella società.

Farah Al Qasimi – Fotografa che documenta le trasformazioni sociali ed estetiche degli Emirati.

Musei e Investimenti Culturali

Gli Emirati hanno puntato molto sull’arte acquistando opere iconiche e creando musei di fama internazionale:

Louvre Abu Dhabi – Il primo museo universale del mondo arabo.

Louvre Abu Dhabi – Il primo museo universale del mondo arabo.

Louvre Abu Dhabi – Il primo museo universale del mondo arabo. Situato sull’isola di Saadiyat ad Abu Dhabi, il Louvre Abu Dhabi è un museo d’arte e civiltà inaugurato nel 2017 in collaborazione con la Francia. Progettato dall’architetto Jean Nouvel, il museo ospita una collezione che abbraccia diverse epoche e culture, e, pur non avendo prodotto artisti celebri, ospita capolavori come opere di Leonardo da Vinci (La Belle Ferronnière), Van Gogh, Picasso, Monet, e pezzi archeologici di grande valore.

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Guggenheim Abu Dhabi (in costruzione) – Progettato da Frank Gehry, sarà un hub per l’arte contemporanea globale e il più grande Guggenheim al mondo. Ospiterà collezioni moderne e contemporanee con un focus su Medio Oriente, Asia e Africa.

Sharjah Art Foundation e Biennale di Sharjah – Focalizzata su arte araba e islamica, con una delle Biennali più importanti del mondo arabo. Sharjah è il centro culturale più attivo degli Emirati e ospita la Biennale di Sharjah, tra le più prestigiose del mondo arabo. a città è stata nominata “Capitale Culturale del Mondo Islamico” dall’UNESCO

Alserkal Avenue (Dubai) – Il cuore dell’arte contemporanea – Un distretto d’arte con gallerie, spazi espositivi e residenze artistiche.

Acquisti di Opere d’Arte e Strategie Globali

Gli Emirati stanno anche costruendo la loro identità artistica attraverso l’acquisto di capolavori occidentali. Oltre al Louvre Abu Dhabi, diverse collezioni private contengono opere di Picasso, Basquiat, Rothko e altri.

Gli Emirati, quindi, non hanno (ancora) un artista che possa competere con i grandi maestri dell’arte occidentale o asiatica, ma stanno investendo per diventare un centro nevralgico della cultura artistica globale.

 Gli Emirati Arabi Uniti sono un paese relativamente giovane (fondato nel 1971) e non vantano una lunga tradizione artistica paragonabile a quella dell’Europa o dell’Asia. Tuttavia, negli ultimi decenni hanno avviato un processo di sviluppo culturale senza precedenti, investendo miliardi di dollari per trasformarsi in un centro di riferimento per l’arte mondiale.

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L’arte negli Emirati – Tradizione e Modernità

L’arte tradizionale degli Emirati Arabi Uniti è strettamente legata alla cultura beduina, con un focus su calligrafia, tessitura e arte islamica. Tuttavia, a partire dagli anni ‘80 e ‘90, una nuova generazione di artisti ha iniziato a sviluppare un linguaggio artistico più concettuale e sperimentale, dando vita a una scena contemporanea in forte espansione.

Focus sull’Arte Islamica – La Calligrafia

La Calligrafia araba

La calligrafia araba è una forma d’arte profondamente radicata nella cultura degli Emirati Arabi Uniti, rappresentando non solo un mezzo di comunicazione, ma anche un’espressione estetica e spirituale. Nel dicembre 2021, l’UNESCO ha riconosciuto la calligrafia araba come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, sottolineando la sua importanza culturale e la necessità di preservarla.

Negli Emirati Arabi Uniti, la calligrafia è visibile in numerose forme, dalle decorazioni architettoniche alle opere d’arte contemporanee. Ad esempio, a Dubai, la calligrafia araba abbellisce moschee e spazi pubblici, riflettendo l’importanza di questa forma d’arte nella vita quotidiana.

Sharjah, uno degli emirati, ospita il Museo della Calligrafia, dedicato interamente a questa disciplina. Il museo offre una panoramica sulla storia e l’evoluzione della calligrafia araba, esponendo opere storiche e contemporanee che evidenziano la bellezza e la complessità di questa forma d’arte.

Inoltre, la Fondazione “Khawla Art and Cultural“, fondata da Sua Altezza la sceicca Khawla bint Ahmed Al Suwaidi, organizza mostre e iniziative volte a rivitalizzare l’arte della calligrafia araba. Queste iniziative mirano a ispirare artisti e appassionati, promuovendo una maggiore comprensione e apprezzamento di questa tradizione artistica.

La calligrafia araba negli Emirati Arabi Uniti non si limita alle forme tradizionali, ma si fonde anche con espressioni artistiche moderne. Artisti contemporanei, come il franco-tunisino eL Seed, hanno reinterpretato la calligrafia attraverso la street art, creando opere che uniscono tradizione e modernità. Il suo lavoro è stato riconosciuto a livello internazionale, evidenziando l’evoluzione e la versatilità della calligrafia araba nell’arte contemporanea.

In sintesi, la calligrafia araba negli Emirati Arabi Uniti rappresenta una fusione armoniosa tra tradizione e innovazione, riflettendo la ricca eredità culturale del paese e la sua apertura alle espressioni artistiche contemporanee. rappresentando non solo un mezzo di comunicazione, ma anche un’espressione estetica e spirituale. Nel dicembre 2021, l’UNESCO ha riconosciuto la calligrafia araba come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, sottolineando la sua importanza culturale e la necessità di preservarla.

Negli Emirati Arabi Uniti, la calligrafia è visibile in numerose forme, dalle decorazioni architettoniche alle opere d’arte contemporanee. Ad esempio, a Dubai, la calligrafia araba abbellisce moschee e spazi pubblici, riflettendo l’importanza di questa forma d’arte nella vita quotidiana.

Sharjah, uno degli emirati, ospita il Museo della Calligrafia, dedicato interamente a questa disciplina. Il museo offre una panoramica sulla storia e l’evoluzione della calligrafia araba, esponendo opere storiche e contemporanee che evidenziano la bellezza e la complessità di questa forma d’arte.

Fondazione

Fondazione “Khawla Art and Cultural“, fondata da Sua Altezza la sceicca Khawla bint Ahmed Al Suwaidi

Inoltre, la Fondazione “Khawla Art and Cultural“, fondata da Sua Altezza la sceicca Khawla bint Ahmed Al Suwaidi, organizza mostre e iniziative volte a rivitalizzare l’arte della calligrafia araba. Queste iniziative mirano a ispirare artisti e appassionati, promuovendo una maggiore comprensione e apprezzamento di questa tradizione artistica.

La calligrafia araba negli Emirati Arabi Uniti non si limita alle forme tradizionali, ma si fonde anche con espressioni artistiche moderne. Artisti contemporanei, come il franco-tunisino eL Seed, hanno reinterpretato la calligrafia attraverso la street art, creando opere che uniscono tradizione e modernità. Il suo lavoro è stato riconosciuto a livello internazionale, evidenziando l’evoluzione e la versatilità della calligrafia araba nell’arte contemporanea.

Il franco-tunisino eL Seed ha reinterpretato la calligrafia attraverso la street art, creando opere che uniscono tradizione e modernità

Il franco-tunisino eL Seed ha reinterpretato la calligrafia attraverso la street art, creando opere che uniscono tradizione e modernità

In sintesi, la calligrafia araba negli Emirati Arabi Uniti rappresenta una fusione armoniosa tra tradizione e innovazione, riflettendo la ricca eredità culturale del paese e la sua apertura alle espressioni artistiche contemporanee.

Sebbene gli Emirati Arabi Uniti non abbiano ancora prodotto un artista celebre a livello mondiale, stanno emergendo come un polo culturale globale. La strategia di Abu Dhabi e Dubai è chiara: diventare una delle capitali mondiali dell’arte attraverso investimenti massicci, promozione di artisti locali e collaborazioni internazionali.



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