La dedizione alla persona pilastro del “Gemelli” – “Dies academicus” nella sede romana della Cattolica

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«Persona, cura, dedizione e solidarietà sono i pilastri sui quali si fonda l’ecosistema Gemelli», a cui danno vita il Policlinico insieme alla Facoltà di medicina e chirurgia: «Un sistema integrato di condivisione ideale e competenza scientifica». Nel suo discorso inaugurale, ieri 6 febbraio, al Dies academicus nella sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il rettore Elena Beccalli ha proposto l’orizzonte ideale che fa del “Gemelli” «un punto di riferimento per la sanità nazionale». Un’eccellenza riconosciuta nel suo saluto anche dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, secondo il quale «questa istituzione fin dalla sua nascita ha lavorato per una sanità più efficiente e più equa».

Per il rettore «una sanità accessibile è una forma di “diritto di cittadinanza”, un principio che trova attuazione nel Servizio sanitario nazionale istituito nel 1978 proprio da una nostra laureata, Tina Anselmi, prima donna a ricoprire l’incarico di ministro della Salute della Repubblica italiana». Ma oggi «il sistema sanitario italiano è a un bivio. Senza i giusti interventi il rischio che ne consegue è un aumento delle già profonde divaricazioni presenti nella nostra società». Beccalli ha detto che Università Cattolica e Policlinico si rendono disponibili per contribuire a un tavolo tecnico di analisi, «plurale e a più voci», che consenta di formulare proposte concrete su possibili linee di riforma dell’attuale sistema: «Sarà cruciale avere sempre più una visione olistica dei problemi di ciascun paziente. La frammentazione delle cure è costosa, oltre che nociva per il successo delle stesse». Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha accolto con favore l’invito del rettore a ripensare i modelli sanitari, «a guardare con occhi nuovi la persona umana e i suoi bisogni avendo un’apertura al mondo, ai più fragili. Tutti insieme, ognuno per la propria parte, dobbiamo continuare a rendere più moderno, giusto ed efficiente il nostro Servizio sanitario regionale».

Urgenze ribadite nel suo intervento dal preside della Facoltà di medicina e chirurgia, Antonio Gasbarrini: «Un aspetto cruciale del nostro operato risiede nella collaborazione costante con le istituzioni sanitarie, in particolare con la Regione Lazio, nostro principale committente in ambito sanitario pubblico, e con il ministero della Salute, che stabilisce le regole e crea le opportunità per garantire una sanità pubblica nazionale equa e accessibile». Gasbarrini ha ricordato lo sviluppo, con entrambe le istituzioni, «di politiche al servizio della rete dell’emergenza/urgenza che rappresenta la colonna portante delle politiche sanitarie, fondamentale per salvare vite, ridurre le complicanze e garantire la presa in carico integrata del paziente, dal primo intervento alla riabilitazione».

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Il rettore Beccalli ha parlato anche del contributo della sede di Roma al “Piano Africa” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che ha come obiettivi «formare medici in Africa, offrire ai giovani africani di seconda generazione opportunità di studio, integrare le esperienze di volontariato dei nostri studenti nei percorsi accademici». Al riguardo ha portato la sua testimonianza don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm: «Crediamo che una leva fondamentale di cambiamento sia l’investimento in formazione dei giovani italiani e africani; per questo collaboriamo con trentanove università italiane e con tanti partner di ricerca nel mondo, così da poter dare solidità al nostro intervento perché siamo convinti che una medicina per i poveri non debba essere una medicina povera».

La cerimonia di inaugurazione è stata preceduta nella chiesa centrale della sede da una concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario per la diocesi di Roma, Baldassare Reina, assieme al vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’ateneo. «L’Università Cattolica prima di essere un luogo è un modo di essere», ha detto Reina: «Uno stile che si basa su quattro elementi essenziali: la forza delle relazioni, la capacità di cogliere l’essenziale con la ricerca della verità, l’attenzione alla persona, l’impegno ad arginare il male».



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