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Pensioni minime, aumenti in arrivo? Soldi in più nel cedolino grazie a un mini-bonus, il piano del governo
Il governo sta considerando un nuovo aumento per le pensioni minime, che l’anno scorso sono state portate a 614,77 euro con un aumento del 2,7% nel 2024. A rivelarlo è l’Ansa. Per quest’anno si prevede un ulteriore rialzo, portando le pensioni minime a 621 euro, aggiungendo a questo l’adeguamento per l’inflazione e possibilmente un mini-bonus. Forza Italia ha fatto di questo aumento una delle sue priorità, puntando a raggiungere i mille euro entro la fine della legislatura.
Per quanto riguarda gli adeguamenti legati all’inflazione, la maggioranza dovrà decidere se mantenere o modificare il meccanismo attuale. Attualmente, senza interventi, si applicherebbe un sistema a tre scaglioni che prevede una rivalutazione più generosa rispetto a quella dello scorso anno, meno favorevole per i redditi più elevati.
Con un tasso di inflazione stimato all’1,6%, gli aumenti sarebbero comunque contenuti: per esempio, una pensione di 1.000 euro netti aumenterebbe di 16 euro al mese, mentre una da 1.500 euro di 24 euro.
Per quanto riguarda le modalità di pensionamento, il governo intende confermare l’Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103, senza prevedere aumenti dell’età pensionabile. In aggiunta, si sta valutando un incentivo per i lavoratori del settore privato che scelgano di rimanere in attività oltre i 67 anni, offrendo un bonus a chi posticipa volontariamente il pensionamento.
Un’idea simile è stata proposta anche per i dipendenti statali dal ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. L’obiettivo è permettere alla PA di mantenere i dipendenti più qualificati fino a 70 anni, su base volontaria, per assicurare un efficace passaggio di consegne e trattenere il know-how. Nel settore pubblico si sta considerando di superare l’obbligo di pensionamento automatico, permettendo un prolungamento volontario dell’attività lavorativa.
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