di Alessandro Turchi presidente di Salerno Migliore
C’è una espressione sempre più utilizzata nel campo dello sviluppo sostenibile di una città, ed è “rigenerazione urbana”, che per la Treccani “designa i programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare alla scala urbana ma anche la rigenerazione di parti di città e sistemi urbani in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio- economiche, ambientali e culturali”. Termini arabi per chi a Salerno, più prosaicamente, convive con tutta una serie di problematiche cittadine, lontane anni luce da ambiente e sostenibilità. E’ chiaro che sono complesse e numericamente rilevanti le modalità per declinare il livello della qualità della vita di una città e non per forza una amministrazione cittadina riesce a stare loro dietro, ma ogni tanto sarebbe dovere dei nostri amministratori porre attenzione a cose come la qualità dell’aria, l’esposizione alle polveri fini, la lotta allo smog, i limiti di velocità in città, lo stato di salute degli edifici scolastici, quasi mai dotati di certificati di agibilità e di prevenzione incendi o, caso eclatante, la salute del mare, sempre trascurata, con i relativi pericoli per la salute dei bagnanti a causa degli scarichi fognari non depurati. Non si fa di tutta un’erba un fascio, sia chiaro, ogni città decide quali lotte portare avanti per la salute dei propri cittadini, decide quali parti del programma di governo seguire prioritariamente ed il livello di attenzione alle varie voci che abbiamo in parte elencato. Prendersi cura della salute dei cittadini, tutelarli e sensibilizzarli rispetto a queste tematiche è senz’altro un segno di attenzione non indifferente e questa attenzione viene registrata, anzi “certificata” ogni anno, con la classifica di Ecosistema Urbano (redatta da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore) che si basa su parametri oggettivi ed inequivocabili. Il rapporto 2024 vede Salerno piazzata in un disonorevole 88mo posto fra i 106 capoluoghi di provincia, attestando, se ce ne fosse bisogno, lo scarso rilievo che la città dà alle tematiche ambientali. Del resto lo vediamo ogni giorno che nessuna importanza è data, fra l’altro, ai metri quadrati di suolo a disposizione dei pedoni, alla creazione di altre zone a traffico limitato, alle piste ciclabili a disposizione dei cittadini, agli alberi in aree di proprietà̀ pubblica, allo smog derivante da un traffico insostenibile. E’ proprio di questi giorni la polemica sul taglio degli alberi perpetrato in zona Parco Arbostella con la motivazione che avevano esaurito il loro ciclo vitale ed erano quindi pericolosi. Altro che rigenerazione urbana, altro che interesse collettivo e coinvolgimento delle parti sociali nelle scelte, altro che sostenibilità ambientale con azzeramento del consumo di nuovo suolo e riduzione di rischio idrogeologico. Fra tutti l’esempio dell’area ex Italcementi destinata in origine a pubblica utilità, come previsto nell’atto di cessione fra Italcementi e Comune di Salerno, e per questo ceduta ad un prezzo conveniente. Si sta invece costruendo un albergo… Governare una città non vuol dire solamente organizzare la festa del santo patrono o quella di San Valentino, decidere il senso di marcia di una strada, inaugurare un manufatto o proporre lavori eterni. O almeno non solo questo. Governare una città vuol dire anche porre attenzione a tutta una serie di tematiche che vanno dalla dispersione della rete idrica, ad esempio, fra le più alte a Salerno fra i comuni capoluogo, al numero di cittadini che utilizzano i mezzi pubblici, alle piste ciclabili, all’uso efficiente del suolo, tutti indicatori che purtroppo vedono la nostra città agli ultimi posti in classifica. Unico settore in cui Salerno ha una buona performance è quello della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, pur se con uno scotto da pagare, in termini di una spesa Tari decisamente elevata per i nostri concittadini e di una città comunque mai pulita. Ma poi, se parliamo di piste ciclabili, argomento che in questi giorni improvvisamente è venuto alla luce dopo la morte del ciclista in via Fra’ Generoso, Salerno ne ha solo 0.22 metri ogni cento abitanti, a fronte di 23.52 metri di Grosseto, ad esempio, o dei 48.14 di Reggio Emilia o dei 13.04 di Lecce. Infine il tema verde pubblico e alberi. Una città, la nostra, in cui il verde è decisamente un inutile orpello, diciamolo, non a caso abbiamo solo 15 alberi in aree di proprietà pubblica ogni cento abitanti, a fronte, sempre per fare delle comparazioni, dei 22 alberi a Grosseto, o dei 34 a Taranto o dei 60 a Reggio Emilia. Altri mondi!
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