Mercanti d’armi. Basta favori! – Caritas Roma

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


A cura di Massimo Pallottino * – Italia Caritas

In un mondo nel quale un riarmo senza freni sembra essere la via obbligata da percorrere, è necessario invece riaffermare con forza le ragioni di una strada diversa. Per questa ragione ci sembra grave la proposta del governo di modificare la legge 185/90, sul commercio delle armi che, se approvata, svuoterà questa legge delle sue norme fondamentali. Caritas Italiana ha aderito all’appello di Banca Etica per chiedere un dibattito serio e aperto a proposito di questa ipotesi di modifica, che viene proposta come un semplice emendamento tecnico per “velocizzare le procedure”, ma che invece ne trasforma completamente approccio e principi.

Scrive Banca Etica nella lettera ai propri soci che anche Caritas Italiana ha sottoscritto:

Microcredito

per le aziende

 

“La proposta di modifica della Legge 185/90 mette in discussione un importante risultato della società civile italiana: l’obbligo di trasparenza da parte delle banche rispetto al finanziamento alla produzione ed export di armi. Riteniamo grave questo passo indietro, una rinuncia ad un diritto di informazione ottenuto dopo lunghi e importanti confronti e contrattazioni. Chiediamo al Parlamento di aprire un dibattito onesto e aperto. Ricordiamo che il mercato delle armi è uno dei più corrotti al mondo e strumenti di controllo sono necessari per continuare a costruire la pace e non la guerra. Crediamo in una finanza che costruisce e sostiene la pace”.

Questo appello si unisce a molte altre voci della società civile, tra cui quelle dei responsabili di Azione Cattolica, ACLI, Associazione Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari, Pax Christi e AGESCI, preoccupate per gli ostacoli alla trasparenza e alla vigilanza civica su temi come questo: minore informazione significa minore consapevolezza, e significa un arretramento nei valori stessi della democrazia. La legge 185/90 non è stata infatti in sé una legge “pacifista” con la quale si imponeva tout court la sospensione di ogni produzione e commercio di armi; in essa si riconosce invece la necessità che questo tipo di attività sia soggetta ad una valutazione politica e ad un giudizio di conformità ai valori fondanti della nostra costituzione: non possono essere vendute armi a paesi in guerra o a chi si macchia di violazione dei diritti umani. Si tratta di indicazioni che in questi anni sono state ripetutamente interpretate in maniera quantomeno elastica… ma in un quadro che permetteva ai decisori politici di assumersi la responsabilità delle proprie scelte di fronte alla pubblica opinione.

Il commercio delle armi non può essere semplicemente lasciato alla convenienza del momento o alla legge della domanda e dell’offerta… richiede invece un alto grado di attenzione. Si tratta di una materia complessa, e proprio per questa complessità è necessario un alto livello di trasparenza e tracciabilità.  Il nostro paese è tra i più importanti produttori di armi del pianeta: un primato di cui non dobbiamo rallegrarci, e che ci provoca forse qualche brivido quando apprendiamo di come questa “eccellenza italiana” non si sviluppi solo per difendere il nostro paese (ammesso che questo sia l’unico sistema – o il più efficace – di farlo!) ma contribuisca invece a conflitti sanguinosi, come negli anni passati quello in Yemen, e oggi quello a Gaza, per limitarsi a soli due esempi.

L’iter per la modifica della legge 185/90 è ripartito proprio in questi giorni. Ed è necessario moltiplicare gli sforzi per aumentare la consapevolezza di tutti. È possibile firmare la petizione online promossa dalla Rete Pace e Disarmo, dove si trovano tutti i punti di criticità che emergono dall’analisi della proposta di modifica, e anche gli emendamenti che sono stati già proposti per garantire il mantenimento di un livello minimo di coerenza con i principi ispiratori della legge, anche in conformità con impegni internazionali già assunti dal nostro paese; ma che purtroppo sono stati fino ad ora rigettati in blocco. Riteniamo invece fondamentale che essi vengano presi seriamente in considerazione e discussi, lasciando il tempo di maturare una posizione condivisa in quella che è una materia che tocca i principi più profondi della nostra Costituzione.

* Unità Studi e Advocacy di Caritas Italiana
Referente Caritas Prefettura 13 della Diocesi di Roma



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Source link