Tre giovani incendiano un petardo in un magazzino a Tavernelle

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Settimana nera per i reati minorili. In Umbria in quella appena trascorsa sono stati segnalati quattro casi in cui ragazzi giovanissimi, la maggior parte dei quali minorenni, si sono resi protagonisti di atti criminosi. L’ultimo, in ordine di tempo, vede coinvolti due sedicenni e un ventenne che hanno fatto esplodere un petardo all’interno di un magazzino a Tavernelle, in provincia di Perugia. Il magazzino, pieno di documenti infiammabili, avrebbe potuto facilmente trasformarsi nell’epicentro di un incendio. Fortunatamente le Forze dell’Ordine sono riuscite a intervenire tempestivamente scongiurando il peggio.

Petardo fatto esplodere in un magazzino di Taverne: identificati un ventenne e due sedicenni

In base a quanto ricostruito, i tre ragazzi si sarebbero introdotti all’interno di un magazzino aziendale di Tavernelle utilizzato come deposito di atti amministrativi. Qui avrebbero danneggiato gli arredi facendo esplodere un petardo che ha incendiato i documenti all’interno. Le fiamme dalle carte si sono presto propagate all’arredamento, danneggiando sedie e tavoli e rendendoli inservibili.

I Vigili del Fuoco si sono portati immediatamente sul luogo riuscendo a domare l’incendio ed evitando conseguenze ben peggiori. I Carabinieri hanno deferito in stato di libertà alle competenti Procure della Repubblica i tre ragazzi, ritenuti i presunti responsabili di danneggiamento seguito da incendio e di invasione di terreni o edifici.

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Torna la paura baby gang nel perugino: cosa è accaduto nell’ultima settimana

La notizia di cui sopra si aggiunge ad almeno altre tre che negli ultimi giorni hanno riportato l’attenzione sul fenomeno della criminalità minorile e delle baby gang. Giovedì c’erano stati i cinque arresti per tentata rapina nei confronti di un ventenne. I fatti erano avvenuti nel pomeriggio di domenica 2 febbraio quando “un branco” di tre minorenni e due maggiorenni aveva circondato un ragazzo di venti anni nel quartiere Fontivegge, nei pressi della fermata del Minimetrò.

I cinque gli avevano intimato di consegnare i (pochi) soldi che aveva ma lui era riuscito a sfuggire e aveva allertato il 112 che aveva identificato e bloccato i cinque autori della tentata rapina: tre minorenni (di 17 anni) e due da poco maggiorenni (un 18enne e un 20enne).

Nel mezzo, c’erano stati i due quindicenni che avevano tentato una rapina con una pistola giocattolo in un negozio di un centro commerciale a Castel del Piano, sempre a Perugia. Avevano sparato in faccia al titolare senza fortunatamente causargli lesioni e si erano poi rifugiati in un parco vicino al negozio. La Polizia ci aveva messo poco a rintracciarli. Una volta raggiunti avevano confessato tutto e indicato dove avevano nascosto la pistola finta.

Infine, durante il fine settimana appena trascorso, si è consumata un’altra rapina, stavolta a Bosco. La dinamica è la stessa dei fatti di Fontivegge. Sei giovanissimi, tutti minorenni, hanno accerchiato due ragazze che da quanto riferito, si sarebbero trovate nella “zona di competenza” della baby gang. A mettere in fuga i sei baby rapinatori, è stata la madre di una delle due ragazze che si trovava nei pressi. Al momento dei sei è stato identificato e denunciato un ragazzino albanese di 15 anni ritrovato in possesso della refurtiva. Nel frattempo si cerca di capire chi siano gli altri cinque.

Quando sono i giovani e giovanissimi a commettere reati

Il quadro che affiora da questi recenti fatti di cronaca denuncia come il fenomeno della criminalità minorile in Umbria sta assumendo contorni preoccupanti e svela uno scenario di disagio e fragilità che necessita di attenzioni e interventi su più fronti.

Alla fine di gennaio, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore generale Sergio Sottani e Flaminio Monteleone della Procura dei Minori avevano divulgato relativi dati nella nostra regione compresi tra luglio 2023 e giugno 2024. Ne era emerso un marcato incremento rispetto allo stesso periodo precedente. Sul triste podio ci sono i reati contro l’incolumità personale seguiti dai furti e dallo spaccio di sostante stupefacenti.



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