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Sassari L’attualità racconta un’isola decisamente lontana dalla modernità. Le proiezioni future, però, sembrano garantire una situazione ben diversa. In meglio. Secondo la Regione, infatti, entro il 2026 tutti i 377 comuni della Sardegna saranno raggiunti dalla fibra ottica. Il merito è del miliardo di euro, fondi del Pnrr, stanziati per l’estensione delle connessioni ultraveloci su scala nazionale. Nell’isola, il piano d’azione procede spedito, come conferma il consulente per l’innovazione della presidenza della Regione, Thomas Castangia: «Attualmente sono cinque gli interventi in fase di realizzazione, due sono relativi ai lavori di Open Fiber per la banda larga in tutte le aree bianche, quelle zone definite “a fallimento di mercato” dove non è conveniente per l’operatore investire nella sistemazione della fibra ottica. Considerato che i privati non avevano intenzione di intervenire, ci ha pensato la Regione». La sostanza è che i due interventi di Open Fiber copriranno l’intero territorio regionale, che però potrà contare su due velocità di trasmissione: «Il primo permetterà una velocità di 300megabit al secondo e siamo vicini al completamento del cablaggio. L’altro, figlio del piano “Italia a 1 Giga” e del Pnrr, porterà in dote una velocità di un giga al secondo, cioè la fibra larghissima di cui si occupa Fibercop», spiega ancora Castangia.
Le tempistiche, chiaramente, sono differenti. Il primo progetto è sostanzialmente completato. Manca la copertura completa di alcune città ma le scadenze sono ravvicinate: «La città di Alghero vedrà il suo intervento ultimato entro quest’anno – continua il consulente per l’innovazione della Regione –. Per Sassari, invece, il termine dei lavori è fissato entro la fine del 2025. Proprio a Sassari siamo stati costretti a dilatare i tempi e l’intervento in città è diventato il più lungo in termini temporali e anche più costoso. Cablare l’intero territorio comunale è molto difficile perché l’area urbana è molto vasta e perché Sassari ha un grande numero di frazioni e borgate».
Per quanto riguarda Italia a 1 giga, invece, il termine è fissato per il 2026: «E comprenderà tutte le aree grige – spiega ancora Castangia –, cioè quelle zone in cui il fallimento di mercato non è totale ma le garanzie economiche del territorio non sono sufficienti a garantire un intervento privato». Ma perché l’isola possa realmente affacciarsi al futuro, non è sufficiente l’ammodernamento e l’efficientamento della rete internet “fissa”. L’intervento deve interessare anche la rete “mobile”, quella che raggiunge i cellulari e che, oltre alla capillarità, dovrebbe garantire la copertura 5G: «Entro la fine del 2025 la copertura dovrebbe essere perlomeno raddoppiata. L’obiettivo, ovviamente, è eliminare i buchi di ricezione che invece spesso ritroviamo sul territorio sardo – dice ancora Castangia che, prima di concludere, aggiunge gli ultimi due “piani” di connettività che permetteranno all’isola di colmare il gap con il resto d’Italia e d’Europa –. Ci sono poi il piano “Scuole connesse”, che finanzierà alle scuole connessioni veloci per 9 anni, a titolo gratuito, ma anche il piano “sanità connessa”, destinato alle strutture sanitarie se allo sviluppo della telemedicina. Anche in questi casi, gli interventi verranno conclusi entro il 2026».
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