AGI – L’ostaggio israeliano Shlomo Mansour, 86 anni, è stato “assassinato”. Lo riferisce un comunicato del kibbutz Kissufim, dal quale l’anziano fu rapito da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023. Secondo il comunicato, il kibbutz ha ricevuto la notizia della morte di Mansour questa mattina. L’esercito israeliano, sulla base di informazioni di intelligence, ha stabilito che Mansour era stato ucciso durante gli attacchi del 7 ottobre e che il suo corpo era stato trasportato a Gaza. L’Idf finora ha confermato la morte di 36 dei 76 ostaggi ancora non liberati.
La notizia arriva all’indomani dell’annuncio di Hamas del rinvio a tempo indeterminato del prossimo scambio tra ostaggi e prigionieri previsto da un fragile accordo di tregua con Israele, accusandolo di non averne rispettato i termini. “Il rilascio dei prigionieri (gli ostaggi israeliani), che era previsto per sabato prossimo, 15 febbraio 2025, sarà rinviato fino a nuovo avviso, in attesa che l’occupazione si conformi e adempia retroattivamente agli obblighi delle scorse settimane. Ribadiamo il nostro impegno a rispettare i termini dell’accordo finché l’occupazione vi si atterrà”, ha dichiarato in un comunicato Abu Ubaida, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam.
Donald Trump ha definito “terribile” la minaccia di Hamas e ha assicurato che si scatenerà un “inferno” se non “riportano tutti entro sabato a mezzogiorno”.
Per il Presidente americano, Israele dovrebbe “annullare” l’accordo di cessate il fuoco con il movimento islamista palestinese se questo termine non viene rispettato. Trump ha poi precisato che queste decisioni spettano a Israele, e ha aggiunto: “Parlo per me stesso. Israele può ignorarmi”.
In risposta all’annuncio di hamas, il ministro della Difesa, Israel Katz, ha affermato che si tratta di una “vera e propria violazione del cessate il fuoco”, scrive il Times of Israel. “Ho ordinato all’Idf di prepararsi al massimo livello di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza e di proteggere le comunità di confine. Non torneremo alla realtà del 7 ottobre”.
Il presidente degli Stati Uniti Trump ha anche affermato che i palestinesi non avranno diritto al ritorno in base al suo piano per Gaza. In un’intervista il giornalista della Fox News gli ha chiesto se i palestinesi avrebbero avuto “il diritto al ritorno”. Trump ha risposto: “No, non ce l’avrebbero perché avrebbero alloggi molto migliori”. “In altre parole, sto parlando di costruire per loro un posto permanente”, ha aggiunto.
Hamas, la porta resta aperta per lo scambio di sabato 15
Hamas ha più tardi dichiarato che la porta resta “aperta” per un nuovo scambio di ostaggi e prigionieri con Israele sabato. “La porta rimane aperta per il prossimo scambio di prigionieri, che si svolgerà secondo il piano previsto, una volta che Israele avrà adempiuto ai suoi obblighi”, afferma un comunicato del movimento. “Hamas ha fatto questo annuncio appositamente cinque giorni prima della data prevista per la consegna dei prigionieri per dare ai mediatori il tempo sufficiente per fare pressione su Israele”, aggiunge il testo.
Trump Impegnato a rendere Gaza proprietà degli Usa
Il presidente Usa Trump ha affermato di essere impegnato ad acquistare e possedere Gaza, ma potrebbe cedere parti del territorio ad altri Stati del Medio Oriente per aiutare negli sforzi di ricostruzione. Trump, che ha rilasciato queste dichiarazioni ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, ha causato indignazione mondiale per il suo piano di impossessarsi e riqualificare la Striscia di Gaza. “Ci prenderemo cura dei palestinesi e ci assicureremo che non vengano assassinati. Faremo di Gaza un buon sito per lo sviluppo futuro”, ha detto il presidente Usa.
Nelle sue dichiarazioni ai giornalisti il presidente Trump ha detto che i tre ostaggi israeliani rilasciati sabato da Hamas, scarni e fragili, assomigliavano agli ebrei nella Germania nazista. Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami “sembravano sopravvissuti all’Olocausto”, ha detto Trump, secondo diversi giornalisti a bordo. “Non so per quanto tempo ancora potremo resistere”, ha aggiunto.
Il Cremlino non respinge il piano Trump per Gaza, “aspettiamo”
La Russia non respinge il piano per Gaza del presidente americano Trump. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto che Mosca “aspetta di conoscere i dettagli del piano”. “Ci sono quasi 1,2 milioni di palestinesi che vivono lì e questa è la questione principale”, ha detto Trump. “Queste sono le persone a cui è stata promessa una soluzione a due Stati dalle rispettive risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu. “Non consociamo ancora i dettagli, su questo dobbiamo avere pazienza”, ha aggiunto Peskov.
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