Microlino: piccola, elettrica e simpatica. Ma il prezzo ha davvero senso?

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Compatte, maneggevoli e completamente ecologiche, le microcar elettriche sembrano avere le caratteristiche ideali per accelerare la transizione verso una mobilità urbana sostenibile. Naturalmente, esistono diverse varianti e li distinguiamo in quadricicli leggeri e pesanti, ma possono differenziarsi per elementi di design e funzionalità.

Tra queste ultime spicca la Microlino, progettata da Micro e commercializzata dal Gruppo Koelliker. Grazie alle sue finiture curate, dotazioni avanzate e un prezzo che la colloca nella fascia premium, rappresenta una scelta esclusiva. Dopo un test di una settimana posso dire di essere rimasto piacevolmente stupito, ma tutto questo ha un prezzo decisamente alto…

SCHEDA TECNICA

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TECNICA:

  • MOTORE: un motore elettrico posteriore
  • POTENZA: 12 kW (17 CV)
  • COPPIA: 89 Nm
  • TRAZIONE: posteriore
  • CARICATORE: 2,2 kW

DIMENSIONI:

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  • LUNGHEZZA: 2.510 mm
  • LARGHEZZA: 1.500 mm
  • ALTEZZA: 1.470 mm
  • PASSO: n.d
  • BAGAGLIAIO: 230 litri
  • CERCHI: 13″
  • Carta di credito con fido

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  • PESO: 435 kg
  • BATTERIA: 10,5 kWh (per l’esemplare provato)

PRESTAZIONI:

  • VELOCITÀ MASSIMA: 90 km/h
  • ACCELERAZIONE: 0-50 km/h: 5 secondi
  • AUTONOMIA: circa 170 km (per l’esemplare provato)
  • Assistenza per i sovraindebitati

    Saldo e stralcio

     

  • EMISSIONI CO2: 0 grammi al km

PREZZO: a partire da €19.900

DESIGN ESTERNO



La Microlino rappresenta una microcar elettrica che si colloca senza dubbio nella fascia premium di questo segmento di mercato. Progettata dall’azienda torinese Micro, si distingue per un livello di ricercatezza ancora poco esplorato all’interno della categoria, offrendo soluzioni stilistiche e tecniche che la rendono un prodotto esclusivo.

Il suo design attira immediatamente l’attenzione, suscitando curiosità e dividendo le opinioni, ma risultando innegabilmente originale. Le linee morbide e arrotondate richiamano l’iconica Isetta degli anni ’50, conferendole un aspetto compatto e distintivo.

Tra gli elementi più caratteristici spiccano i gruppi ottici integrati con gli specchietti retrovisori, un’ampia fascia LED che percorre l’intera larghezza del veicolo e incorpora gli indicatori di direzione, oltre a una gamma cromatica vivace e accattivante. Osservandola lateralmente, emergono ulteriori dettagli significativi, come la scritta “Microlino” e la bandiera italiana, chiaro riferimento alla sua origine.

Tuttavia, ciò che colpisce maggiormente è la sua straordinaria compattezza: con una lunghezza di soli 2,51 metri e una larghezza di 1,50 m, si rivela particolarmente adatta alla mobilità urbana. Nella parte posteriore, il lettering del modello e un secondo fascione LED contribuiscono a rafforzarne l’identità estetica.

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Inoltre, dalla prospettiva posteriore si nota un dettaglio tecnico distintivo: la carreggiata posteriore è visibilmente più stretta rispetto a quella anteriore, una scelta progettuale che ne influenza la dinamica di guida e l’assetto su strada.

INTERNI



Per accedere all’abitacolo, è sufficiente premere un apposito pulsante laterale, consentendo così l’ingresso in questa compatta microcar attraverso l’unica portiera anteriore. Una volta a bordo, la chiusura avviene tramite una pratica cinghia in pelle, immergendo immediatamente il conducente in un ambiente essenziale ma curato nei dettagli. Uno degli aspetti più sorprendenti è il meccanismo soft-close, che elimina la necessità di sbattere la portiera: con una leggera pressione, questa si chiude automaticamente, offrendo un tocco di raffinatezza e praticità.

La plancia si distingue per un design minimalista ma attento alla qualità costruttiva, con un dettaglio distintivo: la presenza della bandiera svizzera, a testimonianza dell’ingegnerizzazione effettuata proprio in Svizzera. Tra gli elementi funzionali spiccano un supporto per lo smartphone e un piccolo touchscreen che permette di gestire diverse funzioni, tra cui il sistema di ventilazione (regolabile su tre livelli) e il riscaldamento.

Un ulteriore dettaglio interessante è un pulsante nascosto dietro la barra della plancia, il quale consente l’apertura della portiera.


Il quadro strumenti digitale si adatta alla modalità di guida selezionata, modificando la colorazione e fornendo tutte le informazioni essenziali in modo chiaro e intuitivo. Sul lato sinistro del volante è posizionato il selettore delle marce, dotato al centro di un pulsante per l’attivazione della modalità Sport, mentre poco più in basso si trova il freno a mano.

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Per quanto riguarda lo spazio a disposizione, l’abitacolo è stato progettato per massimizzare la praticità, con numerosi vani portaoggetti, fasce elastiche e portabicchieri che, oltre alla loro funzione primaria, sono pensati per ospitare una cassa Bluetooth. Infatti, la Microlino non dispone di un impianto audio integrato, una scelta insolita ma compensata da questa soluzione alternativa.

Passando al vano bagagli, la Microlino sorprende per la sua effettiva capacità di carico: con 230 litri a disposizione, può facilmente ospitare due trolley e alcune borse morbide, rendendola un’opzione estremamente funzionale per la mobilità urbana.

Unico aspetto migliorabile? L’assenza di una cappelliera per coprire il contenuto del bagagliaio da sguardi esterni, un dettaglio che avrebbe ulteriormente valorizzato la praticità del veicolo.

PROVA SU STRADA



La Microlino è un quadriciclo pesante con omologazione L7e-CP ingegnerizzato in Svizzera e prodotto nei pressi di Torino. Un dato di cui far vanto è la presenza di componenti europee per oltre il 90% e, di questa percentuale, oltre il 60% sono Italiane.

Affrontare le irregolarità del manto stradale urbano – tra pavé, tombini e sanpietrini – può rivelarsi impegnativo se il sistema di sospensioni non è adeguatamente calibrato. In tal senso, la Microlino sorprende positivamente: rispetto ad altri quadricicli elettrici della stessa categoria, come la Citroën Ami o la Fiat Topolino (che ho guidato) offre un livello di comfort nettamente superiore nell’assorbire le asperità. Sebbene qualche vibrazione rimanga percepibile, l’esperienza di guida risulta decisamente più fluida e meno affaticante.

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Lo sterzo, tuttavia, richiede un certo sforzo nelle manovre, poiché privo di servoassistenza. Inoltre, per i conducenti più alti, la posizione del volante può rappresentare una criticità, trovandosi piuttosto vicino alle ginocchia e rendendo i movimenti meno agevoli. Per quanto riguarda la visibilità, nel complesso è buona, sebbene i montanti anteriori, di dimensioni piuttosto generose, possano creare angoli ciechi, soprattutto nelle situazioni in cui è necessario verificare la presenza di pedoni in attraversamento.

Tuttavia, è sufficiente inclinarsi leggermente in avanti per ovviare al problema. Un aspetto particolarmente apprezzabile è l’efficienza dell’impianto di illuminazione. Durante il mio test di una settimana, condotto in una Milano avvolta dalla nebbia, la visibilità si è rivelata sempre ottimale, garantendo un elevato livello di sicurezza anche in condizioni atmosferiche avverse. Dal punto di vista tecnico, la Microlino è equipaggiata con una scocca autoportante in acciaio rinforzato e un motore elettrico da 12 kW (circa 17 CV) con una coppia di 89 Nm.


La versione testata raggiunge una velocità massima di 90 km/h, sebbene superati i 60 km/h si avvertano vibrazioni sul volante che suggeriscono di mantenere un’andatura più contenuta. D’altronde, nell’ambiente urbano la velocità pura è secondaria rispetto a un’accelerazione reattiva e alla manovrabilità, e in questo la Microlino eccelle. La presenza di una modalità Sport, inoltre, consente un leggero incremento delle prestazioni quando necessario.

Un ulteriore punto di forza è rappresentato dalle dotazioni di bordo, che includono un impianto di riscaldamento e ventilazione – una rarità nel segmento – e finestrini, che si aprono comunque manualmente, ma in maniera fluida, a differenza di molte alternative concorrenti. A completare il quadro, il tetto in tela apribile manualmente aggiunge un tocco di versatilità e di eleganza.

Due elementi che invece mi sento di segnalare sulla guidabilità sono sicuramente l’impianto frenante e la scarsa insonorizzazione. Il pedale del freno risulta essere poco modulabile e, secondo me, poco funzionale nelle situazioni di emergenza a causa della scarsa reattività. Per quanto riguarda invece l’insonorizzazione, ho trovato molto fastidioso il rumore, costantemente presente, del motore elettrico, e la forte presenza di rumori provenienti dall’esterno.

Infine, la vera essenza di un mezzo come la Microlino si manifesta nella sua straordinaria agilità urbana: grazie alle dimensioni compatte, trovare parcheggio diventa un’operazione semplice e immediata, rendendola un’opzione estremamente pratica per la mobilità cittadina.

BATTERIE E AUTONOMIA



La Microlino offre diverse opzioni di batterie, consentendo di scegliere tra tre configurazioni in base alle proprie esigenze di autonomia. Sono disponibili pacchi batteria da 6 kWh, 10,5 kWh e 14 kWh, in grado di garantire rispettivamente un’autonomia di 90 km, 170 km e 220 km con una singola ricarica.

Per quanto riguarda i tempi di ricarica, che avviene con una presa di tipo 2, la potenza massima supportata è di 2,2 kW, il che si traduce in tempi di attesa di circa 3 ore per la batteria da 6 kWh, 5 ore per quella da 10,5 kWh e 7 ore per il pacco da 14 kWh.

Questa soluzione permette di ripristinare l’energia comodamente anche tramite una presa domestica (oltre che alle colonnine), rendendo la ricarica semplice e accessibile per l’utilizzo quotidiano.

Durante la mia esperienza con questa Microlino, ho osservato una notevole variabilità nei dati relativi all’autonomia. In un primo caso, durante un utilizzo principalmente urbano, sono riuscito a percorrere circa 110 km, arrivando al 15% di carica residua della batteria. In situazioni differenti, caratterizzate da un traffico più fluido, con assenza di semafori e percorrenze a velocità più elevate (60 – 70 km/h), l’autonomia si è ridotta significativamente, con una distanza percorsa di poco più di 60 km prima che la batteria si scaricasse.

CONCLUSIONI E PREZZI



Guidando la Microlino, una domanda sorge spontanea: qual è il suo pubblico di riferimento? Considerando che con una cifra simile è possibile acquistare una citycar tradizionale, priva delle limitazioni tipiche di un quadriciclo, viene naturale chiedersi se il suo prezzo sia realmente giustificato.

Il costo di acquisto parte da €19.900, ma può superare i €24.000, a seconda della versione scelta e della capacità della batteria. Esiste anche una variante Lite, proposta a €17.900, con una potenza di 6 kW e una velocità massima limitata a 45 km/h, guidabile a 14 anni.

Sebbene il prezzo sia indubbiamente elevato rispetto ad altri quadricicli elettrici, la Microlino si distingue come una microcar di fascia premium, valorizzata da un design iconico, una qualità costruttiva superiore e un’estetica accattivante che la rende unica nel suo genere.

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