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Pubblicato: 07/10/2024 11:57
Trovata morta nel suo appartamento per un overdose a 30 anni. Ma forse i conti non tornano. Un mistero circonda la tragica scomparsa di Valentina Ruatti, una psicologa di 30 anni trovata senza vita nella sua abitazione a Roma il 30 settembre scorso. Nonostante la presenza di una siringa e di tracce di eroina accanto al corpo, la madre della giovane assicura che la figlia “non si drogava“. La Procura ha immediatamente aperto un’indagine per fare chiarezza sull’accaduto.
La scoperta del corpo e l’inizio delle indagini
Valentina è stata trovata dal suo coinquilino, un sessantenne con cui divideva la casa. L’uomo si è preoccupato dopo che per tre giorni non aveva avuto sue notizie. Alle 21.15 circa, il 60enne ha deciso di controllare e ha scoperto il corpo della psicologa sdraiata sul letto, vegliata solo dal suo cane. Il coinquilino ha immediatamente chiamato la polizia, che ha avviato le prime indagini. Sul corpo non sono stati rilevati segni evidenti di violenza, ma vicino a lei sono stati trovati oggetti che fanno pensare a un’overdose di eroina.
La madre: “Mia figlia non si drogava”
La madre di Valentina, che era originaria della provincia di Verona, ha contestato con forza l’ipotesi che la figlia facesse uso di sostanze stupefacenti. Tramite l’avvocata Angela Leonardi, ha dichiarato ai pm che sua figlia non aveva mai fatto uso di droghe. Questo apre una serie di interrogativi sulle reali dinamiche della morte: è possibile che Valentina fosse in compagnia di qualcuno quando ha assunto la sostanza? Oppure che la droga le sia stata ceduta da terzi? L’inchiesta è stata aperta proprio per chiarire questi dubbi, e un’autopsia è già stata disposta sul corpo della giovane psicologa.
Gli ultimi giorni di Valentina e le indagini in corso
Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire gli ultimi giorni di vita di Valentina, abilitata come psicologa da poche settimane. Gli agenti stanno esaminando il suo telefono e il computer nella speranza di trovare informazioni utili per identificare chi potrebbe averle fornito la droga, o per chiarire se quel giorno la ragazza avesse incontrato qualcuno. Valentina e il coinquilino che ha dato l’allarme, a quanto pare, non avevano rapporti stretti, ma vivevano vite separate. La scoperta del corpo, avvenuta dopo tre giorni, e le circostanze della morte non convincono del tutto gli investigatori.
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