Aggiudicata Villa Rodella, la dimora confiscata a Galan: va a Fondazione Essenziale

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Niente Tolkien a Villa Rodella, la dimora storica che fu l’abitazione di Giancarlo Galan. Alle 11.15 di mercoledì 12 febbraio, all’Agenzia del Demanio di Mestre, la villa di Cinto Euganeo è stata assegnata alla Fondazione Essenziale di Rovigo che ha totalizzato il punteggio di 100. Solo 31,87 per il Centro Nazionale Sportivo Fiamma, ente di promozione sportiva vicino all’Msi, che oltre a b&b e ristorante voleva anche organizzare una serie di eventi a tema “Signore degli anelli”.

Ma l’offerta di Fondazione Essenziale, il cui presidente è Simone Brunello di Confcooperative Rovigo, è stata giudicata migliore sia per la durata (45 anni) che per il canone annuo corrisposto (500 euro).

L’iter

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Per la fondazione era presente la vicepresidente Beatrice Damiani, con la collaboratrice e psicologa Sara Mollame. Entro 60 giorni dovranno presentare il piano economico finanziario, per concludere la pratica di assegnazione.

«Sono contenta, è un bel risultato», ha detto soddisfatta Damiani, che ha alle spalle una storia di associazionismo culturale. «Noi vorremmo semplicemente riaprire questo luogo, restituirlo alla società con attività di promozione culturale», anticipa la vicepresidente, parlando di attività connesse al turismo sui colli Euganei.

Il progetto

Alcune stanze all’interno di Villa Rodella saranno attrezzate per fornire un servizio di b&b ma niente ristorazione.

Per la neonata fondazione le parole chiave attorno a cui far girare tutta l’attività sono cultura, ambiente sociale, patrimonio Unesco, visto che i colli Euganei hanno conquistato il riconoscimento con l’iscrizione nella lista delle riserve mondiali di biodiversità.

«Imbastiremo un progetto che possa essere sostenibile ma in totale relazione con il territorio», ha spiegato ancora la vicepresidente.

Per il Centro Nazionale Sportivo Fiamma erano presenti i due dirigenti Fiorenzo e Filippo Pesce, che hanno dovuto prendere atto della sconfitta nella gara di aggiudicazione.

I lavori

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Una volta superato il nodo dell’aggiudicazione, resta ovviamente quello della ristrutturazione della villa, che versa in stato di abbandono ormai da molti anni e per cui saranno necessari lavori di ripristino per un ammontare non inferiore ai 100 mila euro.

Dopo la caduta dell’ex governatore del Veneto Galan, in seguito allo scandalo Mose, Villa Rodella è stata confiscata ed è diventata patrimonio dello Stato. Era il 2015. Ma prima che venissero messi i sigilli lo stesso Galan ha fatto in tempo a portarsi via non solo gli arredi, ma anche lavelli e water dei bagni, i termosifoni dalle numerose stanze e i caminetti.

«Non una devastazione vera e propria, ma la casa ora non è abitabile», certificarono i funzionari dell’Agenzia del Demanio che, assieme ad alcuni finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Venezia (gli stessi che avevano condotto le indagini sulla corruzione per il Mose), entrarono nella lussuosa residenza un tempo di proprietà dell’ex governatore.

Furono loro a riferire che l’immobile non poteva essere più utilizzato, innanzitutto perché mancano tutti i sanitari e i bagni sono inutilizzabili ma anche perché per sono saltati piastrelle e intonaco. Inoltre, mancando completamente i caloriferi, l’impianto di riscaldamento non funziona e la casa non è riscaldabile.

Il suo difensore, l’avvocato Antonio Franchini, ha sempre sostenuto che si trattasse di un fraintendimento e che Galan avesse pensato di fare con water e caminetti come con tavoli e tappeti. Adesso toccherà ai nuovi inquilini sistemare tutto, per renderla di nuovo fruibile.

In una recente intervista in questo giornale, proprio Galan ha parlato di costi di gestione altissimi, che superavano i 5 mila euro mensili.

La promessa

Contabilità

Buste paga

 

«Sentivano il bisogno di un nuovo progetto di carattere culturale, di formazione culturale e sviluppo dei talenti», ribadisce Damiani. «Il nostro obiettivo è far rivivere questo spazio, dargli una nuova vita».

La fondazione è una sorta di spinoff della cooperativa sociale Zico di Rovigo, che gestisce il cinema Duomo e del cui ecosistema fa parte anche Radio K.

Galan, che comprò la villa nel 2005 per poi perderla nel 2014 con la confisca da parte dello Stato, osserva da lontano il destino del luogo simbolo della sua opulenza ma anche della sua rovina.

Gli sfarzi di un tempo sono svaniti, così come tutti gli ospiti che varcavano ossequiosi la sua porta. Ora ci saranno altri ospiti, possibilmente paganti: letto e prima colazione.



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